«Andro via solo con mio figlio» di Lorenzo Del Boca

«Andro via solo con mio figlio» Angela Casella continua a restare in Aspromonte aspettando il rilascio di Cesare «Andro via solo con mio figlio» Dopo essersi consultata con il marito, «madre coraggio» ha deciso di non ascoltare i consigli della polizia, ma ammette: «II momento è delicato» - Il capo della Criminalpol, Luigi Rossi: «La sua presenza è d'involontario impedimento alle ricerche» DAL NOSTRO INVIATO LOCRI — La mamma sa che il figlio è lì Intorno. Angela Casella cerca il suo ragazzo con là caparbia testardaggine che i lombardi usano nel lavoro. Si è legata una catena al collo: -Cesare, tu sei così da 510 giorni'. Mangia pane appena insaporito da una goccia di olio e da una foglia di origano tritato. Ha piazzato una tenda nella piazza di Locri fra le aiuole del giardino pubblico e i cartelloni elettorali. E' li dal 18 gennaio 1988, da quando è stato rapito a Pavia: incomincia oggi il diciottesimo mese nella prigione dell'anonima sequestri e comincia il decimo giorno della protesta di questa donna. L'altra notte Angela Casella non lia dormito sotto la tenda L'hanno convinta a riposare in un letto vero. In albergo l'aspettava una voce che sembrava venisse dall'oltretomba. -lasciate perdere-. Parlava usando il -voi-, 'Tornatevene a casa. Vostro figlio è morto. Non c'è più niente da fare-. Un consiglio? 'Datemi retta. Dovete darmi retta: Chi avrebbe deciso di non mollare? Il presidente del Consiglio De Mita ha criticato: -La famiglia ha qualche colpa-. E subito dopo il questore Giuseppe Fera, super-esperto in sequestri, ha detto: »/ banditi potrebbero far pagare a lui il prezzo di questo clamore-. E il capo della Crminalpol Luigi Ross) ha aggiunto: -Signora torni a Pavia, la sua presenza qui è di involontario impedimento alle indagini-. Quanti sarebbero tornati a casa ad aspettare come da più parti — gentilmente o aspramente — consigliavano? Angola Casella ammette che -il momento è delicato-, ma tira diritto per la sua strada. Lo ha deciso dopo aver parlato al telefono con Pavia. Si è confidata con il marito Luigi rimasto a far funzionare la concessionaria di automobili. E ha chiacchierato con l'altro figlio, Carlo, alla vigilia dei 19 anni. 'Mi diceva "Ce la fai? Mi raccomando, mamma, mangia qualche cosa, tieniti su": Occhi soddisfatti di madre: quasi sorridente, almeno una volta, mamma coraggio. «Lui, Carlo, non avrebbe resistito così a lungo. E' dolce, affezionato, una pasta di ragazzo: E Cesare? «Ci voleva bene a me e al papà. Eravamo una famiglia molto unita, ma lui, in qualche modo, era più autonomo, più forte: Poteva reagire ai sequestratori? «Sì, certo, sì. Avrebbe potuto farlo: Avrà tentato qualche cosa in questo anno e mezzo... Angela Casella sarebbe portata a rispondere ancora sì. L'ultima fotografia di Cesare è arrivata il 25 marzo: occhi piccoli, faccia spaventata, barba lunga, guance magre. 'Irriconoscibile'. Madre e figlio si possono parlare anche in fotografia e lei dice di avere sentito il dolore del suo ragazzo. Ieri è stata a S, Luca: la chiesa era chiusa e il parroco è arrivato ad aprirla troppo tardi. Ma che importa? Le orazioni conoscono la strada del cuore e si può pregare anche per i viottoli di pietra del paese. •Sono entrata in un bar — sussurra — grii uomini mi hanno offerto il caffè-. A sera la veglia, in Duomo, con tutta la gerarchia del clero, le amiche che sono arrivate da Pavia, le donne calabresi che stanno con lei e una folla che — pur non essendo enorme — da queste parti è significativa. L'altro giorno era stata sotto il crocefisso di legno dello Zillastro dove le famiglie dei sequestrati lasciano il riscatto. Prima ancora era andata a Polsi dove si venera una Ma- dndvppdbc donna con il viso da contadina; a Ciminà; a Piatì; a Oppido. Un pellegrinaggio sotto le volte delle chiese senza troppe pretese architettoniche: un pellegrinaggio nei santuari della mala-Calabria dove sembra che abitino soltanto vecchi e donne vestite di nero. Per queste strade — gli inquirenti dicono di esserne certi — sono passati Gianni Bulgari e Armando Bolis, Leguzzi, Parodi, Ferraini, Cellini, Bertolotti. Gente catturata in zona o gente che in zona e arrivata dopo viaggi impossibili. Paul Getty sbarcò sulle coste dello Jonio in motoscafo. Giuseppe D'Amico fece tutta l'Autostrada del Sole in una betoniera. Giuliano Ravizza fu scaricato da un taxi. Pietro Castagno, il re della gastronomia di Torino, Alma RosaBrusin di Avigliana e Marco Fiora sono stati nascosti dietro i mobili di un finto trasloco. In una terra che non offre nulla quella d<:l sequestro è la sola industria in attivo, n procuratore di Locri, Rocco Lombardo, non ha uomini nemmeno per coprire l'ordinaria amministrazione. Sull'Aspromonte «a presidiarlo» bivaccano i battaglioni dell'Esercito: adesso c'è il «Valtellina» con 1200 uomini. Ieri notte hanno arrestato Domenico Rechichi e Antonio Ietto. Erano armati e avevano banconote poco pulite: dicono che «puzzano» del sequestro di Stefano Surace. Ma «puzzavano» anche i cinque arrestati per il rapimento di Cesare Casella e dopo un po' li hanno lasciati uscire di prigione. Cinquecentoventitré sequestrati in 15 anni, per un fatturato che mette in difficoltà le holding intemazionali. Ognuna di queste storie è stata rispettosa dello stesso filo conduttore. Una volta l'ostaggio tornava a casa dopo due o tre mesi; adesso bisogna aspetta¬ e almeno un anno e spesso anche di più. Ma per il resto non c'è differenza: le telefonae, il rito della fotografia, il pagamento. Angela Casella, con quell'aspetto mite che sembrerebbe sempre sul punto di cedere, ha sconvolto gli equilibri di questo crudele trantran. Chi non ha più nulla da perdere presenta delle richieste che sono delle pretese. "Voglio mio figlio. Me lo dovete dare-. Dicono che qualche cosa si muove. Alcuni messaggi sono arrivati al «vescovo dei poveri» di Acerra, Antonio Riboldi, a quello di Locri, Antonio Ciliberti, persino a quello di Pavia, Luigi Rivolta. n vescovo di Acerra, Riboldi, ha deciso di scendere dalla Campania alla Calabria: si è offerto come mediatore. «Ci sono indizi positivi — assicura — anche il cuore duro dell'anonima sequestri non può rifiutarsi di rispondere'. Lorenzo Del Boca Locri. Angela Casella all'uscita dalla chiesa. Accanto al titolo, la madre del ragazzo rapito a Pavia mentre riceve la comunione