L'impeto dì Mastroianni

L'impeto dì Mastroianni Cataloghi da vedere L'impeto dì Mastroianni NEGLI ultimi decenni, Berlino è una delle città protagoniste della vita artistica europea: lo documentano il catalogo Electa e la mostra Per gli Anni Novanta - Nove artisti a Berlino, in corso al Poe di Milano, a cura di Christos M. Joachimides. Nel testo-intervista, Joachimides sottolinea la vitalità e la molteplicità delle direzioni, influenzate dall'arte minimale e concettuale europea, su cui lavorano i nove artisti tedeschi attivi a Berlino: dalle installazioni di Gorlich e di Pitz, alle sculture di Schepers e di Mang, alla pittura espressionista di Barfuss, Chevalier e Vfachweger, all'uso della fotografia di Metsel e di Kummer. Una situazione emergente, aperta sugli anni Novanta, come la definisce K. Schmid in un altro testo in catalogo, e soprattutto legata alla condizione sociale di una città divisa come Berlino. Un accurato catalogo monografico, edito da Fabbri, è stato dedicato a Mastro Ianni • i materiali 19321988, a cura di Floriano De Santi, per la mostra anto- logica apertasi alla Rotonda della Besana di Milano. Dagli scritti di Luciano Caramel, di Franco Solmi e dello stesso De Santi emerge la figura dello scultore, oggi settantanovenne, come un grande sperimentatore di materiali, dal bronzo al marmo, all'acciaio al legno, fino all'oro, nei quali immette il ritmo impetuoso di una forza dinamica che già fu dei futuristi. Per la mostra antologica in corso alla Galleria Civica di Modena, è stato edito da Hopefulmonster un catalogo monografico sull'opera di Giovanni Anselmo, uno tra i più radicali artisti dell'Arte Povera. Un testo introduttivo di Beatrice Metz, con note biobibliografiche di Walter Guadagnini e un'ampia antologia della critica, affiancano una 'Storia» del lavoro dell'artista dal '65 a oggi, attraverso le im¬ magini fotografiche di novantasei opere, rappresentative della sua incessante ricerca. Nell'ambito del 'grande programma» archeologico di indagine sul Delta del Po, è in corso a Palazzo Bellini di Cornacchie) la mostra Dionysos • Mito e mistero, con un catalogo Nuova Alfa Editoriale a cura di Fede Berti e Carlo Gasparri. L'immagine che di questa divinità restituiscono i vasi di Spina, di provenienza attica o opera di artigiani locali, è studiata secondo varie tematiche, che vanno dalla lettura simbolica ai riti, ai sacrifici, al teatro, e ai rapporti con le altre divinità olimpiche. La storia, singolare e isolata, di cinquant'anni di pittura di Carol Rama è documentata nel catalogo Allemandi della mostra antologica apertasi al Circolo degli Artisti di Torino a cura di Paolo Fossati. L'inquietante visionarietà dell'artista, una tra i più importanti esponenti dell'arte italiana dagli Anni 30 a oggi, è messa a fuoco nei testi del curatore e dì Edoardo Sanguineti, integrati da una vasta antologia della critica. All'artista francese Paul Rebeyrolle - materia e esistenza è dedicata una mostra aperta al Centro Saint-Benin di Aosta. Nel catalogo Fabbri, Antonio Del Guercio descrive la vicenda esistenziale della pittura dell'artista, vibrante di colore e di materia, drammatica e sofferta, che ha attraversato indenne scuole e correnti dagli Anni Cinquanta a oggi. Nel centenario della nascita, si è aperta a Milano nel Palazzo della Permanente una mostra antologica di Daniele Ranzoni 1843-1889 a cura di AnniePaule Quinsac con catalo¬ go Mazzotta. L'importanza di Ranzoni nella storia dell'evoluzione pittorica lombarda, iniziata dal Picelo, è messa nel giusto risalto dalla Quinsac, che isola la personalità del pittore dal tradizionale confronto con Cremona. Un interessante testo di Nicoletta Colombo verte sul tema del parallelismo tra le opere del Ranzoni e quelle degli artisti a lui coevi, innanzitutto Fontanesi. La mostra Eclettismo e liberty a Torino: Giulio Casanova e Edoardo Rubino apertasi nell'Accademia Albertina, a cura di Franca Dalmasso, si è proposta il compito di rievocare la stretta connessione, negli anni Dieci e Venti, tra architettura e decorazione. Nell'ampio catalogo, edito da II quadrante, vari apporti di studiosi, dalla Dalmasso a Gianni Carlo Sciolla, Giorgio Auneddu, Daniele Pescarmona e Silvana Strocco, prendono in esame il complesso clima culturale e accademico nel quale si sono intrecciate le attività dell'architetto-decoratore Casanova e dello scultore Rubino. Mirella B andini