Fame e autarchia nel granaio d'Europa

Fame e autarchia nel granaio d'Europa Ceausescu vuole imitare il Giappone: grandi opere e riserve valutarie, ma i supermercati della Romania sono vuoti Fame e autarchia nel granaio d'Europa Le esportazioni diminuiscono e il mercato nero si sviluppa Il bestiame viene abbattuto perché manca il foraggio BUCAREST NOSTRO SERVIZIO Una chiatta sul canale semideserto che unisce il Danubio al Mar Nero sta a dimostrare' che la via d'acqua inaugurata nell'84 dal presidente Ceausescu è il trionfo delle ragioni del prestigio su quelle del commercio. Ma decine di miliardi si stanno spendendo per un progetto ancora più grandioso: un canale di 72 chilometri che collega Bucarest al Danubio. Due porti verranno costruiti vicino alla capitale e potranno accogliere 30 milioni di tonnellate di merci, sebbene non sia ancora chiaro da dove arriveranno le navi. Dopo aver pagato la maggior parte del debito estero di 11 miliardi di dollari nell'80 — i banchieri occidentali calcolano che rimangono da estinguere solo 300 milioni — il Presidente è deciso a continuare nel tentativo di rimodellare il Paese a propria immagine. Il prezzo di questo processo è un regime di austerità sempre più severo. Le speranze di raggiungere standard di vita accettabili erano aumentate dopo l'annuncio del Presidente che il debito estero era stato pagato. Tuttavia, di h a poco, le aspirazioni sono state nuovamente frustrate dalla proibizione di ottenere nuovi prestiti dall'estero. I romeni, comunque, potrebbero migliorare le loro condizioni di vita anche senza i cre¬ diti occidentali. I c"ntadini potrebbero essere stimolati ad aumentare la produzione negli appezzamenti privati, invece di essere scoraggiati dalle autorità che registrano le scorte e proibiscono di vendere a prezzi superiori a quelli fissati dallo Stato. Il risultato inevitabile di questa agricoltura centralizzata è che i consumatori si trascinano sconfortati nelle sale scarsamente illuminate dei supermercati «Alimentara Unic» nel centro di Bucarest in cerca di qualcosa da mangiare. Trovano scaffali di pomodori, fagioli, riso e tagliatelle in scatola. Sono in vendita anche zampe di maiale, la cui vendita all'estero è proibita. Le dimensioni modeste delle zampe suggeriscono l'idea che i maiali siano stati macellati per mancanza di foraggio. Secondo un taxista di Bucarest, si può comperare del vero maiale nel retro delle macellerie a prezzi da mercato nero (150 lei il chilo). La carne razionata costa 40 lei, ma è introvabile. L'ufficio statistico sostiene che la paga media mensile, l'anno scorso, era di 3135 lei. Ufficialmente, la raccolta di grano dell'anno scorso è stata di 32,6 milioni di tonnellate, una cifra che ricorda i tempi prebellici, quando la Romania era considerata il granaio d'Europa. La cifra vera però è stata stimata dagli analisti occidentali in circa 20 milioni di tonnellate. La mancanza di ferti¬ lizzanti, l'irrigazione inadeguata, l'assenza di incentivi e gli sprechi enormi sono le cause di una così bassa produzione. Quest'anno la raccolta di grano potrebbe essere anche peggiore perché la Romania non è riuscita a importare diserbanti chimici. I trasferimenti forzati — la distruzione dei villaggi e la creazione di centri agro-industriali — potrebbero peggiorare ulteriormente la situazione aumentare. Gli appezzamenti privati dei contadini, che hanno un'alta produttività, verrebbero eliminati e la richiesta di cibo graverebbe così sulle già esangui scorte alimentari del Paese. Ceausescu però non sembra disposto a rinunciare a nessuno dei suoi grandiosi progetti architettonici e industriali. Milioni di tonnellate di cemento continuano ad affluire nell'enorme boulevard della Vittoria del Socialismo e in altre zone della capitale. Il Presidente ha deciso di modernizzare gli antiquati impianti industriali usando «i più recenti ritrovati della scienza e della tecnica». Ma gli uomini d'affari occidentali a Bucarest sostengono che i romeni vorrebbero sottrarre tecnologia all'Occidente senza pagarla. L'inesorabile controllo sull'industria e sull'agricoltura di Ceausescu è la caratteristica più evidente dell'economia romena. Durante le sue visite agli stabilimenti, il Presidente istruisce i manager sull'uso de- gli impianti e delle apparecchiature. I manager e i ministri sono costretti a seguire i suoi suggerimenti, altrimenti vengono dimissionati con l'accusa di tradimento. Il risultato è una serie di previsioni statistiche ampiamente distorte rispetto ai risultati reali. I burocrati romeni amano parlare delle quattro opzioni principali per il loro Paese: creare riserve valutarie «forti come quelle giapponesi»; modernizzare gli impianti industriali, secondo le recenti direttive impartite dal Presidente; importare beni di consumo op¬ pure vendere sul mercato domestico quei prodotti normalmente spediti all'estero. In realtà questa possibilità non è stata descritta dai burocrati, ma è stata ipotizzata in risposta ai suggerimenti occidentali; stimolare le esportazioni offrendo crediti a breve termine a potenziali acquirenti dei prodotti romeni, come i Paesi del Terzo Mondo. Gli analisti occidentali ritengono che le riserve valutarie saranno rapidamente costituite e che si otterrà qualche risultato nella modernizzazione dell'apparato industriale. Tutto que- sto, comunque, non impedirà un calo delle esportazioni né convincerà Ceausescu a toghere il suo divieto di accettare nuovi prestiti. Intanto, la traballante economia romena è ulteriormente minacciata dai mega-progetti industriali del recente passato, che hanno divorato risorse e investimenti. La costruzione della centrale nucleare di Cernavoda, finanziata dal Canada, è in grave ritardo a causa delle lentezze romene e non sarà completata prima del '93. L'erogazione dell'energia elettrica rimarrà quindi molto bassa almeno fino ad allora. L'industria aeronautica romena, un progetto personale di Ceausescu, non è riuscita a trovare un mercato per il «Rombac», costruito su licenza della British Aerospace. L'industria dell'acciaio è un altro progetto rivelatosi errato, che ha consumato enormi quantità di acciaio importato. Gli impianti petrolchimici operano ben al di sotto delle loro possibilità e 3 delle 4 joint venture romene con l'Occidente sono fallite. Leslie Colliti Copyright «Financial Times» e, per l'Italia, «La Stampa» Un mercato di Bucarest: i generi alimentari scarseggiano, nei supermercati la situazione è anche più disastrosa

Persone citate: Ceausescu, Leslie Colliti, Trovano