Atene pulizia ai vertici di Tito Sansa

Atene: pulizia ai vertici GRECIA Licenziati gli alti ranghi dell'Esercito, dimessi i prefetti Atene: pulizia ai vertici Spariti documenti dai ministeri ATENE DAL NOSTRO INVIATO La piramide di potere statale costruita dal partito socialista Pasok si sta sfaldando, a cominciare dal vertice. Ieri sono stati esonerati dai loro incarichi il capo di Stato Maggiore delle Forze Armate, Nikos Kouris, un fido di Papandreu, che era rimasto in carica ininterrottamente per otto anni benché la rotazione prevedesse un periodo di tre anni, il capo della polizia greca, Andreas Kalojeras, il comandante del secondo Corpo d'armata di Salonicco, Constantin Spiriunis e il comandante della prima Armata di Larissa, Navros Vdrvolakos. Anticipando la loro sicura rimozione, si sono dimessi contemporaneamente i prefetti delle 50 province greche, tutti proconsoli politici insediati dal Pasok. Accenna a sgretolarsi anche la base della piramide. Si ha notizia di alcune rinunce alla tessera del partito da parte di iscritti allettati dai moralizzatori comunisti e — come ritor¬ sione — di due attentati contro sedi del partito comunista. Per esaminare la situazione, ad Atene si è riunito il Comitato centrale del Pasok. All'apertura della riunione si è presentato anche l'ex vice primo ministro e ministro della Giustizia Agamennone Kutsojorgas, implicato nello scandalo del Banco di Creta. Accusato di avere ricevuto da Jorgos Koskotas quasi 3 miliardi di lire, Kutsojorgas era stato escluso dal Pasok dalla lista dei candidati alle elezioni del 18 giugno. Nel vederlo, i membri del Comitato centrale si sono indignati invitandolo ad andarsene. Al suo rifiuto l'hanno preso di forza richiudendolo in una stanza al nono piano, dov'è rimasto per più di due ore, fino a quando dal suo letto di ospedale il capo del partito Andreas Papandreu non ha ordinato di rilasciarlo. Nel frattempo, il Comitato centrale aveva deciso la sua espulsione dal partito. Kutsojorgas ha minacciato di «parlare perché gli scandali non sono solo suoi». La stessa cosa ha annunciato l'ex ministro dell'Ordine pubblico, Jorgos Petsos, che il mese scorso aveva ricevuto un «avvertimento» consistente in un'autobomba radiocomandata esplosa al passaggio della sua vettura. Petsos se l'era cavata con qualche graffio. C'è molta gente interessata a impedire che venga fatta luce sui reati commessi dal partito di governo. Lo conferma il fatto che molte tonnellate di documenti sono state fatte sparire dagli archivi dei ministeri nei giorni successivi alla sconfitta elettorale del Pasok. Una piccola parte di questi documenti, quelli del ministero del Commercio, è stata ritrovata in 4 sacchi di immondizia nella pattumiera dell'ex ministro Jannos Papantoniou. Tra i più curiosi, vi sono alcune lettere dell'ex ministro della Cultura, Melina Mercouri, per finanziare una pubblicità alla Grecia nella quale si esalta il bancarottiere dei 300 miliardi Jorgos Koskotas. Tito Sansa

Persone citate: Agamennone Kutsojorgas, Andreas Papandreu, Constantin Spiriunis, Jannos Papantoniou, Jorgos Koskotas, Larissa, Melina Mercouri, Nikos Kouris, Papandreu

Luoghi citati: Atene, Grecia, Salonicco