A tavola in poltrona di Emanuela Minucci

A tavola in poltrona A tavola in poltrona nale impiegando soltanto pellami super-selezionati. Nelle nuovissime «Lira» e «Liuto» poi, la qualità si sposa ad una estetica molto convincente. Lo schienale a calotta sembra sbocciare in modo naturale dalle quattro gambe su cui poggia, grazie soprattutto al rivestimento . in cuoio che inguaina il tutto (sedile, schienale e gambe) uniformemente. La struttura di «Lira» e «liuto» è in acciaio verniciato, mentre il rivestimento in cuoio è disponibile nei colori naturale, rosso bulgaro, bordeaux, bianco e grigio. Dalla collezione «Dedos Tenidos», progettata da Roberto Lazzeroni e prodotta da Ceccotti, ci arriva Invece un esemplo di poltroncina retro molto raffinata. Si chiama «Cigarra» ed è tutta in legno di ciliegio. L'ultima nata di Lazzeroni sarà forse meno comoda delle sue concorrenti imbottite, ma ha dalla sua un design «neo-impero» di grande suggestione. achleliale e sedile sono uniti da tre svettanti fusi, mentre gambe e braccioli fluiscono sullo schienale formando un insieme di rara armonia. Un cocktail di belle proporzioni prese a prestito dal passato, ma tradotte con sensibilità moderna. Fino a ieri, poltroncine come r « Aure tt a», disegnata da Paolo Piva e prodotta dalla tedesca Wittmann, erano concepite soltanto per le sale d'attesa degli hotel. Oggi invece grazie alla nuova tendenza del «pranzo in poltrona», questi prodotti rappresentano una soluzione elegante e attuale soprattutto se disposte intorno al tavolo su cui si mangia. «Auretta» ha design classico, linea avvolgente e sullo schienale una fenditura che ne facilita la presa. E' rivestita in morbida nappa disponibile nei colori bianco, rosa antico e diverse tinte pastello. Sono firmate, infine, da «l'enfant terrìble» del design moderno Philippe Starck, le poltroncine della collezione «Ubik» prodotta da Driade. L'eclettico tratto di Starck (abituato a spaziare fra i vasi Daum, i bagagli Vuitton e il design industriale) ha creato, com'era facile supporre, più che un oggetto su cui sedersi, qualcosa di molto vicino all'opera d'arte: geometrie libere in cui eriali-più-dè- versi, forme esasperate che sfuggono ai vecchi schemi (spesso schienale bracciolo e gambe si fondono in un audace tratto unico), un tratto futuribile che traspare da ogni scelta. Qualcosa di più di una semplice poltroncina, forse, la seduta del 2000. Emanuela Minucci La poltroncina Cigarni dannose).

Persone citate: Ceccotti, Paolo Piva, Philippe Starck, Roberto Lazzeroni, Starck, Vuitton