Granata in festa per la vittoria poi, domenica, l'ultima chance
Granata in festa per la vittoria poi, domenica, l'ultima chance Nessun incidente per Torino-Inter, i tifosi esultanti per la quasi-salvezza Granata in festa per la vittoria poi, domenica, l'ultima chance Grande spiegamento di forze dell'ordine, ma sono intervenute soltanto per impedire un'irruzione in campo Chissà. Forse il «grande cuore granata», la fiducia dei «fedelissimi» tifosi del Torino, hanno un debito di riconoscenza con la Filarmonica Cerettese, la banda musicale di Ceretta, frazione di San Maurizio Canavese: è stata la loro esibizione nell'intervallo fra i due tempi a propiziare, magari esorcizzando l'Inter a suon di note, l'insperata vittoria che restituisce non aleatorie speranze di permanenza in serie A alla loro squadra? Se i giocatori granata abbiano bisogno di una mare e tta per dar olio alle gambe, di tromboni clarini grancassa piatti e bombardini per scatenarsi, lo si vedrà domenica prossima a Lecce, dove scade l'ultima cambiale per la salvezza: intanto però i tifosi hanno festeggiato la vittoria sui campioni d'Italia come, in tempi ben diversi, partite che son valse lo scudetto o un L'entusiasmo dei tifosi granata dopo il gol che ha riaperto la speranza di restare in «A» Dopo la partita, infatti, non si è registrato nessun incidente fra opposte tifoserie, una volta tanto (magari anche perché i sostenitori del- l'Inter, pasciuti di successi, non hanno alcun motivo di recriminare su questa sconfitta) , ma si è assistito a caroselli di auto per le strade della città, a sventolìi di bandiere granata ritmati da trombe e clacson, che è tutta un'altra musica, ahinoi, rispetto a quella della Filarmonica Cerettese... Clima festoso, dunque, con buona pace delle orecchie non filo-pedatorie e nonostante il futuro, in base ai risultati ottenuti dalle altre squadre in lotta per la salvezza, non sia poi così roseo per il Torino. Polizìa e carabinieri, presenti in forza dentro e attorno al Comunale, hanno avuto per fortuna poco lavoro da sbrigare, e tutto a incontro finito: un placcaggio a centrocampo e uno schieramento sotto la curva Maratona a prevenire la possibile invasione di campo preannunciata dai movimenti sugli spalti. A essere acrobaticamente bloccato da due agenti di polizia, dopo un breve inseguimento, è stato un giovane tifoso nerazzurro, la cui corsa, si è poi accertato, aveva il solo scopo di ottenere in regalo una maglia da uno dei suoi beniamini: è stato identificato e rilasciato, senza alcuna denuncia. L'invasione prevenuta avrebbe cercato solo un caloroso saluto alla squadra che in extremis ce la sta mettendo tutta per restare in A, ma avrebbe creato comunque una situazione di potenziale rischio, perciò niente. Che differenza, però, a distanza di soli quindici giorni: due domeniche fa, dopo il pareggio con l'Ascoli, il presi¬ dente del Torino, Mauro Borsano, usciva dallo stadio pallido, protetto dalle forze dell'ordine dopo aver forse sventato un'invasione (bellicosa, quella volta) con una personale arringa megafonata ai tifosi infuriati. Ieri la sua presenza in panchina nel secondo tempo, l'abbraccio a Edu alla fine dell'incontro, hanno destato applausi e non fischi e peggio: forse il Torino in B ci andrà lo stesso, si saranno detti molti tifosi, ma la vittoria sull'Inter ammazzasette di quest'anno salva tutta una stagione storta. E salva anche una domenica che si sarebbe potuta concludere molto peggio, visti i precedenti: forse il Toro non ce la farà, ma per ora il «grande cuore granata» pensa solo a dire grazie a Muller e Skoro. E al bombardino (se ce n'era uno) della Filarmonica di Ceretta. m. sp. «quasi-scudetto», se è consentito parafrasare i famosi quasigol che sfuggivano, sull'onda dell'entusiasmo, al compianto Nicolò Carosio.
Persone citate: Ceretta, Mauro Borsano, Muller, Nicolò Carosio, Skoro
Luoghi citati: Edu, Italia, Lecce, San Maurizio Canavese
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