L'arcobaleno al collo

L' arcobaleno al collo Cravatte dai colori «esplosivi» negli stand di Pitti Uomo L' arcobaleno al collo Maglieria a righe in preziosi filati di cachemere e seta Tinteforti anche per gli impermeabili e per igilet in broccato a fiori FIRENZE. La cosa più divertente della mostra, pomposamente inaugurata nelle giornate di Pitti Uomo Immagine, a Palazzo Vecchio, titolo «Dall'abito di corte all'abito del cittadino», è una specie di catalogo in cofanetto, provvisto d'un mazzo di carte da gioco, così nelle vacanze puoi ripassare marsine e ghigliottina, tricorni e gilè. La mostra è didattica e fin qui tutto bene: ma a parte certi autentici dell'epoca, di proprietà del collezionista Tirelli, annidati negli angoii, da vedere c'è solo un corteggio, con variazioni, di sagome dipinte per lumeggiare i cambiamenti del giustacuore e del frac, via via dal 1789 al Terrore, al Direttorio. Una cosa che finirà per deludere ogni turista, non solo i francesi. Peccato, perché di settecentesco, molto, approfittando della primavera, è passato negli accessori per l'uomo della prossima stagione. Non contento del colore, dichiarato o allusivo, in giacche, blouson e sahariane, può rinunciarvi per un abito dall'irreprensibile beige e sabbia, prendendosi la rivincita in gilè, cravatta e maglieria, e magari anche nell'impermeabile. Nello stand della Hubert le cravatte sontuose di fogliame verde, di policrome efflorescenze, compongono su un busto virile, una corazza-collezione. Per l'uomo che preferisca molte cravatte ad un abito in più, quest'edizione di Pitti è una tentazione: da Valentino come da Ungaro, dalla Diva come da Personality, disegni micro e jacquard, fantasie cachemere e composizioni pittoriche. Prochownick ha fasciato le pareti esterne dello stand con decorazioni pompeiane in «trompe l'oeil», a ricordo degli scavi coevi della Rivoluzione francese. Guido Tonello, accanto a cravatte di straordinario tessuto floreale-geometrico in viola e verde, senape e rosa, ha presentato gilè esili, ma in broccato a fiori vivi ricamati d'oro. La maglieria, intanto, si affida al colore come all'estrema preziosità dei filati. Un filo sot¬ tilissimo di cotone ritorto a quello altrettanto lieve del cachemere, trova toni rosati, albicocca e azzurro cielo nei pulì da sottogiacca di Agnona e nei maglioni estivi. Il cachemere si mischia con la seta nei gilè dalle pallide tinte, da Loro Piana, che con stampe da tappeto orientale offre accessori di ritorno, il cachecol e il foulard. Da Bizzarro l'idea-chiave della collezione è il gioco di applicazioni in pura seta su maglie dai toni solari. Intramontabili, nella maglieria, le righe, come da Tallia di Delfino, l'arancio alternato al grigio, il giallo girasole al verde. Colori che esplodono nelle caban, nelle camicie, nei pantaloni coordinatili per una vacanza stile Africa, da Enrico Coveri e tingono gli sciolti impermeabili di Allegri. E così anche Ballarini può inaugurare un color vino, un giallo paglia per i sicuri imper, tanto calibrati da estendere il loro uso come soprabito spolverino. Lucia Sollazzo

Persone citate: Allegri, Ballarini, Enrico Coveri, Loro Piana, Lucia Sollazzo, Pitti, Tallia, Tirelli, Tonello, Ungaro

Luoghi citati: Africa, Firenze