Sacher-Masoch: ti amerò, se mi maltratti

Sacher-Masoch: ti amerò, se mi maltratti Una biografia in Francia: svelati i misteri dell'autore di «Venere in pelliccia» Sacher-Masoch: ti amerò, se mi maltratti PARIGI — Nella collana •Les Hommes et l'Histoire» dell'editore francese Robert Laffont è uscito in questi giorni •Sacher-Masoch 18361895». L'autore della biografia è Bernard Michel, professore all'Università di Parigi. E' la vita di Leopold Sacher-Masoch, autore de 'La Venus à lafourrure- (La Venere in pelliccia), nel quale descrive il suo ideale di donna: impellicciata, crudele, superiore e dominatrice. Nella prefazione Bernard Michel scrive: «Desidero raccontare" la vita di Leopold Sacher-Masoch come un'avventura individuale rivolta alla conquista della gloria letteraria e alla ricerca di un ideale femminile che non incontrerà mai. Non voglio ricostruire la sua vita, sciivendo la ' storia del masochismo. Preferisco allora suggerire il libro di Gilles Deleuze dove dimostra che sadismo e masochismo non sono complementari, ma totalmente separati. Deleuze dice: "In effetti il genio di Sade e il genio di Masoch sono del tutto diversi e il loro mondo incomunicabile, la loro tecnica romanzesca senza rapporto"». Bernard Michel nella sua biografia si propone di dimostrare che SacherMasoch si è inventato la vita come un regista teatrale. Di lui si tende a voler ricordare solo Venus à la fourrure mentre scrisse circa 120 libri. Il suo primo romanzo Una storia galiziana fu pubblicato nel 1858. Sacher-Masoch nasce a Leopoli in Galizia, dove trascorre l'infanzia. Suo padre è un prefetto di polizia, la famiglia è nobile. Nel 1846 ancora bambino, Leopoldo assiste alla rivolta dei conladini galiziani che massacrarono con ferocia i nobili polacchi. Nel 1848, a Praga, dove nel frattempo era stato trasferito suo padre, il ragazzo, dodicenne, assiste sulle barricate a una grande insurrezione. La famiglia si trasferisce poi in Austria a Graz. Anche se Sacher-Masoch è scrittore austriaco di lingua tedesca, in tutta la sua opera letteraria domina la nostalgia per la Galizia natale, per certi valori aristocratici e un vero amore per i contadini oppressi, per la nobiltà polacca. Egli parla inoltre con molta stima degli ebrei e si batte contro l'antisemitismo. Il biografo, si interroga: «Chi fu Sacher-Ma¬ soch?». Le antologie e le storie della letteratura tedesca lo ignorano, i polacchi conoscono a mala pena il suo nome. Sacher-Masoch scriverà: «Amare, essere amati, che felicità! Però, come è grigio, rispetto alla felicità riempita di tormenti che si può provare adorando una donna che fa dell'uomo il suo giocattolo, diventando lo schiavo di una creatura che lo calpesta senza pietà . L'ossessione dominante dello scrittore è trovare una donna ideale che non reciti solo la parte della donna crudele e voluttuosa, ma che lo sia veramente. Sacher-Masoch cerca una donna superiore che lo domini con la sua bellezza, il suo nome, la sua intelligenza. Lui sarebbe lo schiavo di quella donna che potrebbe maltrattarlo a suo piacimento. E nel 1869 nasce l'idea del contratto amoroso concluso tra Fanny de Pistor e Leopold Sacher-Masoch. Egli accetta di essere lo schiavo di questa donna per sei mesi c di ubbidire a ogni suo ordine e desiderio. Il biografo ritiene che l'idea di un •contratto amo- roso- rappresenti una straordinaria invenzione nel suo tentativo di innovare i rapporti tra l'uomo e la donna. Sacher-Masoch sostiene: «Sedurre una bella e giovane donna è banale, mentre darsi a lei come uno schiavo con un contratto rappresenta una forma molto sofisticata di trasgressione erotica». Tra il 