Il giallo del lago

Il giallo del lago La coppia morta a Massaciuccoli: c'è un terzo uomo Il giallo del lago Barbiturici vicino ai cadaveri avevano fatto parlare di suicidio Ma lei aspettava un figlio, niente debiti: ora si pensa all'omicidio VIAREGGIO. Poteva sembrare un caso di duplice suicidio: lui e lei morti all'interno della loro auto. Accanto, alcuni flaconi di barbiturici e un tubo di plastica che poteva essere servito per immettere nell'abitacolo della vettura i gas di scarico del motore. Così sono stati ritrovati domenica sera Ampelio Callegaro, 50 anni, di Torino e la convivente Elvira Morero, 37 anni di Vercelli. Adesso però non tutti sono sicuri che le cose siano andate realmente così, primi fra tutti gli inquirenti e la magistratura. Ha detto il sostituto procuratore di Lucca, che segue le indagini: «Esiste uun buon 50% di possibilità che la morte dei due abbia una causa ben diversa dal suicidio». Callegaro e la Morero erano morti nell'auto da molti giorni, probabilmente dal 6 giugno scorso, quando, dopo aver venduto il loro ristorante a Livorno, situato davanti all'accademia navale, erano scomparsi dalla città. I primi interrogativi sulla sorte della coppia erano sorti però a Viareggio c in Versilia, dove la coppia era assai conosciuta. Si è appreso poi che assieme ai due era scomparso il cuoco del ristorante, Renato Di Masi, 37 anni, originario di Cosenza, che da molti anni era legato ai due ristoratori da strettissimi vincoli di amicizia. Il Di Masi fu notato nei giorni successivi al 6 giugno a Massaciuccoli, nella zona di Torre del Lago, dove era avvenuto il misterioso episodio. Era in stato di choc, quasi privo di conoscenza. Il cuoco fu portato all'ospedale di Viareggio e ricoverato. Nessuno però collegò la sua presenza con quella delle due persone morte nell'auto. In circostanze ancora da chiarire il Di Masi venne prelevato dall'ospedale di Viareggio e trasferito in Piemonte. Qui è stato ricoverato all'ospedale di Orbassano, dove, a quanto risulta, è stato impossibile interrogarlo. Perché il Di Masi si trovava sul luogo del presunto suicidio di Ampelio Callegaro ed Elvira Morero, si chiedono gli inquirenti. Un interrogativo reso ancor più inquietante dal ritrovamento, vicino all'auto dei due, della carta d'identità del cuoco. Accanto al documento è stato inoltre trovato un grosso bastone, che potrebbe essere servito a fracassare il finestrino dell'abitacolo. Per aggredire la coppia o per portarle soccorso? La risposta si cerca scavando nel passato dei protagonisti del giallo. A quanto si dice, Callegaro e la Morero avevano una situazione economica tranquilla, il che farebbe scartare l'ipotesi suicida. Inoltre, Elvira Morero era al quinto mese di gravidanza: un fatto per il quale sia lei che il suo compagno, conviventi da anni, si erano dimostrati molto felici. Ecco perché in attesa dell'autopsia, effettuata ieri sera a Pisa, prende piede l'ipotesi secondo cui la coppia e il Di Masi, praticamente inseparabili, sarebbero stati vittime di un'aggressione. Callegaro e la Morero sarebbero stati uccisi, mentre il cuoco sarebbe riuscito a fuggire. Ma c'è anche chi parla di gelosia, di una storia di debiti, di affari andati male. Voci, sussurri, che aggiungono nuovi capitoli al giallo, ma, per ora, non lo risolvono, [r. f.] Renato Di Masi, lo smemorato che può risolvere il giallo di Massaciuccoli