Lo promette il direttore dell'Ufficio erariale

Un catasto tutto nuovo Un catasto tutto nuovo Lo promette il direttore dell'Ufficio erariale Il panorama disastroso del fisco italiano ha origini remote, ma anche cause recenti che si oppongono, non sappiamo il perché, all'efficienza di cui altri Stati hanno evidentemente il segreto; ora troviamo uno spiraglio di sereno. Abbiamo infatti incontrato l'ing. Giuseppe Montagna, nuovo direttore dell'Ufficio tecnico erariale di Torino e coordinatore della meccanizzazione catastale in Piemonte; egli ci ha illustrato il suo programma di gestione di uno strumento per ora fatiscente, poco aggiornato e pericoloso come il Catasto. Spesso abbiamo criticato l'organizzazione catastale, la mancanza di provvedimenti che sblocchino la situazione di enorme ritardo. Vi è un dato però che non riusciamo a capire: il contribuente deve compiere defatiganti pratiche catastali, pagare sanzioni ridicole (ma costose per l'Erario) al fine di versare le imposte dovute. E' proprio a questo stato di fatto che il nuovo direttore vuole reagire, proponendosi in tre anni (forse meno) di eliminare l'arretrato e di trattare il contribuente con la considerazione che merita. Tutto l'archivio, meccanizzato e messo a disposizione dei contribuenti, offrirà il controllo delle varie situazioni; le domande di variazione saranno coordinate con quelle di voltura, evitando un blocco che sarebbe continuato a tempo indefinito. L'Ufficio tecnico erariale ha poi preso contatto con gli ordini e i collegi professionali, con la proprietà edilizia e a tutti ha promesso un'attenzione alla quale non erano abituati. I dipendenti dell'amministrazione finanziaria sono mal pagati, ma tra di loro esistono ancora molti che cocciutamente vogliono compiere il loro dovere e che non dimenticano di essere al servizio del pubblico. I problemi sono grandi. Prima di tutto occorre riconquistare la fiducia del contribuen¬ te che, a monte, non è evasore, ma lo diventa di fronte a episodi sconcertanti. Gli accatastamenti e le volture hi sospeso, ma soprattutto l'adeguamento del catasto alla realtà dei fatti sono problemi scottanti e che si aggravano ogni giorno. Ora li si vuole affrontare con piglio manageriale. Il nuovo direttore ha chiesto l'aiuto di tutti. Non resta che sperare che la collaborazione degli operatori sia totale; che l'esempio del Piemonte sia contagioso. Infine, che gli uffici erariali delle altre regioni si ammalino della stessa malattia. Sempre in tema di situazioni disastrose del catasto, il 24 giugno scorso un'agenzia di stampa ha pubblicato una notizia «interessante»: il ministro per i Lavori Pubblici, Ferri, sta studiando l'opportunità di prorogare il termine per le domande di variazione catastale conseguente al condono edilizio dal 30 giugno al 31 dicembre '89. L'operazione sarebbe stata consigliata dall'Ufficio legislativo del ministero, poiché le richieste di variazione catastale, ancora da presentare, sono molte centinaia di migliaia. La cronaca ha registrato subito il plauso all'iniziativa delle associazioni edilizie, con la rinnovata protesta per termini troppo brevi. Da parte nostra, osserviamo che prendere in considerazione il 24 giugno l'idea di prorogare un termine che scade il 30 giugno è veramente vivere fuori della realtà. Ma ecco tre giorni dopo il piccolo colpo di scena: un importante giornale economico (che aveva pubblicato la notizia) si accorge che la legge 10 febbraio 1989, numero 48, ha già prorogato lo stesso termine dal 30 giugno al 31 dicembre, proprio come il ministro pochi giorni fa pensava di fare: non se n'era accorto nessuno, né Ferri, né i suoi consiglieri «addetti ai lavori». Gianfranco Gallo Orsi

Persone citate: Gianfranco Gallo Orsi, Giuseppe Montagna

Luoghi citati: Piemonte, Torino