Vasto giro di dollari riciclati e di armi ai Paesi del Golfo di Cosimo Mancini

Vasto giro di dollari riciclati e di armi ai Paesi del Golfo Vasto giro di dollari riciclati e di armi ai Paesi del Golfo L'inchiesta partita dallo scandalo petroli avrebbe portato alla ribalta alcuni noti personaggi Tra gli accusati il gioielliere Paolo Bulgari e l'ex generale della Finanza, Donato I .oprete TORINO — Riciclaggio di alcuni milioni di dollari, in Svizzera, all'epoca dello scandalo Lockheed e traffico d'armi con i Paesi del Golfo Persico sono gli ingredienti di un'inchiesta della magistratura che vede coinvolti il commercialista romano Giovanni Acampora e il gioielliere Paolo Bulgari, accusati — assieme all'ex generale della Finanza Donato Loprete — di reati valutari e associazione per delinquere. I particolari di questa vicenda sono emersi nel corso del processo d'appello ai contrabbandieri di prodotti petroliferi istruito dal giudice Mario Vaudano. Sui conti svizzeri intestati alla moglie di Loprete (nel '76 era capo di stato maggiore del comando generale della Finanza) ed al suo segretario particolare, Acampora, sono stati movimentati, negli Anni 70, parecchi milioni di dollari e di marchi. Molte di queste operazioni sono talmente ingarbugliate che nemmeno gli esperti del nucleo centrale della Guardia di Finanza ne sono venuti a capo. A dare una chiave di lettura è intervenuta la testimonianza di una donna d'affari francese. Chantal Carchereux, 45 anni, che in quell'epoca aveva un ufficio finanziario a Ginevra in via 31 Dicembre. Interrogata dal magistrato ha detto: 'Sono a conoscenza di numerose vendile di armi da parte di Giovanni Acampora e Paolo Bulgari a Paesi del Terzo Mondo ed in particolare alla Bolivia, al Kuwait, all'Iran ed altri Paesi del Golfo Persico. Queste operazioni erano effettuate singolarmente da costoro e, talvolta, da Bulgari e'Acampora insieme. E', comunque. Paolo Bulgari ad aver effettuato il maggiornumero di tali operazioni anche per la profonda conoscenza che aveva di Camillo Crociani (allora presidente della Finmeccanica, ndr)». Le vendite di armi, secondo la donna, venivano effettuate da società italiane o registrate a-Vaduz o a Panama e facenti capo ad Acampora e Bulgari. Queste società com¬ pravano le armi dalle fabbriche italiane e le rivendevano ai Paesi committenti. Il ricavato finiva, sempre secondo quanto Chantal Carchereux ha dichiarato ai giudici, su alcuni conti del Credito Svizzero di Ginevra, città in cui la donna si occupava di pratiche bancarie e dove sarebbero stati tradotti i contratti di compravendita delle armi. Tramite questa banca sarebbero stati riciclati alcuni milioni di dollari, nella primavera del '76, mentre in Italia la stampa cavalcava lo scandalo Lockheed che avrebbe determinato la caduta del governo Moro e travolto Camillo Crociani. Ma veniamo al riciclaggio: una delle operazioni individuate dagli inquirenti comincia il 14 giugno del '76. Acampora stacca dal conto denominato «Anca», presso il Cre¬ dito Svizzero di Lugano, nove assegni da 250 mila dollari ed uno da ottantamila (totale due milioni e trecentotrentamila dollari). Il giorno dopo sua moglie, Adriana Magrelli. li versa sul conto 730.447 del Credito Svizzero di Ginevra, sempre intestato ad Acampora. L'indomani successivo la donna incassa l'intera somma in contanti. Allo sportello, secondo la testimonianza di Chantal Carchereux, le consegnano la somma perché garantisce per lei Paolo Bulgari. Quindi il denaro viene messo in una cassetta di sicurezza dell'agenzia di Lugano della Banca Scandinava in Svizzera e. da qui, trasferito su alcuni conti di una fondazione di banche, a Zurigo, della quale faceva parte la Banca Cantrade presso la quale è stato individuato un conto intestato alla moglie del generale Loprete. Chantal Carchereux racconta l'operazione di riciclaggio con dovizia di particolari. Prima di mettere i soldi nella cassetta di sicurezza della Banca Scandinava, Acampora ed un suo subalterno andavano a contare il denaro nell'ufficio di via 31 Dicembre. -Era proprio in quel periodo — racconta la donna — che stavano traduc.endo in francese alcuni documenti relativi allo scandalo Lockheed, nel corso di un'indagine affidata loro quali ufficiali della Guardia di Finanza-. Questa circostanza, come tante altre riferite dalla francese, è stata confermata dal nucleo centrale della Guardia di Finanza al quale il giudice Vaudano ha dato l'incarico di verificare i fatti riferiti dalla donna. Effettivamente in quel periodo Acampora era stato incaricato di compiere un'indagine nei confronti dei fratelli Lefebvre. coinvolti nello scandalo Lockheed. Chantal Carchereux ha detto al giudice Vaudano di aver sentito parlare di una quota (un terzo) destinata allo 'Zio- ma di non essere sicura che questo zio fosse il generale Loprete. Paolo Rossi, presidente della Corte Costituzionale che all'epoca condannò Tanassi per la vicenda Lockheed, ha detto, in un'intervista, che la terza tronche pagata dalla fabbrica di aerei era finita ad un esponente democristiano che non è l'on. Gui. L'istruttoria a carico di Acampora, Bulgari e Loprete ora è stata tolta al giudice Vaudano ed assegnata, dalla Cassazione, al tribunale di Roma. Cosimo Mancini