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«E' amico del pentito allora deve morire» Palermo, ucciso un altro fedele di Contorno «E' amico del pentito allora deve morire» PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ancora una vittima delle vendette trasversali della mafia, che vuol fare il vuoto attorno a Salvatore Contorno, guardato a vista in un carcere di massima sicurezza lontano dalla Sicilia. Ora sono diciannove i parenti e gli amici del pentito assassinati dai vincenti nella spietata guerra tra mafiosi che insanguina Palermo. Ieri pomeriggio è stato ucciso a colpi di pistola il pregiudicato Simone Di Maria, 34 anni, di professione gommista. E' il fratello di Maria Santa, la convivente di Gaetano Grado, trafficante di droga ma soprattutto cugino di Contorno. La donna fu arrestata con l'amante, con il pentito e altre otto persone il 26 maggio, nell'operazione di polizia tra San Nicola l'Arena e Villabate che, secondo l'accusa, mise fine al tentativo di riscossa di Contorno. Il pentito era tornato in Italia dagli Usa nel novembre scorso, per cercare invano di piegare i corleonesi e i loro affiliati delle «famiglie» vincenti. Simone Di Maria è stato ucciso mentre apriva il suo negozio per la vendita e la riparazione di pneumatici in via Nunzio Nasi, all'angolo con piazza Ballare, cuore dell'omonimo rione popolare nel centro storico di Palermo. Originario di Gratteri, un paese a 30 chilometri dalla città, la vittima aveva precedenti penali per furto e associazione per delinquere. Il delitto segue di 24 ore l'omicidio dei cugini della moglie di Contorno, Salvatore e Giorgio Mandala, uccisi lunedi nel rione Brancaccio, fino a otto anni fa in mano a Contorno e ai suoi. Anche per i due Mandala, parenti di Francesco e Pietro Mandala, padre e figlio assassinati rispettivamente nell'81 e nell'82, gli inquirenti non dubitano che si tratti di una vendetta trasversale. Obbiettivo, «Totuccio» Contorno. [a. r.]