Un super-prelato per lor
Un super-prelato per lor Che cosa cambia nella banca vaticana del dopo-Marcinkus Un super-prelato per lor CITTA' DEL VATICANO — L'irresistibile ascesa di Mons. Donato De Bonls, 59 anni, è giunta in porto martedi scorso, quando il Vaticano ha reso nota la grande decisione: nel nuovo Ior, lo Ior del dopo-Marcinkus, l'unico sacerdote sarebbe stato proprio lui, l'ex segretario dell'antica struttura, passato indenne attraverso le tempeste dei casi Slndona e Calvi. Una vittoria personale per il prelato, che ha sempre sottolineato, sia pure con lealtà verso Marcinkus, la sua estraneità agli scandali, e una vittoria in fondo anche per 11 Vaticano «storico», che mal ha nascosto la sua diffidenza per il monsignore americano dai modi spicci. Per il posto di «prelato» sono entrati in gara non pochi pretendenti (esperti di finanza, soli o collegati a potenti settori di chiesa) senza molta fortuna. •Non ha poteri» è stato detto e ripetuto nella presentazione della nuova struttura, riferendosi al prelato. Ma anche se questo è vero da un punto di vista strettamente operativo (non ha responsabilità decisionali, non firma) un esame attento del meccanismo di funzionamento di quello che sarà lo Ior obbliga a modificare questo primo giudizio. Fino a ieri lo Ior aveva un Presidente onnipoten- Monsignor Marcinkus te, che rispondeva (formalmente) a una commissione di vigilanza di cinque cardinali, in realtà spesso scavalcata o messa nell'impossibilità di vigilare. Se il Presidente godeva della fiducia del Papa e di chi gli stava vicino, le possibilità della commissione di influire sull'attività dello Ior erano minime. Come ha ampiamente dimostrato la storia di questi anni. Il meccanismo è stato completamente rivoluzionato. Resta la commissione di vigilanza, presieduta dal Segretario di Stato. Ma al posto del Presidente c'è un consiglio di amministrazione (di sovrintendenza, è il termine tecnico) composto da cinque esperti di banca: un italiano (Angelo Caloja), un americano, un tedesco, uno spagnolo e uno svizzero, persona di fiducia del card. Casaroli. Il Consiglio nominerà una Direttore e un vicedirettore. E' escluso quindi che il nuovo organo decisionale (il Consìglio) possa arrivare ad avere un rapporto diretto con il Pontefice, scavalcando la Commissione cardinalizia, che funge in un certo senso da «proprietà», n direttore e il vicedirettore renderanno conto del loro operato al Consiglio: in attesa di conoscere lo Statuto (sarà reso noto dopo la prima riunione, fissata per il 18 luglio) sì può ipotizzare che la loro autonomia non sarà grandissima, e di sicuro non tale da far temere «deviazioni». E il «prelato», come si colloca in tutto questo? In quella che sembra una normale struttura manageriale (proprietà - consiglio di amministrazione - strutture operative) è indubbiamente un personaggio anomalo, ma per questo tanto più rilevante. La lettera di nomina, estremamente elogiativa, non parla delle funzioni, ma queste sono state sommariamente tratteggiate dal «vertice» dei quindici cardinali che si riuniscono due volte all'anno per discutere di bilanci e dì finanze della Santa Sede. Il Prelato viene nominato subito dopo la Commissione cardinalizia di controllo, e prima del Consiglio di Sovrintendenza. Il Prelato dunque emerge come elemento di raccordo fra la Commissione cardinalizia e il Consiglio di Sovrintendenza; non solo: vivendo all'interno dell'Istituto può seguire in maniera quotidiana l'applicazione delle direttive date dalla Commissione e dal Consiglio, e svolgere una funzione di controllo, con tutto il potere che da esso deriva, anche in termini di possibilità di fornire elementi che possano orientare le scelte. E trattandosi dell'unico sacerdote in mezzo ai laici si può presumere che sarà ascoltato (uno certo spirito di corpo è sempre presente) con attenzione dai cardinali, n rapporto sarà particolarmente stretto con il Segretario di Stato. Non bisogna dimenticare che Philippe De Weck, ex Presidente dell'Union de Banques Suisse, gode della piena fiducia del card. Casaroli. Con la riforma sì può dire che il progetto del Segretario di Stato di riportare lo Ior sotto il suo pieno controllo appare realizzato. Marco Tosarti
Persone citate: Angelo Caloja, Casaroli, Donato De Bonls, Marcinkus, Philippe De Weck
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Vaticano
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