Pare certo, salta il decreto

Pare certo, salta il decreto YflCKETS Pare certo, salta il decreto ROMA. Cala il sipario sui ticket sanitari. Nel governo, nessuno lo dice, ma tutti lo pensano. L'idea sarebbe quella di abbandonare al suo destino il provvedimento che quindi non verrebbe ripresentato alla scadenza prevista per la fine di luglio. Una decisione che forse toccherà al nuovo esecutivo, se entro quella data si sbloccherà la crisi politica. Un fallimento su tutta la linea, riconosciuto dagli stessi firmatari del decreto (Donat-Cattin, De Michelis, Amato) che ora sono i primi a ripudiarlo. Nei prossimi giorni si dovrà scegliere se procedere ad ulteriori modifiche o cancellare del tutto il provvedimento e studiare nuove ipotesi per dare un deciso colpo di freno agli sprechi nel settore sanitario. Questa contestata "tassa sulla salute" darà un gettito ben modesto. Secondo i calcoli di Donat-Cattin il ticket sui ricoveri ospedalieri porterà non più di 300-350 miliardi, contro i preventivati 786 miliardi. Anche i Contributi sulle analisi, non dovrebbero raggiungere i 1000 miliardi mentre si prevedeva ilaoppio. All'origine degli incassi ridotti ci sono le esenzioni dai ticket introdotte dal decreto-bis dopo la «rivolta» dei contribuenti. Servizio a pagina 2

Persone citate: De Michelis, Donat-cattin

Luoghi citati: Roma