Muller: «Ci salveremo con il contropiede»

Muller: «Ci salveremo con il contropiede» Dopo il gol il centravanti brasiliano è corso ad abbracciare il presidente in panchina Muller: «Ci salveremo con il contropiede» «E' la nostra arma segreta» - Skoro, autore della prima rete: «Zenga immobile? Semplice, non ha visto partire il tiro» - Benedetti, controllore di Serena: «E' andata, ma aspettiamo domenica a festeggiare» TORINO — Appoggiato al muro, espressione triste nonostante l'aila di festa che si respira tutt'attorno, Cravero regge 11 borsone con la mano sinistra e strìnge nel pugno destro la maglia che ha indossato. «Afe la porto via come ricordo» sussurra prima di andarsene. Ma c'è un antefatto. Poco prima, a precisa domanda, il «capitano» aveva replicato: •Non so se me ne andrò, però questa può davvero essere stata la mia ultima partita al Comunale con il Torino. Però non voglio dilungarmi su queste cose: ci attende un impegno delicatissimo e non voglio turbare l'ambiente». Vista l'entità del personaggio, le considerazioni di carattere personale hanno fatto premio sull'analisi della partita che si riduce a questa breve considerazione: 'All'Inter mancavano tre grandi giocatori e questa situazione ha influito sul rendimento dei nerazzurri, tra l'altro più poveri di motivazioni rispetto a noi. In questo finale di campionato, il Toro ha ritrovato la sua vera identità e lo sta dimostrando: ora si tratta di continuare così anche a Lecce». Skoro, autore della prima segnatura granata, spiega in questo modo la sorpresa di Walter Zenga: 'Semplice, non ha visto partire il tiro ed è rimasto fermo». Ma per 10 slavo, l'incontro ha offerto chiari segni premonitori fin dalle battute iniziali: «A'ez primi minuti di gioco abbiamo prodotto almeno tre occasioni da gol e fin da quel momento ho pensato che avremmo potuto farcela». Benedetti aveva il difficile compito di sorvegliare Serena ma, cosi come alla vigilia, neppure a ostilità concluse 11 granata vuol saperne di parlare del terribile avversario. Si limita a dire: «£' an¬ data bene e possiamo esserne tutti soddisfatti. A festeggiare, però, aspettiamo perché ci attende ancora la partita di Lecce». Muller, evento piuttosto raro, si presenta con un sorriso radioso: 'L'Inter è una squadra molto forte ma abbiamo saputo affrontarla nel modo giusto e cioè con la massima convinzione e senza eccessivo timore. Poi con la grinta che abbiamo dimostrato...». Attendere il 18 giugno per dimostrare tanto slancio potrebbe però essere motivo di grave rimpianto. Il brasiliano risponde esprimendo un po' confusamente 1 concetti che gli si accavallano nella mente: 'Dovevamo vincere e l'unico risultato che ci interessava conseguire era proprio questo». La partita ha offerto anche motivi poco usuali in quanto il Toro è riuscito a mettere in imbarazzo gli avversari attuando veloci contropiedi. 'E' una tattica difficile — spiega Muller — e per metterla in atto bisogna muoversi bene e scattare al momento giusto. A parte ciò, mi sembra che il Toro abbia giocato bene in ogni reparto perché eravamo tutti pronti ad avanzare ma anche a rientrare». »Se segno un gol corro ad abbracciarti in panchina»: questa la promessa che Muller aveva fatto al presidente Borsano e che ha puntualmente mantenuto. Facendo la piccola rivelazione, il sudamericano scoppia in una risata e aggiunge: •Adesso dobbiamo vincere a Lecce e possiamo farcela». Chiusura dedicata a Cravero. «/! trasferimento è un problema suo: io spero che il Toro si salvi e che lui rimanga. E' un grande amico ed è stato il primo ad aiutarmi: nel caso se ne andasse, proverei dispiacere». p. c.a. B Oggi consulte per Zugo a Lione TORINO — Alvise Zago oggi sarà a Lione per un consulto che gli darà indicazioni precise circa le sue possibilità di ripresa, precisando 1 tempi e l'attività dell'ultimo periodo della convalescenza. Una giornata importante, per il giovane granata, la cui assenza ha pesato non poco in una stagione così difficile per il Torino. Zago Infatti si era già meritato la maglia da titolare prima del grave incidente di Marassi, e la sua quotazione era già alta sul «mercato» italiano. Lo scontro con Victor, senza alcuna colpa dello spagnolo che aveva riportato un lieve trauma cranico, Zago lo dimenticherà solo al suo rientro in campo. Intanto, al Filadelfia dove svolge pesanti esercizi di rieducazione, va spesso ai bordi del terreno durante gli allenamenti. «Afi aiuta a tener duro — ha detto — ma il tempo passa lento». Torino. Skoro sollevato ai sette cieli, dopo il gol

Luoghi citati: Filadelfia, Lecce, Lione, Torino