C'è un nuovo poliziesco: il «nero all'italiana»

C'è un nuovo poliziesco: il «nero all'italiana» Il MystFest di Cattolica: mentre si riscoprono film e autori ormai classici, l'editoria lancia cinque thriller nostrani C'è un nuovo poliziesco: il «nero all'italiana» CATTOLICA — Hammett, Highsmlth, Forsyth, Deighton, Chase, Chandler, Harris, Rendei), tutti in libreria e contemporaneamente; annunciati un nuovo Le Carré, il nuovo romanzo della James. E si apre il 23 giugno, a Cattolica, il -Mystfest- del decennale con le nuove «scoperte» del poliziesco: gli americani James Ellroy («Dalia Nera») e David Ooodis («Profondo Nero»), entrambi editi da Mondadori che del festival romagnolo è praticamente l'unico sponsor. D poliziesco, dopo un lungo periodo di stanca, sembra riprendere quota; mai tanti titoli come adesso, recensori illustri anche se non sempre informati: qualcuno annuncia la presenza a Cattolica dell'allampanato Giorgio Scerbanenco, ahimè morto da molti anni. Si discuterà del suo lavoro: tornerà fuori la leggenda che vuole i suoi racconti sulla Milano violenta del dopoguerra ampiamente «aggiustati» (o compilati del tutto) dal «massimo esperto del giallo» Oreste del Buono? Buona occasione, allora, per rivisitare anche il «giallo» italiano. Come sta? Ha ripreso salute o si limita a campicchiare a sprazzi? E' sempre in allenamento editoriale? A Cattolica viene assegnato ogni anno il premio 'Alberto Tedeschial miglior manoscritto inedito di autore nostrano; i «gialli» Mondadori compiono l'eccezione di pubblicare questa sola volta su cinquantadue settimane un romanzo di casa nostra. Chi avrà vinto quest'anno? Un libraio part-time, bolognese SUlìa cinquantina. Titolo del libro -Delitti imperfetti', ed è la storia di un avvocato coinvolto nei crimini di uno psicanalista. Sarà in edicola il 25 giugno, e non si può dire di più: solò chela «scuola» bolognese è prolifica, prima Machiavelli, poi il vigile diplomato al Dams Marzaduri, adesso questo libraio che come scrittore non è alle sue prime armi. Ritornano, in Italia, 1 tempi di quando in libreria si affiancavano Varaldo, D'Errico, De Angelis, Enna nel periodo autarchico del fascismo? O quando un neorealismo in ritardo promuoveva Russo, Perria, Scerbanenco, Signoroni, Macchiavelli, Levi? La scommessa, per questa terza generazione, la rilevano stavolta gli «Oscar». Ecco a Cattolica (oltre al 'Telefono Giallo- di Auglas, condensato dalla tv in scrittura) quattro volumetti all'insegna del Nero Italiano. Si intitolano Febbre di Gaetano Cappelli, Caccia alle mosche di Angelo Longoni, L'uomo esterno di Sergio Altieri, /( bocconiano di Giuseppe Meroni. Costano dodicimila lire, son più o meno sulle duecento pagine, raccontano storie nostrane di cronaca. E come lo fanno? Da dilettanti, talvolta anche maleducati e presuntuosi come quello tra loro che ha preteso una composizione tipografica spezzata, tutta di «a capo» come nelle poesie tradotte; talvolta abbastanza asciutti e altre volte troppo verbosi; sempre volenterosi e occasionali. «Il fatto è — mormorò Marco rabbrividendo e serrando rapidamente i vetri della finestra — che ha ragione...». Oppure: «I notiziari in generale gli facevano venire inevitabilmente voglia di grattarsi lo scroto...». Ricordate i nomi stranieri che aprono questo articolo? Chi sarebbe cosi sciatto e banale, o così inutilmente volgare? E si che uno come James Ellroy (che sarà in persona a Cattolica, e vivo) con il nero non scherza; e il vecchio Ooodis (a Cattolica un film nuovo ed ancora medito di Samuel Fuller) ci teneva a farsi credere un barbone, alcolizzato e insocievole. Chiedo Insomma a Ferruccio Parazzoli, direttore degli «Oscar» Mondadori, il perché di questi libretti. Com'è possibile ripetere tentativi basati su non professionisti, dopo tutte le cattive esperienze fatte negli ultimi venti anni? 'Non si deve parlare di gialli-, dice Parazzoli. 