Ecco le vacanze al «veleno» di Maria Grazia Bruzzone
Ecco le vacanze al «veleno» Rapporto della Lega Ambiente: mare «a rischio» in centinaia di località Ecco le vacanze al «veleno» In Campania il record dell'acqua inquinata ROMA. Ieri la Lega Ambiente ha presentato la mappa del tesoro più difficile da scoprire: il mare pulito. Non lo troveremo, tranne qualche eccezione, al Nord: inquinamento alto, dati sconfortanti, bagni vietati; dove ci si può tuffare è più per l'indulgenza delle autorità locali che per la purezza dell'acqua. Peggio ancora in Campania: qui c'è il mare più sporco d'Italia. In Sicilia e Calabria quasi non esistono controlli, un po' meglio la Sardegna. Questa la situazione in dettaglio. LIGURIA — Non si salvano Rapallo né le mitiche Cinque Terre, punta Chiappa e Sestri Levante, non Bogliasco e neppure Santa Margherita, Albenga e Sanremo, Lerici e Varazze. A prima vista la Liguria sembra una delle regioni dove è più dif-, ficile fare ilbagno. Sono ben 18 ] infatti i Comuni (e 44 le Località) dove la balneazione quest'estate sarà prtfSbìta per almeno un tratto di costa. Il record èjfc-CSrènova. il motivo di un elenco tanto lungo è lo zelo della regione nell'applicare le norme. Per la Liguria basta che in un punto 3 campioni sui 12 prescritti risultino inquinati perché scatti il segnale di «non balneabilità». Nel complesso dunque, notano gli ambientalisti, tranne che nelle grandi aree urbane e portuali, la situazione viene considerata «soddisfacente». TOSCANA — Il caso opposto. Dalla delibera della Regione sembrerebbe che lo stato della balneazione sia quasi buono, a parte le zone in prossimità delle foci dei fiumi. «Ma se la Toscana applicasse gli stessi rigidi criteri della Liguria tutta la Versilia sarebbe non balneabile» fanno notare alla Lega Ambiente, anche se parte dell'inquinamento è legato all'eutrofizzazione. Alcuni problemi risultano a Campo (Isola d'Elba) e a Capraia. Ma possibile che la foce del Calambrone, con 7 campioni inquinati su 12, o Marina di Vecchiano (5 su 12) restino «balneabili»? A Follonica per esempio è vietato il lato destro della foce del Gora, ma non il sinistro. A Scarlino non c'è più il divieto nonostante i 6 campioni positivi. EMILIA — E' forse il caso estremo. Ufficialmente «off limits» è solo il tratto di mare nel comune di Goro. La percentuale di campioni inquinati in cinque anni è scesa dal 30 all' 1,6%. E' vero che i depuratori emiliani sono tra i più efficienti. Ma l'eutrofizzazione, il Po, i turisti che si riversano a milioni sui 120 chilometri di coste? Va detto che l'Emilia è fra le regioni che godono di deroghe speciali per i parametri dell'ossigeno disciolto, segnale primo della presenza abnorme di alghe, e della trasparenza dell'acqua. E tuttavia gli ambientalisti sospettano che le Usi emiliane siano diventate abili nel «truccare» le carte. Come? Concentrando i controlli d'inverno, per esempio. O dimezzando il numero dei prelievi dell'acqua. CAMPANIA — E' sicuramente la regione dove il mare è più inquinato d'Italia, con un terzo dei campioni positivi e 28 Comuni e 93 località ufficialmente «non balneabili». Quali loca¬ lità? Per confondere, la delibera regionale le ha indicate fornendo longitudine e latitudine. E non è stato semplice per il computer degli ambientalisti ricostruire la mappa. Le spiagge più compromesse vanno dal confine laziale al golfo di Salerno. Ma fra le zone superinquinate non ci sono solo Napoli, Pozzuoli, Castellammare, Mondragone, Baia Domitiae e gran parte della costa domiziana. Spiagge da evitare ve ne sono anche ad Amalfi, a Ravello, a Minori e Maiori, persino nel caso del fiordo di Furore, per quanto Capri, Ischia e Procida si salvino. SARDEGNA — La delibera regionale segnala alcuni «punti caldi» nei comuni di Palau, Arzachena, Gonnesa, Sant'Antioco, nei pressi del porto. Ma soprattutto elencano un gran numero di zone «non classificabili». Nell'insieme tuttavia viene ritenuta la regione italiana dove il mare è meno sporco. E anche i dati del ministero della Sanità lo dimostrano. I problemi maggiori dipenderebbero dalla presenza di innumerevoli villaggi turistici e di alcuni insediamenti industriali costieri che scaricano nel mare. SICILIA E CALABRIA — Sono le uniche due regioni che non hanno provveduto a emanare i divieti. In Sicilia per più di 800 chilometri di costa su 1200 il ministero non dispone di dati sufficienti. Clamoroso il caso di Cefalù, vietata nell'88, dove quest'anno non sono stati effettuati prelievi. Stessa situazione per i 220 chilometri di coste Calabre. Tra i luoghi dove i prelievi sono più spesso negativi ci sono Scalea, Amantea, Belvedere Marittimo, Cassano sullo Jonio, Corigliano Calabro, Diamante, Paola, Praia a Mare. Maria Grazia Bruzzone Il panorama delle vacanze. Spiagge sporche e mare inquinato, con qualche eccezione in Liguria e in Sardegna
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