Il più vecchio imputato d'Europa

Il più vechio imputato d'Europa Un bolognese di 102 anni è accusato di avere fatto parte di una loggia massonica «coperta» Il più vechio imputato d'Europa Li compirà a settembre - E' stato il fondatore della «Zaniboni-De Rolandis» sotto inchiesta della magistratura - E* già stato interrogato dal giudice istruttore - Ha una memoria «di ferro» DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — Carlo Manelli, imputato di aver fatto parte di un'associazione segreta, ha paura di finire in galera? «Mi preoccupo soltanto della salute». Bolognese che vive a Villa Fiorita, vedovo due volte senza figli, dirigente delle ferrovie dello Stato e massone convinto da quando aveva i calzoni corti, è andato in ferie a Porretta Terme carico di libri da leggere sulla rivoluzione francese. Anche la giustizia sta per andare in vacanza. A settembre, alla ripresa dell'attività in Procura della Repubblica, Carlo Manelli avrà 102 anni. Secondo le statistiche di fonte inglese è l'imputato più vecchio d'Europa dopo che ih Norvegia è morto Bijom Vletec che di anni ne aveva 103 accusato di una truffa, per la quale — probabilmente — era stato usato il suo nome senza che lui ne sapesse nulla. Nel guiness dei primati? «Ne farei tranquillamente a meno. Non c'è vanto a diventare persona pubblica solo perché si è finiti in un guaio con la giustizia e perché il medico non ti ha ancora lasciato morire». Ha conservato un'arguzia invidiabile, è brillante nella conversazione, si ricorda date e nomi con precisione millimetrica, riesce a scherzare con disinvoltura anche su questioni che altri terrebbero scaramanticamente in disparte. La giustizia si è interessata di lui perché si è occupata della loggia massonica bolognese «Zamboni-De Rolandis». Da Licio Gelli in poi i tribunali sono attenti. Nell'inchiesta è finita l'enteLleghen- tia della città: mezza Università, i direttori del Sant'Orsola, professionisti e industriali. C'è finito anche lui Carlo Manelli che di questo spìcchio di massoneria è stato il fondatore e l'ispiratore dall'inizio del secolo fino a pochi anni fa. Lui, a una difesa «di Loggia», ha preferito una difesa tecnica e per farsi difendere ha scelto l'avvocato Guido Magnisi. Il lavoro dei magistrati è ancora nella fase istruttoria. L'avvocato chiederà il proscioglimento «in modo che l'imputato più vecchio d'Europa sia anche il più vecchio assolto». Aggiunge il legale: «Il processo è delicato ma la posizione personale di Carlo Manelli è limpida». Due problemi all'attenzione della giustizia: il grado di segretezza della filiale massonica e la possibilità di influenza sulle istituzioni. «Io non parlo dell'inchiesta —taglia corto Manelli — ma di influenza nelle istituzioni non ne ho mai saputo nulla. Se l'avessi scoperto l'avrei denunciato», n giudice istruttore Michele Massari l'ha già interrogato e per tre ore questo vegliardo con la vitalità di un giovanotto ha risposto. Per ragioni di tempo si è ragionato sul periodo 1946-1979: in realtà Carlo Manelli è custode di un secolo di storia qualche volta difficile ma più spesso contraddittoria. Classe 1887, ha fatto in tempo a conoscere Carducci e quando è morto Giovanni Pascoli illustre massone del Tosco-Emiliano era con i fratelli che portavano in spalla la bara. Sul lavoro e in 78 anni di massoneria si è costruito la fama del duro, sempre controcorrente, in polemica — per vocazione — con mezzo mondo. Durante il ventennio «naturalmente» era antifascista e non essendo nemmeno un personaggio troppo duttile correva il rischio di guai quotidiani. Ha fatto parte del movimento «giustizia e libertà», ha combattuto i tedeschi, ha lavorato per la ricostruzione., Ha continuato ad avere pessimi rapporti con la. Chiesa che considerava la massoneria un male. Un secolo di battaglie che a questo bolognesissimo massone hanno lasciato il ricordo di una vita intensa, vissuta, mai inutile e per niente sprecata. «Non ho perso il mio tempo. Forse avrei potuto fare diversamente ma, certo, non avrei potuto fare di più». Ma alla vigilia dei 102 anni sì rende conto che qualche lacuna gli è rimasta. Adesso tutti parlano di Rivoluzione Francese e lui a volte si rende conto di essere impreparato. Lui che si ricorda poesie a memoria, interi brani di romanzi e citazioni dalla storia si sente povero sull'argomento Robespierre e Danton. «Dormo poco la notte ed è un vantaggio perché l'insonnia ti lascia il tempo per studiare». Lorenzo Del Boca Carlo Manella, accusato, a 102 anni, di associazione segreta

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