La vendetta di Mitsotakis

La vendetta di Mitsotakis GRECIA A pochi giorni dalle nozze, Papandreu si difende: «E' una congiura» La vendetta di Mitsotakis Chiesta l'incriminazione dell'ex premier ATENE NOSTRO SERVIZIO Per Andreas Papandreu, il leader socialista da poco scalzato dal potere, il futuro non si tinge solo di rosa. Le cronache registrano, infatti, quasi contemporaneamente, la notizia dell'ormai prossimo coronamento del suo sogno d'amore con «Mimi» e quella dell'umiliante prospettiva di una comparizione dinanzi al giudice. L'attacco al futuro politico di Papandreu è stato portato l'altra sera da Costantino Mitsotakis. Il capo di Nuova Democrazia, il partito che nelle recenti elezioni ha conquistato la maggioranza relativa, non ha voluto perdere tempo nel mettere in pratica quanto preannunciato nella campagna elettorale. Prima ancora che si esaurisse la settimana d'inizio delle sedute del nuovo Parlamento, Mitsotakis si è affrettato a depositare la richiesta, firmata dai 144 deputati del suo partito, per il rinvio ad una commissione d'inchiesta parlamentare dell'ex presi¬ dente del Consiglio e di cinque ministri del Pasok. La richiesta di deferimento si riferisce a due degli scandali che negli anni scorsi hanno gettato gravi sospetti sulla gestione socialista. Uno è l'«affaire» Koskotas, cioè il dissesto della Banca di Creta dalle cui casse scomparirono 35 miliardi di dracme (poco più di 300 miliardi di lire), in gran parte derivanti da depositi effettuati da enti e imprese statali. Secondo il documento, del fallimento sono responsabili non solo il banchiere, fuggito dal Paese nel novembre scorso ed ora trattenuto in arresto negli Stati Uniti, ma anche parecchi membri del governo socialista che ne erano stati i protettori. Oltre che su Papandreu, infatti, al Parlamento si chiede d'indagare sulle attività di Agamemnon Kutsojorgas, ex vicepresidente e ministro della Giustizia, Jorgos Petsos, ex ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, Panajotis Rumeliotis, ex ministro dell'Economia, e Dimitri Tsovolas, ex ministro delle Fi¬ nanze. Un quinto membro del gabinetto, l'ex ministro supplente delle Finanze, Nicos Athanassopulos, è invece ritenuto responsabile di un'altra malversazione, una questione di certificati d'origine falsificati che tre anni fa provocò uno scandalo internazionale a carico dell'Amministrazione greca. L'imbroglio venne scoperto in seguito ad una polemica interna greca e fruttò una condanna morale e pecuniaria all'Erario da parte del tribunale Cee. L'iniziativa del gruppo parlamentare di Nuova Democrazia ha preso ieri di sorpresa un'Assemblea in cui si stava ancora dibattendo il programma del governo transitorio di Zannis Zannetakis. Durissime le reazioni di alcuni deputati socialisti quando il portavoce della Coalizione per la Sinistra, adeguandosi all'accordo di massima concluso con il centro-destra nell'ambito della compagna di moralizzazione, ha confermato il sostegno dei comunisti alla richiesta di deferimento. Secondo la nor¬ mativa della legge sulla responsabilità dei ministri, la procedura e la costituzione delle rispettive commissioni d'inchiesta si dovrebbero concludere entro i prossimi 15 giorni. Dalla sua residenza di Ekali, Papandreu ha diramato ieri un comunicato con cui accusa gli avversari di congiurare a suo danno. «L'innaturale connubio fra le forze di destra e di sinistra — sostiene — mira al mio annientamento morale, cercando di incolparmi in base a prove false o inesistenti; ma io ne uscirò indenne e li schiaccerò alle prossime elezioni». Intanto, dal suo entourage sono trapelate le intenzioni di convolare a nuove nozze entro la prossima settimana con Dimitra Liani, la trentacinquenne ex hostess il cui idillio fornì non pochi spunti per gridare allo scandalo. «Mimi» avrebbe già provato il suo abito nuziale, mentre la cerimonia religiosa dovrebbe aver luogo in una chiesetta a Nord di Atene. Minas Minassian

Luoghi citati: Atene, Grecia, Nuova Democrazia, Stati Uniti