Africa superstar per un giugno a tutto folk

Africa superstar per un giugno a tutto folk Al Palavela Manu Dibango, Odetta, Afrik o' Bosso in una grande kermesse di musica popolare Africa superstar per un giugno a tutto folk GIUGNO in cascina», la rassegna folk al Palazzo a Vela, anche quest'anno è inserita in mia delle ormai numerose manifestazioni birraie che si tengono a Torino. Inoltre, fa parte di Sere d'estate. Insomma, una specie di gioco di scatole cinesi. Ciò detto, attenzione: questo Giugno in cascina perde molte connotazioni del tradizionale festival folk (zampognari, suonatori di launeddas, pastori baschi) e si apre con decisione alla «world music», alla musica africana soprattutto. Naturalmente c'è anche il folk classico, degnissimo, dei ricercatori appassionati che ricostruiscono con paziente lavoro antiche melodie popolari. Ma il Giugno in cascina stavolta ci pare soprattutto un giugno in savana. La manifestazione al Palazzo a Vela s'è iniziata giovedì 15 con M ahi a t nini, prosegue fino a domenica 25.1 concerti, salvo diversa indicazione, s'iniziano alle 21. Vediamo, giorno per giorno, il programma della settimana. Venerdì 16 c'è un fuoriclasse della canzone d'autore europea, il catalano Luis Llach. Vincitore di un premio Tenco nel '79, protagonista dell'opposizione al Franchismo, Llach ha scritto fra l'altro L'Estaca, canzone-simbolo delle lotte libertarie che è anche diventata, tradotta in polacco, l'inno di Solidamosc. La stessa sera un gruppo folkloristico irlandese, gli O'Briens's: sono una sola famiglia, padre e figli che si esibiscono insieme. Sabato 17, dopo l'esibizione dei portoghesi Almanaque, arriva il gigante, il fuoriclasse: Manu Dibango, il sassofonista del Camerun che per prima ha saputo imporre in Occidente la musica africana, l'uomo di Soul Majossa, l'alfiere dell'afrojazz. Senza ombra di dubbio uno dei più geniali artisti del Terzo mondo. E non dimentichiamo che Manu Dibango è anche un eccezionale showman: la sua band di dieci scatenati elementi è spettacolo allo stato puro. Domenica 18 i concerti cominciano nel pomeriggio: alle 17 c'è il cantautore valdese Tullio Rapone, che presenta il suo primo disco; alle 18 i Trouveur Valdotén con i canti tradizionali della Val d'Aosta; alle 21 il Gruppo Teatro Danze del Mediterraneo, tre musicisti e otto ballerini che propongono nei costumi tradizionali il repertorio popolare del Centro-Sud. Poi, alle 22,15 un'altra star, una fuoriclasse della musica afroamericana: è Odetta, cantante di blues e spirituals. Attivista per i diritti civili dei neri, straordinaria innovatrice nell'uso della voce, Odetta è un simbolo d'impegno artistico e politico. Dopo di lei, si esibiranno ancora due cantanti italiane, la piemotnese Donata Pinti e Giovanna Marini, già leader del Nuovo canzoniere Italiano e personaggio fra i più noti del movimento folk nazionale. Lunedì 19 è la volta della tradizione siciliana con i palermitani Agave, che saranno seguiti dagli Afrik O'Bosso, un gruppo ' che riunisce musicisti di vari Paesi: Camerun, Congo, Zaire, Angola. Martedì 20 ancora Africa con i Kaadu Guy, una formazione che propone i balli e i ritmi di circa dodici etnie senegalesi: il gruppo, nato nel '77, comprende nove fra percussionisti, suonatori di balafon — il tipico strumento dei griots del Senegal — e danzatori. Prima dei Kaadu Guy sarà di scena la Companhia Danca Popular Utl: sono giovani ricercatori portoghesi che studiano, e ripropongono sul palcosceni¬ co, le danze tradizionali del loro Paese. Mercoledì 21 di scena i Great American Indian Dancers: sono sei pellerossa ap- ' partenenti a diverse etnie — Kiowa, Comanche, Creek, Seminoie, Sante-Sioux, Pueblo — che presentano i canti e le danze rituali delle loro tribù. La stessa sera ci sarà Flora Mac Nelli con il suo repertorio di canzoni gaeliche delle isole Ebridi. In chiusura di serata, Miriam Meghnagi, una s efardi t a libica interprete della tradizione ebraica della diaspora. Giovedì 22 la serata si aprirà con i danzatori baschi del gruppo Manuel Iradier. Poi sul palcoscenico del Palavela salirà l'americano Mike Seeger, fratello del più celebre Pete e an ch'egli etnomusicologo e appassionato esecutore dei temi popolari nordamericani: dai canti di lavoro agli inni sindacali, dalle melodie d'amore ai lamenti di schiavitù. In chiusura di serata, il tunisino Ahmed Ben Dhiab: Ben Dhiab è un attento-studioso delle tecniche dei canti sufi e carovanieri. Un'altra espressione di quella musica dell'Africa Mediterranea che il pubblico torinese ha imparato ad apprezzare in occasione di un recente festival. Giovanna Marini Manu Dibango sarà uno dei protagonisti della rassegna «Giugno in cascina» ai Palavela Luis Llach

Luoghi citati: Africa, Africa Mediterranea, Angola, Camerun, Congo, Torino, Val D'aosta, Zaire