Papandreu sconfitto da un crack

Papandreu sconfitto da un crack SCAMPALI Papandreu sconfitto da un crack ATENE. Sono stati gli scandali, la corruzione del partito socialista Pasok a portare alla svolta in Grecia. Il bubbone è scoppiato con il crack della «Banca di Creta», con la rivelazione che i 300 miliardi di lire spariti dalle sue casse erano finiti nelle tasche dei politici del Pasok. E quando il bancarottiere Jorgos Koskotas, un ex imbianchino poco più che trentenne fuggito e arrestato negli Stati Uniti, ha cominciato a cantare, là gente ha detto «basta con i ladri». Protetto del primo ministro Papandreu, Koskotas aveva creato un impero, comperato giornali, stazioni radio, perfino una squadra di calcio. Uno dei sistemi per moltiplicare il denaro era stato ideato — si dice — da Papandreu in persona: gli istituti statali erano obbligati a depositare i loro fondi alla «Banca di Creta» e dovevano accontentarsi di interessi del 2 per cento, quando il tasso corrente era del 15 per cento. La differenza andava ai socialisti. Scoppiato lo scandalo della banca cretese, si è scoperto che tutta la vita pubblica ellenica era malata: centinaia di miliardi sono stati stornati per acquistare aerei francesi Mirage, per comperare fregate tedesche, Meko e pare anche per acquistare caccia americani Phantom. Quasi 200 persone sono sotto inchiesta, diverse teste sono cadute, altre cadranno.

Persone citate: Jorgos Koskotas, Koskotas, Papandreu, Phantom

Luoghi citati: Atene, Grecia, Stati Uniti