Lorenzo Da Ponte una vita sempre in fuga

Lorenzo Da Ponte una vita sempre in fuga Una biografia del grande librettista di Mozart, scritta da Rescigno Lorenzo Da Ponte una vita sempre in fuga NE' Cagliostro né Casanova, avventuriero cosmopolita secondo una certa tradizione settecentesca, ebreo convertito al cattolicesimo, prete per necessità, poeta e libertino: è questa la caleidoscopica immagine di Lorenzo Da Ponte, noto soprattutto come gran librettista di Mozart per Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Cosi fan tutte. Una vita, la sua, segnata, come quella del cavaliere Don Giovanni, dalla fuga e dalle peripezie; Treviso e Venezia, Gorizia e Vienna, Trieste, Londra e infine New York sono le tappe di un vagabondaggio che si conclude solo con la morte, a ottantanove anni, e con la realizzazione di un sogno: quello di costruire un teatro d'opera nel Nuovo Mondo. Tassello per tassello, con l'ausilio di documenti e testimonianze di diversa provenienza — tra cui le Memorie autoapologetiche dello stesso Da Ponte —, il musicologo Eduardo Rescigno ha ricostruito la vita di questo personaggio utilizzando un genere ibrido, a cavallo tra romanzo e biografia, tra storia e fini- zione letteraria. Nelle pagine di questo volume, realtà e invenzione s'incontrano in vari momenti, particolarmente nei dialoghetti immaginari (ma non troppo) costruiti con schegge teatrali e citazioni librettistiche: esemplari quello con Metastasio e quello conclusivo con Maroncelli, alla cui retorica rivoluzionaria e patriottica fa da contrappunto l'ironica frivolezza di un Da Ponte ormai incanutito. La narrazione ha inizio nel 1749, a Ceneda (oggi Vittorio Veneto), nella comunità ebraica dove Emanuele Conegliano — questo il suo nome prima della conversione — trascorse l'infanzia. Seguono gli anni del seminario di Portogruaro, i primi incarichi nell'insegnamento e poi il periodo veneziano, con il manifestarsi di quella vocazione teatrale e poetica che lo renderà famoso ma gli porterà anche fastidi e guai. Da Ponte infatti è un irrequieto, piace alle donne (e lo sa), ha una grande capacità di adattamento alle situazioni, ma è privo di autocontrollo e di costanza' 'Un tattico astuto cui manca ogni idea di strategia*, scrive Rescigno. Incapace di rispettare le convenzioni, amante della vita libertina e dei piaceri, il librettista bruciò rapidamente anche la sua esperienza a Vienna, dopo dieci anni aurei segnati dalla felice collaborazione con il musicista de II flauto magico, il "divino Mozzati* come lo definisce nelle «Memorie» storpiandone il nome forse per motivi fonetici. Per raccontare questa vita avventurosa, Rescigno ha scelto la strada del •pastiche*, alternando la narrazione in terza persona al saggio, sacrificando magari la precisione filologica al ritmo della scrittura, inventando laddove se ne presentava l'occasione e, con ciò, sottintendendo la sfida impossibile di ogni biografia. Ivo Franchi Eduardo Rescigno, «Da Ponte», Bompiani, 256 pagine, 24.000 Ure. Lorenzo Da Ponte