La prima volta (con cautela) dei verdi

La prima volta (con cautela) dei verdi gg—1 SJNA NOVITÀ' IH ASSEMBLEA La prima volta (con cautela) dei verdi TORINO. «L'anno prossimo, ve l'annuncio, noi verdi vi faremo fare colazione più tardi. Ma cerchiamo di capirci: non siamo disturbatori. Io credo nella Fiat e ho investito i miei risparmi in mille titoli. Ma il management, oltre a fare il suo mestiere, deve dare altre risposte a noi azionisti , che chiediamo un'industria al servizio del citta! dino-socio. Non abbiamo intenzione di fare i ostruzionismi». ! Tocca a Francesco Borasi, alle 11, inaugurare j l'era dei verdi all'assemblea Fiat. Impeccabile, i un po' contratto, Borasi, responsabile del centro ! ambiente di Milano, ha il compito di trasferire in | casa Fiat il successo acquisito dai verdi in Mon; tedison (e, trascinato dall'euforia, ad un certo | punto confonde Milanofiori con Mirafiori). Le | sue domande toccano sia il prodotto (che fa la i Fiat per affrontare il problema di un'auto che inquina di meno?) che i luoghi di lavoro (Arese e Desio). E chiede chiarimenti su armi e centri storici. «La Fiat investe in ecologia un miliardo al giorno — replicar*Agnelli — e lo faremo per molti anni». «Sono lieto — continua — di salutare un nuovo azionista soprattutto perché mi annuncia l'arrivo di altri numerosi soci. Mi fa meno piacere la prospettiva che ci facciano perdere tanto tempo». Ma prima risponde: «Perle auto mi limito a dir questo. I problemi ecologici sappiamo risolverli. Basta che ci diano le leggi». Per le armi la replica non è meno sreca. «La nostra presenza nel settore è inferiore ai duemila miliardi di fat¬ turato, ovvero il 4-5%. Non dimentichiamo, poi, che per la maggior parte riguarda i mezzi di trasporto che non possiamo certo cedere alla concorrenza straniera. C'è qualcosa nel settore difesa e spazio che tocca l'alta tecnologia. E la Fiat non può permettersi di uscire da questi settori con la ricaduta di ricerca internazionale che comportano». A Luigi Francione, responsabile della produzione industriale dell'auto, e Paolo Scolari, responsabile della progettazione, toccano le risposte più tecniche. Francione spiega che sia ad Arese che a Desio la risposta alle richieste della Regione è prossima. Scolari precisa. «Ci chiedete se punteremo sulla marmitta catalitica. La mia risposta è sì. Già oggi, in sostanza, le vettute oltre i duemila di cilindrata richiedono questa marmitta. Nel tempo tutte le altre motorizzazioni disporranno di marmitta catalitica e di impianti ad iniezione contro reazionati». E la Fiat, ricordai Scolari, ha già immesso sul mercato 25 modelli ecologici. E le città? «Possiamo immaginare — risponde Agnelli — una crescita del parco vettu-, re, ma non del suo uso». La macchina servirà per il week-end o la sera ma le città vanno attrezzate per evitare la congestione. In sostanza, il primo round tra verdi e Fiat è stato di studio. L'anno prossimo sarà un'altra cosa, parola degli ambientalisti. E' ormai nato l'azionista ecologo. [u.b.]

Persone citate: Agnelli, Borasi, Francesco Borasi, Francione, Luigi Francione, Paolo Scolari

Luoghi citati: Arese, Desio, Milano, Torino