Condanna per Monzon

Condanna per Monzon ARGENTINA Undici anni all'ex campione che uccise la moglie nell'88 Condanna per Monzon Un'attenuante: «La sua personalitàfragile e aggressiva» I medici: «Alicia Muniz fu strozzata prima di cadere nel vuoto» BUENOS AIRES. Carlos Monzon, l'ex campione mondiale dei pesi medi, è stato riconosciuto mercoledì dalla Corte di Assise di Mar del Piata colpevole di aver ucciso sua moglie, Alicia Muniz. E' stato condannato ali anni di carcere (oltre che a una multa e al pagamento delle spese processuali), sette in meno dei 18 anni richiesti dall'accusa, perché i giudici hanno considerato la personalità dell'imputato — la stessa che aveva fatto di lui un campione — come una circostanza attenuante: spiegano che è un uomo rude e semplice, battagliero e impulsivo, privo di autocontrollo. Monzon ha ascoltato con rassegnazione il verdetto dei giudici. In apertura del processo, cominciato una settimana fa, si era ripetutamente dichiarato innocente: «Non ho ucciso Alicia, non ho ucciso la donna che amavo». Monzon aveva ammesso di essersi ubriacato e di aver schiaffeggiato la moglie, ma aveva aggiunto di aver tentato di trattenerla e salvarla mentre la donna si lanciava nel vuoto, oltre la ringhiera del terrazzo della loro villa. Si sarebbe ritrovato al suo fianco al piano terreno, ma sosteneva di non essere in grado di ricordare altro. I giudici hanno considerato questa versione inattendibile, così come non hanno dato credito alle testimonianze discordanti di due persone, l'una che sosteneva l'innocenza e l'altra la colpevolezza di Monzon: entrambi saranno processati per falsa testimonianza. I giudici hanno invece creduto all'autista di taxi che è stato spettatore del tragico episodio. Vide Monzon e la Muniz litigare e l'uomo colpire la donna con una doppietta al volto, sollevarne quindi il corpo sopra la propria testa e lanciarlo nel vuoto. Ma sono stati i medici che condussero l'autopsia a convincere i giudici. Chiamati a deporre, hanno confermato che la donna era stata strozzata prima di sfracellarsi sull'asfalto: non tentò infatti di proteggersi la testa con le braccia e le mani. «Persino i suicidi cercano di proteggersi la testa quando si lanciano nel vuoto, perché in quel momento prevale l'istinto di conservazione», ha detto il dottor Jorge Tonelli. «Una cosa è certa: Alicia Muniz era già in stato di incoscienza mentre cadeva e ciò le impedì di tentare anche il più piccolo gesto protettivo». La tragedia si consumò poco prima che sorgesse l'alba del 14 febbraio 1988 e quello stesso giorno Monzon venne arrestato e da allora è rimasto rinchiuso in carcere. Il caso è seguito in Argentina con un interesse e un'attenzione morbosa, data la fama sportiva di Monzon e, dopo il ritiro dal pugilato, di playboy e di attore. Vinse il titolo iridato dei pesi medi il 7 maggio 1970 togliendolo a Nino Benvenuti e lo difese 14 volte prima di ritirarsi imbattuto nel 1977. Uno dei difensori di Monzon, Patricia Perellò, ha annunciato un ricorso alla Corte Suprema per contestare «tutti i punti che riteniamo doveroso impugnare», le. st.]

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