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A L A L di FRANCESCO PIRA LICATA — Sarà uno spareggio a decidere chi deve andare in A tra Reggina e Cremonese. La partita fra Licata e lombardi è finita pari e ai grigioressi, ora, non rimane che una seria autocritica perché con una maggior attenzione, forse, avrebbero evitato code e rischi. Per questa partita si è avuta l'impressione che il Licata non ce l'abbia messa tutta per vincere ma quello che più colpisce è che anche la Cremonese ha lasciato identica sensazione. Risultato, a questo punto sarà lo spareggio a decidere chi dovrà essere la nuova regina della serie A. Qualcuno, forse, pensava ad un «cordone» tra Sicilia e Calabria che poteva servire a far andare in A subito la Reggina, ma il Licata invece da buon giudice, qual è stato, ha pensato che dev'essere uno spareggio a risolvere tutto, ed ha fatto il possibile perché questo si verificasse. Domenica prossima, probabilmente a San Benedetto, si giocherà tra Reggina e Cremonese questo derby straordinario perla A Come detto, il Licata dal canto suo non ha fatto molto per vincere questa partita e forse non aveva neppure le forze per farlo. Ma quello che più stupisce è che neppure la Cremonese era nelle condizioni idonee per tentare il salto in A. D Licata l'ha impedito fino ad un certo punto, visto che la squadra di Scorsa nel primo tempo è entrata determinata, ma nel secondo si è seduta consentendo alla Cremonese di ottenere un pareggio che è significato una speranza per il futuro prossimo. Il gol dei gialloblù di casa è arrivato al 32' grazie ad una splendida invenzione di Pino Romano, capitano del Licata. A suggerirgli questa rete è stato Tarantino, che ha confezionato un gran passaggio per il capitano del Licata. Nella ripresa la Cremonese è entrata più determinata e più convinta di far risultato e ha ottenuto il pareggio al 75', quando Merlo ha dato a Lombardo la palla giusta per andare in rete. E Lombardo, che è già prenotato dalla Sampdoria, si è girato bene e ha tirato imparabilmente alla destra di Bianchi. Squadre appagate? Forse o soltanto afflitte da crisi di rigetto per il pallone. Il gioco, accettabile, tutto sommato, fino a quel momento, quasi all'improvviso è diventato noioso. Gli scambi appaiono quasi impossibili, iniziative non ne vengono prese più, le Idee paiono davvero esaurite. Non si verificano più sussulti e il gioco si conclude nella noia. Per il Licata, ormai non c'è nulla da fare. Tenta qualcosina in avanti ma senza la giusta determinazione e concentrazione. E' evidente che la squadra di Scorsa non ha voluto rischiare oltre un pareggio che, tutto sommato, le stava bene. Licata e Cremonese comunque si sono detti addio senza rancore. O almeno la Cremonese ha detto addio al Licata, che sicuramente il prossimo anno sarà in serie B. Simpatico l'abbraccio tra il presidente del Pisa Anconetani, presente in tribuna probabilmente per Scorsa, e l'allenatore della Cremonese, Mazzia, in predicato di passare all'Udinese. Comunque l'immediato futuro per Mazzia si chiama Cremonese, ed è lo spareggio di domenica prossima, n tecnico lombardo ha detto che preferirebbe non doverlo giocare a Pescara, perché «porta male».

Persone citate: Mazzia, Pino Romano, Tarantino

Luoghi citati: Calabria, Licata, Pescara, Sicilia