Ballo delle poltrone all'Efìm

Ballo delle poltrone all'Efim Sempre aperto lo scontro dc-psi, continua la saga all'interno dell'ente di Valiani Ballo delle poltrone all'Efim Ma il nodo maggiore resta sempre l'alluminio ROMA. Ecco il ballo delle poltrone dell'Efori. AU'Aliiminia può diventare presidente Giuseppe Callaioli. L'Agusta forse non avrà più l'amministratore delegato, dopo le dimissioni di Domenico Tatangelo. Alla Siv resta in difficoltà il presidente Franco Maria Landeschi, che le scorse settimane ha annunciato l'intenzione di dimettersi e ha dovuto mettere nel cassetto un ambizioso investimento in Spagna. Forse Landeschi sarà affiancato da un arnministratore delegato. Oggi il comitato di presidenza Efim decide alcune integrazioni nei consigli della Siv e procede alle designazioni per l'Oto Melara: è prevista la nomina di due amministratori delegati, Piero Borachia, finora direttore generale, e Arcangelo Ferrari, direttore commerciale; scontata la conferma del presidente Umberto Marino e del vice Giuseppe Piovano. Le novità si accompagnano a riorganizzazioni interne, in particolare per il settore dell'alluminio e per quello aeronautico. Ma al di là dei problemi di carattere industriale, è in gioco il riequilibrio politico all'interno dell'Efim. E' possibile un rimescolamento delle carte. In particolare, la democrazia cristiana punta da tempo ad avere una rappresentanza più consistente. Contemporaneamente, il partito socialista mira a rafforzare il ruolo già importante che ha all'interno dell'ente, Ovviamente, le due esigenze sono in contraddizione tra loro. Ma, dopo le furibonde liti degli ultimi tempi, è molto probabile che in prospettiva si arrivi a un clima più disteso fra la de e il psi. Le nomine per l'Oto Melara potrebbero essere il primo sintomo; sono il frutto dì un'intesa fra la de e il psi che nelle aziende della Finanziaria Ernesto Breda sembra funzionare. Sul piano generale, però, per ora c'è quindi una tregua fra De e Psi. Un timido disgelo è cominciato dopo l'elezione di Arnaldo Forlani alla segreteria democristiana. Sono stati accantonati i tentativi dicommissariare il presidente Rolando Valiani, socialdemocratico, tentativi visti con favore dal ministro delle partecipazioni statali Carlo Fracanzani, legato al segretario sconfitto e presidente del consiglio dimissionario, Ciriaco De Mita. Dirigenti de legati alla nuova segreteria stanno riallacciando, con iniziative autonome, il dialogo. Si cerca anche un punto di contatto con il vecchio bersaglio, il vicepresidente Gaetano Mancini, socialista, artefice di tutte le operazioni più importanti dell'ente. Fra gli altri, si muove con particolare dinamismo Mauro Leone, figlio dell'ex presidente della repubblica, legato alla corrente andreottiana, uscita vincitrice al congresso de con Forlani. Leone è presidente della finanziaria dell'Efim, la Safim. Le sue iniziative non possono risultare gradite a Normanno Messina, rappresentante de nel comitato di presidenza dell'eri- te. All'interno della De, si pone quindi il problema di una verificare per la propria rappresentanza al vertice dell'Efim. Ieri, il comitato di presidenza ha smentito «un articolo apparso su un quotidiano» secondo cui l'Efim è governato dal trio Mancini, Leone, Graziano Trivellato (direttore generale) che esautorerebbe i normali organi istituzionali. «E' stata ribadita da tutti i membri del comitato presenti alla riunione — si legge in un comunicato — la assoluta non ingerenza di elementi esterni al comitato stesso, che ne condizionerebbero o prevaricherrebbero i ruoli e le competenze». Nella nota viene anche «riaffermato l'accordo esistente fra i membri del comitato per quanto riguarda le decisioni prese sugli argomenti sinora esaminati ed i metodi da adottare per l'esame e la soluzione dei problemi da affrontare». Alla riunione erano presenti Valiani, Mancini, il liberale Roberto Savasta e il repubblicano Luigi Moscheri. Era cioè assente proprio il contestatore democristiano Messina, sistematicamente critico su tutte le più recenti decisioni dell'Efim. Messina è stato invece visto nei corridoi della camera. Non è la prima volta che diserta una riunione del comitato. Messina è stato spesso sul chi vive per il piano di riorganizzazione dell'alluminio. Il problema principale è rappresentato dalle dimissioni di tutti i consiglieri di amministrazione dell'Aluminia; in questo modo, il presidente Dino Carlini, a termini di legge, ha perso il posto. Il comunicato dell'Efim ha precisato ieri che le dimissioni, condivise dal comitato di presidenza dell'ente, sono state date perché è «venuto meno il rapporto fiduciario tra loro e il presidente». A Carlini viene addebitato di aver annunciato l'intenzione di lasciare la guida della società ma di non averlo poi fatto. Il comitato Efim designerà il nuovo vertice aziendale prima dell'assemblea della società del 24 luglio. Favorito numero è Callaioli, attualmente amministratore delegato della caposet- torc Alumix e presidente della Sava. «E' il migliore tecnico italiano dell'alluminio, non attribuiamogli l'etichetta di democristiano come fa qualcuno» avverte Savasta.Nella De, però, si sta pensando anche ad altri nomi (avrebbe rinunciato Saporiti della Gomitai). In vista della riorganizzazione dell'alluminio Efim, il consiglio di amministrazione sarà composto da tutti dirigenti interni. Proprio ieri, è stato, approvato il bilancio del settore che per la prima volta è in utile per 6 miliardi. Anche all'Agusta, il presidente Roberto D'Alessandro sta per procedere alla riorganizzazione. Una volta realizzata, deciderà se è opportuno designare un amministratore delegato oppure nominare un direttore generale. Più complesso il discorso sulla Siv. Ci sono alcune difficoltà gestionali e problemi legati all'investimento spagnolo (la realizzazione di uno stabilimento a El Ferreol rivelatasi più costosa di quanto preventivato). Non è chiaro se Landeschi resterà al suo posto oppure uscirà di scena. Landeschi è democristiano e la De conta di tenere ancora per sé la poltrona di presidente della Siv. Intanto, l'aggiornamento del piano per El Ferreol non è arrivato al comitato di presidenza. Il progetto, par di capire, è quindi completamente fermo. Roberto Ippolito LE ATTIVITÀ DELL'ENTE 1988 1987 A«°ra*°Al**i SLlo 9$7 852,8 ffli FerroviarioBrefla «ra,0 3f6'53 Fonderia, fucinatura Utile -20,9 -6,6 fyy e altre meccaniche Fatturato 151,1 150,1 Q^-i Alluminio Utile -7,4 -115,1 Allumit, ex Mcs Fatturato 1.469,0 1.286,8 m *** £rat„ m $ \ riQi Impiantistica Utile -39,6 -38,1 Efimpianti Fatturato 292,2 327,1 Rolando Valiani LE ATTIVITÀ DELL'ENTE 1988 1987 A«°ra*°Al**i SLlo 9$7 852,8 ffli FerroviarioBrefla «ra,0 3f6'53 Fonderia, fucinatura Utile -20,9 -6,6 fyy e altre meccaniche Fatturato 151,1 150,1 Q^-i Alluminio Utile -7,4 -115,1 Allumit, ex Mcs Fatturato 1.469,0 1.286,8 m *** £rat„ m $ \ riQi Impiantistica Utile -39,6 -38,1 Efimpianti Fatturato 292,2 327,1

Luoghi citati: El Ferreol, Messina, Roma, Spagna