Guyana, tetra di galere, pescatori e missili

Guyana, tetra di galere, pescatori e missili Guyana, tetra di galere, pescatori e missili conservò il nome d'origine cioè «Isola del diavolo». Nel 1852 Napoleone III decise di trasferire i bagni penali di Tolone, Rochefort e Brest in Guyana. Lui ritenne possibile rendere la pena dei lavori forzati più efficace, meno dispendiosa e più umana utilizzandola a beneficio della colonizzazione francese. Per circa un secolo, fino al 1946, data di chiusura dei bagni penali, oltre 300 mila forzati furono inviati in Guyana. Al loro arrivo, i galeotti venivano indirizzati verso il campo dello smistamento, situato a San Laurent sul fiume Maroni. Vestigia di questo enorme campo sono ancora visibili, mentre le celle e le caserme delle guardie sono occupate dai rifugiati del Sminarne, essendo il fiume Maroni al confine naturale tra questa nazione (ex Guyana Olandese) e la Guyana Francese. In questo campo i forzati venivano selezionati ed inviati nei vari centri di lavoro cioè Cayenne, San George, Kourou, Mana, Charein ed altri. Ma il più grande centro fu senza dubbio quello delle Isole della Salute. Qui la popolazione variava tra 5 mila e 2 mila persone. Sull'Isola Reale si installò l'amministrazione centrale ed i primi trasportati vivevano sotto capanre fatte con la stuoia delle palme da cocco, mentre le costruzioni definitive in pietra e mattoni furono terminate nel 1898. E' interessante sapere che ogni bagno pe¬ nale aveva una sua fabbrica di mattoni (la terra qui è ricchissima di argilla rossa) e questi erano, come si dice oggi, «firmati» cioè con sigle, iniziali o scritte. Il massimo del collezionismo è di possedere la raccolta completa di questi mattoni (n. 18). In un piccolo spaccio, sull'Isola Royale, è in vendita un poster con i marchi dei mattoni costituenti la serie completa. Qui i condannati, impiegati nella costruzione delle strade, nell'amministrazione o come camerieri presso le famiglie dei sorveglianti, fruivano di un regime di semilibertà. Nella giornata essi potevano muoversi sull'isola effet- da un famoso falsario, che trascorse buona parte della sua pena appunto sull'isola Royale. Di fronte all'ospedale si trovano l'infermeria, gli appartamenti dei medici e la chiesa, i cui intemi furono abbelliti da scene liturgiche, sempre dal pennello del forzato di cui sopra Questa chiesa è in restauro e viene considerata monumento storico. Di fronte, su un magnifico spiazzio, ci sono due enormi alberi del pane. L'albergo, che attualmente può ospitare un buon numero di turisti, era riservato agli uffici dell'amministrazione penitenziaria ed ai sorveglianti celibi. Questo è circondato da un muro e da un vallone, che permettevano al personale dell'isola ed ai loro familiari di rifugiarvisi in caso di rivolta dei forzati. L'isola San Joseph era destinata alla sola reclusione disciplinare; il soffitto delle celle era formato da griglie che permettevano ai sorveglianti di osservare i prigionieri in permanenza; qui le condizioni di reclusione erano draconiane: silenzio obbligatorio ed isolamento totale. Se i collegamenti via mare tra la Royale e la San Joseph sono possibili con barche appropriate, le forti correnti rendono estremamente difficoltoso il collegamento con l'isola del Diavolo. E' così che una teleferica, di cui rimangono ancora i resti, collegava queste Isole per permettere l'approvvigionamento dei detenuti e dei guardiani. tuando i lavori loro imposti e solo al calar del sole riguadagnare i loro quartieri dove rimanevano rinchiusi fino all'alba. Ai tropici, la notte ed il giorno arrivano senza crepuscolo né alba. Si passa dall'una all'altro d'un sol colpo, tutto l'anno, alla stessa ora. Poiché all'epoca il clima delle isole aveva la reputazione di esere il migliore di tutta la Guyana, venne installato un ospedale riservato al personale deU'amrnirùstrazione penitenziaria e coloniale. Il piano seminterrato era riservato come ospedale dei forzati. Sulle pareti delle camere operatorie sono ancora visibili deliziosi graffiti. Furono eseguiti ■■■•---«?-"«»vi-' — -< '«• ÉEEOC. ATLANTICO^ BRASILE . . . _ . Luigi Salomone

Persone citate: Luigi Salomone, Mana, Maroni, Napoleone Iii, Rochefort, San George

Luoghi citati: Brasile, Brest, San Laurent, Tolone