Caraceni arriva in boutique

Caracem arriva in boutique Caracem arriva in boutique Testimonial di ieri e di oggi per un grande sarto: In alto Tyrone Power indossa un abito di Domenico Caraceni, sotto il giovane Luchino Visconti (parente del regista scomparso) presenta un modello prèt-à-porter «Gli Argomenti di Caraceni» LA sartoria Caraceni e l'azienda Lubiam hanno concluso un accordo per dare il via a una nuova linea di abiti maschili realizzati industrialmente, ma con le tecniche sartoriali che 11 grande sarto Domenico Careceni brevettò con il numero 286482 negli Anni 30. La collezione, composta da 20 capi si chiama «Oli Argomenti di Domenico Caraceni» ed è appena stata presentata a Milano. Verrà poi proposta a Firenze durante «Pitti Uomo». Gli abiti realizzati dalla Lubiam secondo lo stile del noto sarto abruzzese a partire dalla prossima primavera estate arriveranno regolarmente in boutique al prezzo di un milione e duecentomila lire. Ogni capo sarà realizzato con 1 migliori tessuti (cachemire, Shetland, solaro e tasmania), rifinito accuratamente (bottoni di corozo e fodere di seta Bemberg), nelle forme più classiche. La collezione «Oli Argomenti di Domenico Caraceni», si rivolge al giovani che si affacciano al mondo del lavoro e hanno l'esigenza di vestirsi in modo elegante, senza bisogno di seguire la mode. E' la prima volta che la sartoria Caraceni, oggi rappresentata dalle nipoti di Domenico, Simonetta a Maria Grazia, cede alle proposte dell'industria. In passato molte aziende avevano cercato, di acquistare la griffe Caraceni, ma le due sorelle erano state irremovibili. «Questa volta è diverso», dicono, «la Lubiam non voleva solo prendere spunto dal taglio e dallo stile di nostro nonno, ma riprodurlo il più fedelmente possibile. E' stato un lavoro lungo, circa un anno di prove. Ma 1 risulati sono davvero soddisfacenti, n nonno diceva sempre che l'abito è una formula matematica che solo un artista può interpretare». A quanto pare alla Lubiam ci sono riusciti. Le forme degli abiti sono quelle stesse che avevano conquistato il principe di Galles, n futuro re dInghilterra andava clandestinamente dal sarto abruzzese per non inimicarsi i sarti londinesi di Savlle Row. Fra i clienti illustri ci sono anche i nostri ultimi due re, tutta la nobiltà italiana (gli Aldo- brandirli, gli Orsini, 1 Tracia), 1 grandi del cinema americano e Italiano, gli Industriali La lista degli elegantoni che si sono sempre vestiti da Caraceni. è lunghissima: da d'Annunzio a Onassis, da Herbert von Karajan a Oary Cooper. Oggi l'atelier romano continua funzionare come un tempo: lo dirigono Simonetta e Maria Grazia con 1 vecchi tagliatóri che si sono tramandati il mestiere. Un abito su misura di Caraceni adesso costa intorno ai due milioni e duecentomila lire. Domenico Caraceni, primo di nove Agli, nasce nel 1880 a Ortona a Mare. Suo padre era un sartino di paese che gi insegnò 1 primi rudimenti. A 14 anni Domenico si trasferisce a Roma: va a scaldare i ferri di un grande sarto, Camandona, 11 quale si accorge subito delle doti di Domenico e nel 1910 lo prende come socio. Nel '13 Caraceni apre la sua prima sartoria in piazza di Spagna, ma deve chiuderla perché l'esercito lo chiama a combattere. Torna cieco, e solo un'ardita operazione gli rida la vista di un occhio. Nel '23 inaugura la sede a Roma in via Boncompagni, seguono le filiali di Napoli, Milano e Parigi. Domenico Caraceni muore a 60 anni nel 1940. Suo figlio Augusto porta avanti il lavoro in atelier fino '72. Le eredi sono appunto le figlie Maria Grazia e Simonetta. «La moda nel nostro atelier non esiste», dicono le Caraceni, «al massimo qualche leggero cambiamento, ma appena percettibile ogni 5,6 anni». Antonella Amapane UN bel costume non basta più. Oggi c'è un altro indumento che decreta il voto della mise da spiaggia: l'accappatoio. E nessuno avrà più scuse per evitarlo visto che la fantasia degli stilisti quest'anno ha preso a cuore il «problema spugna» sfornando un'infinità di modelli. Per aiutarci nella scelta di un accappatoio per le vacanze esaminiamo alcune novità delle linee estive. Per le signore più esigenti (quelle che disdegnano una spugna qualunque di un colore qualunque) ci sono i nuovi accappatoi firmati Kenzo. Il suo ultimo modello a kimono, infatti, si può definire un trionfo di femminilità e ricercatezza. Realizzato con due materiali diversi, spugna dentro, ciniglia fuori, ha una fantasia a fiori rosa shocking.