1872 e il 1879 Sacher-Masoch vivrà forse la sua storia d'amore più importante con Wanda che reciterà fino in fondo il ruolo della «Venus à la fourrure». Esigerà la firma di un contratto indirizzandosi a lui in questi termini' •Mio schiavo, le condizioni attraverso le quali la accetterò come schiavo e la sopporterò accanto a me sono le seguenti: deve rinuncia¬ re del tutto al suo ego. Non avrà altra volontà al di fuori della mia. Lei sarà uno strumento passivo tra le mie mani ed eseguirà senza discutere ogni mio ordine. Avrò il diritto di punirla a seconda del mio piacere e di fustigarla senza che lei possa lamentarsi». «Non le devo nulla, non ho doveri verso di lei». «Lei non è altro che uno schiavo ai miei piedi». «Il suo corpo e il suo animo mi appartengono e posso esercitare su di lei ogni forma di crudeltà e se la mutilerò dovrà accettare. Se vivrò nel lusso lasciandola nella miseria, se la calpesterò, lei dovrà, senza protestare, baciare il piede che la schiaccia». «Posso congedarmi da lei in ogni momento, lei mai. Se lei decide di fuggire, avrò il potere di torturarla finché lei ne muoia». «Lei non ha niente al di fuori di me, io sono tutto per lei. n suo amore, il suo spirito e il suo sangue mi appartengono. Se lei non potrà più sopportare il mio dominio dovrà ammazzarsi perché io non le renderò mai la sua libertà». Leopold Sacher-Masoch accetta quasi tutte le condizioni dettategli da Wanda. E le scrìve in risposta: «Lei potrà avere momenti di piacere con altri uomini fino a quando un altro prenderà il mio posto nel suo nuore e nella sua stima. Questo contratto entrerà in vigore il giorno in cui lascerà suo marito». Il 13 luglio firma il contratto. La biografia continua con l'amore per Wanda che vive perennemente impellicciata, sdraiata su soffici divani con preziosissimi scarpini. Il vestiario è un'altra ossessione di Sacher-Masoch. Descrive per esempio come dovrebbe essere vestita una donna la prima volta in cui farà l'amore. «Per foderare la giacca di ermellino, le domando di adoperare del velluto viola, mi esalto davanti a quel colore, ma penso a un blu viola e non a un rosso viola. La giacca non deve essere troppo corta e molto ricca, deve esercitare l'effetto straordinario che ha nei miei romanzi». Aggiunge quindi l'indirizzo di un pellicciaio di Vienna dove si può ordinare quella giacca. L'amore per Wanda finisce, ve ne saranno altri e Sacher-Masoch approda a Parigi nel 1886 dove sarà accolto come un grande romanziere. Questa fama di grande narratore in altri paesi verrà messa in dubbio e c'è chi pensa che sia stato un pessimo scrittore. La sua fama diminuirà negli ultimi anni della sua vita. Egli verrà dimenticato, al di fuori di una stretta cerchia di fedelissimi ammiratori. Morirà nel 1895. L'ultima frase della biografia di Bernard Michel è: «Il cavaliere Sacher-Masoch è uno dei rari scrittori che abbia saputo diventare un mito-. Il biografo è certamente affascinato dal suo personaggio e attraverso moltissime citazioni e documenti ne ricostruisce la vita cercando di dimostrare che si trattava di un uomo eccentrico, romantico, byroniano e di talento. Lo ritiene uno scrittore assai più importante che il solo autore di «Venus à la fourrure». Nel 1907 una vecchia signora incappucciata fece il suo ingresso nella sede del Mercure de France in rue Condé. Lasciò un manoscritto: Le memorie di Wanda Sacher-Masoch. In cambio ebbe un bicchiere di vino rosso. Poi se ne andò. L'anno seguente la Venere in pelliccia scomparve dalla scena parigina. Alain Elkann Leopold von Sacher-Masoch

Luoghi citati: Austria, Francia, Galizia, Graz, Parigi, Praga, Vienna