A Pescara i cannoni non sparano

A Pescara i cannoni non sparano Facile pareggio della Juventus contro una squadra povera di schemi e gioco A Pescara i cannoni non sparano Soltanto un'occasione per parte, fallite da Tita e Buso - Mai impegnati i due portieri • I bianconeri hanno controllato la gara senza affanni Ma il Galeone affonda a poco a poco dal nostro Inviato ANGELO CAROLI PESCARA — La squadra di Galeone affonda. Anche perché la Juventus va a toglierle un punto in casa. E lo fa da Signora, con dignitosa professionalità. E poiché il Pescara odierno sembra non avere virtù sufficienti per creare preoccupazioni, i bianconeri raggiungono l'obiettivo minimo senza turbamenti. La Juventus non ha particolari obiettivi da centrare, se non una classifica da nobilitare con altri punti. Chi ha necessità impellenti è il Pescara, il cui desiderio di togliersi dalla zona dell'angoscia rimane poro un ingrediente psicologico inservibile di fronte allo schieramento ordinalo e geometrico dell'avversario. E poiché nel primo tempo i suoi fucilieri (si fa per dire) non spediscono neppure un proiettile in direzione di Tacconi, è facile capire come sia difficile per gli abruzzesi arrivare al gol. E quando nel secondo tempo, dopo l'errore commesso da Tita (53") che calcia a lato da una posizione estremamente favorevole, si nota un certo fermento nelle fila di Galeone, si intuiscono due supplementari verità: che il primo è stato un tempo trascorso nella noia e nell'inutilità, e che l'animosità, qual- che scampolo di pressing ed un tiepido forcing conclusivo non sarebbero bastati comunque per avere ragione di una Juventus non trascendentale ma soltanto ligia a compiere fino in fondo il proprio dovere. La pochezza del primo tempo è disarmante. Il caldo, 25 gradi, è temperato da una brezza che viene dalle colline, ed è più un invito alla balneazione che un incoraggiamento a tuffarsi nella partita. La Juventus è messa bene in campo, ma le geometrie che passano attraverso i suoi uomini non sono mai incisive, vuoi perché Caffarelli, Ciarlantini, Tita. Ferretti e soprattutto il dinamicissimo Marchegiani operano un buon filtro, vuoi perché Buso non basta, lì davanti, a creare problemi a Gatta. Il quale Gatta resta inoperoso per tutto l'arco dei 90'. Con Laudrup assente, cosa può fare Zoff se non affiancare il redivivo Barros al giovane Buso? Rui torna a tempo pieno dopo la lunga inattività, ed appare logicamente privo delle energie da utilizzare in una partita ufficiale. Isolato in mezzo a Ciarlantini ed a Ferretti, il volenteroso Buso colpisce però male una palla di testa (30') e rende inutile l'unica opportunità della Juve. All'attivo dei bianconeri non c'è molto da segnalare se non un tentativo di Magrin (67'), il quale difetta in angolazione e non consente al portiere pescarese di toccare palla. La inoperosità di Gatta la dice lunga sulle capacità perforanti della Juve di Pescara, mai andata a bersaglio, a dispetto di una dicreta amministrazione del gioco. Il Pescara, si diceva, va a fondo a poco a poco e deve trasferire ogni responsabilità soltanto su se stesso, poiché il collettivo brillante di inizio di campionato, con schemi validi e carattere, si è un po' smarrito nel cielo azzurro di un pomeriggio assolato. Nel secondo tempo si fa perlomeno annullare, per fuorigioco, una rete di Caffarelli e con il brasiliano Tita fallisce una buona occasione. Ma resta la sua pochezza generale aggravata dalla buona disposizione sul campo dei bianconeri, i quali non hanno per la verità mostrato il fianco alle pur pallide iniziative dell'avversario. E siccome il Pescara deve conferire alle proprie azioni una peculiarità offensiva, per i bianconeri è facile operare in contropiede, sviluppare schemi di rimessa senza però dare loro l'etichetta della efficacia. Sommando i tanti dettagli emersi da una tipica partita che nega al pubblico la gioia di brividi a ripetizione, si può spiegare come venga confezionato questo zero a zero dal quale le squadre non sarebbero venute fuori nemmeno se avessero giocato fino a notte fonda. Galeone, quando scocca l'ora esatta, tenta la carta Edmar, ma il brasiliano non si dimostra certamente più incisivo del giovane Lalli da lui sostituito. Prova a giocare anche la carta della terza punta Zanone, ma Zoff vanifica lo stratagemma con immediati spostamenti di pedine e con l'innesto di Napoli. 0-0 Pescara: Gatta sv, Campione 6 (68' Zanone sv), Bergodi 5,5, Ferretti 5,5, Junior 6, Ciarlantini 6,5. Caffarelli 6, Marche-giani 6,5, Lalli 5 (59' Edmar 5,5). Tita 5,5, Berlinghieri 6. Allenatore: Galeone 5,5. Juventus: Tacconi 6, Favero 6 (68' Napoli sv). De Agostini 6, Calia 6, Bruno 6. Tricella 6,5, Marocchi 6, Barros 5,5. Buso 6, Zavarov 5,5 (73' Cabrini sv), Magrin 5,5. Allenatore: Zoff 6. Arbitro: D'Elia 5,5. Ammoniti: 20' Bruno, 54' Bergodi, 60' Marchegiani. Spettatori: 10.624 paganti, incasso di 320.665.000 lire; 15.633 abbonati, quota partita di 316.273.944 lire. Pescara. Berlinghieri contrastato dal bianconero Favero in uno dei rari attacchi degli abruzzesi

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