'Semmai di genere nero, ma in quanto cronaca. E la cronaca è un passepartout per zoomare su una certa società, certe situazioni soprattutto metropolitane, strettamente italiane. Quindi ambiente italiano affidato a firme più o meno note, affidato ad altri italiani'. Dei quattro autori, aggiungiamo noi, uno è sceneggiatore a Los Angeles, uno giornalista economico, uno drammaturgo e regista, l'ultimo si occupa di rock. Ma cosa vogliamo fare, una scuola Montessorl per giovani autori da edicola? E chi di loro ci riproverà, e chi soprattutto gli avrà insegnato qualcosa? Parazzoli mi replica che è in crescita «una nuova generazione che non legge come noi. Un nuovo pubblico di lettori, in media sui 35 anni, usciti dalla scuola dell'obbligo, che chiedono qualcosa di diverso: e noi cerchiamo qualcosa di diverso da dargli. Usciamo a giugno, al momento delle vacanze, proprio per incontrarci più facilmente con questi nuovi lettori. Forse scopriranno che si può anche leggere, invece di guardare la Tv-. n poliziesco italiano, così, in mancanza di buoni clienti, va a cercarsi clienti di bocca diciamo diversa. E' vero che Alberto Tedeschi non voleva «italiani» nella sua collana? -Ma non. c'era nessun preconcetto», mi schiarisce Gianfranco Orsi , direttore dei gialli Mondadori. 'Solo il fatto cìie gli autori nostrani non avevano mai professionalità, che avevano bisogno tutti e sempre di un serio lavoro di editing, di sistemazione e riscrittura Noi siamo pochi in redazione, non abbiamo un bilancio che ci permetta di affidare a terzi questo lavoro. Meglio dunque sfruttare grandi miniere di racconti già confezionati e pubblicati, seriamente professionalicome troviamo in Francia, Inghilterra e soprattutto, in America: E' per questo, ci chiediamo, che il 'MystfesU, nato soprattutto come Festival Editoriale (ma allora pubblicavano regolari collane di gialli, oltre alla Mondadori, anche Garzanti, Rusconi, Longanesi, Sei, Sperling più altri minori), è diventato principalmente un Festival di Cinema? Irene Bignardi è la direttrice generale, o presidente non so bene, e dice che si diverte moltissimo, che • quello Hi scovare film dimenticati o inediti è un gioco frizzante fatto con tanti amici per il piacere di trovare; che dapprincipio i produttori non davano fiducia a Cattolica e adesso sì; che il «genere poliziesco» era il calo e Invece, ora che a calare è l'horror, sta risollevandosi. «/I Mystfest è una bellissima avventura di volontariato e passione collettiva, con amici che ti mandano delie spiate. Quanto ai libri polizieschi — dice la Bignardi — sono un po' monomaniacale: leggo Highsmith, Chandler, Hammett. Oli italiani? Quest'anno il romanzo di Sorta è stato una buona sorpresa, come anche "Il sospetto" della Grimaldi Per il resto, ogni tanto trangugio con pazienza: 'Ma non ho niente da rimproverare a nessuno — conclude —, non mi piace farlo. Trovo a volte un eccesso di ironia- credono di risolvere cosi il problema E c'è spesso un eccesso di "trucidismo", usato per sembrare internazionali. Insomma nel grande panorama l'Italia non c'è: non ci sono materiali per costruirci sopra quel tanto di leggenda di cui si ha bisogno. No, ancora non ci siamo'. E cosa offre Mystfest Cinema quest'anno? Del film di Fulker 'Underworld-, da Goodis, abbiamo detto. Ma c'è un 'Underworld' anche di Von Stemberg, del '27, «muto e con la pianola». Poi Sorensen, Rivière, Bryan Forbes, Leconte, Domhelm, Eddie Constantine : rammentate il frenetico Lemmy Caution? Mostre fotografiche, anche. Idea Book presenta 'Ghost Photography-, foto dell'impossibile. Poi ci saranno •/ manifesti del Nero-, e -La grafica del Nero in Italia'. Avevamo detto, all'inizio, che quest'anno «il Nero» è il tema del Festival? No? Ecco fatto. E c'è anche la radio: vecchi radiodrammi della Bbc raccolti da Gianfranco Orsi e recitati in piazza, con banda musicale e tutti i trucchi svelati dei «rumoristiprofessionali. Claudio Savonuzzi Un disegno di Will Eisner, dal catalogo del MystFest «I colori del nero», edito da Ubulibri (pp.318, L. 50.000)