Cabrini e la Juve, oggi divorzio di Bruno Bernardi

Cabrini e la Juve, oggi divorzio Contro il Verona che cerca il punto salvezza, ultima passerella per molti Cabrini e la Juve, oggi divorzio Il difensore del Mundial '82 gioca oggi l'ultima (e 300a partita) in bianconero insieme con Laudrup, Altobelli e Tricella TORINO — Oli dei se ne vanno. Nel giorno degli addii, quello di Antonio Cabrini è il più struggente. L'ultimo superstite della grande Juventus che fornì sei giocatori alla Nazionale campione del mondo '82 chiude, oggi allo stadio Comunale contro il Verona che cerca il punto salvezza, una leggendaria carriera in bianconero con sei scudetti, una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa, una Supercoppa, un Mundialito Club e una Coppa Italia. Solo Gaetano Scirea, nell'albo d'oro di tutti i tempi, può vantare un simile curriculum, con uno scudetto in più. •Non è il caso di ricordare — dice Cabrini, sulla soglia dei 32 anni —, non serve guardarsi indietro, ciò che è stato è ormai scritto nella storia. Ho vissuto tredici anni stupendi: Tokyo e Basilea le tappe più entusiasmanti e mi considero fortunato di aver sempre giocato in una sola squadra. Quanto alla Nazionale, mi fece male, nel momento in cui la lasciai, l'accusa di tradimento. Sento l'esigenza di continuare, ma in campo. Qui non c'è posto. Zoff ha fatto le sue scelte tecniche che ho accettato ma non approvato: De Agostini non è il mio successore, è più portato ad attaccare ma ha carattere e può diventare un leader. Tra Zoff e me ci sono state due visioni diverse, senza dissaporì. Per questo me ne andrò. Una decisione amara e difficile. Il calcio è cinico, non c'è spazio per i sentimentalismi'. Resta la nostalgia di coloro che rimpiangono fuoriclasse del suo stampo. Cabrini, dopo tredici campionati, saluterà il pubblico che gli ha voluto bene, in coincidenza con la 300* partita in Serie A con la Juventus e 31 gol. I tifosi gli faranno festa, poi si trasferirà a Bologna dove intende disputare altre due stagioni. «Sono convinto che saranno ad alto livello, non finirò in...discesa come qual¬ che altro; promette. E' stato il bello per antonomasia, 11 fidanzato d'Italia, ma non ha mal cercato di diventare una star. «Ho conquistato la gente con la personalità in campo, sdrammatizzando fuori, tenendo separati calcio e vita privata: quanto al resto mi sono gestito con raziocinio e il fatto di non aver mai avuto pròblt '■A finanziari mi ha aiutato molto a trasformare una professione in una sorta di hobby', spiega. Conserva sincera ammirazione per Trapattoni e per Boniperti: 'Un grande presidente ma ha perso potere di mercato. L'avvento di Berlusconi, ed il conseguente rialzo dei prezzi, l'hanno un po'tagliato fuori. Inoltre non esistono -più-i grandi campioni: Un problema d'attualità. Con Cabrini, escono dalla scena bianconera altri personaggi . importanti, come Michael Laudrup che Boniperti ha tentato ancora di trattenere venerdì scorso in un colloquio di due ore e mezza. L'asso danese è al «pase de adios», visto che da domani sarà del Barcellona. E lo stesso vale per -Spillo» Altobelli, altro campione del mondo nella favolosa notte di Madrid, che non rientra più nei piani della società e potrebbe disputare l'ultima partita in assoluto. Saluta anche Tricella, che restituirà 1 gradi di capitano a Cabrini e quelli di vice a Brio, in una passerella per senatori, carichi di medaglie e di gloria. E Mauro? E' sotto contratto (come Magrin che dovrebbe passare al Verona) e la sua eventuale conferma dipende dalle esigenze di mercato. Zavarov, invece, andrà in tribuna insieme con gli infortunati Favero e Buso ed allo squalificato Bruno. Domani Sacha verrà informato da Boniperti sul suo destino: la società sta cercando altri due stranieri e se li troverà, vedrà di piazzarlo in Italia (Verona o Genoa) o all'estero. «Afi spiace che non arrivino Protassov e Michaijlitchenko perché con loro sarei sicuro di restare: se dovessi andar via, tornerei volentieri a Kiev, ma ci sono altre squadre italiane e straniere', sospira Zavarov che non vede l'ora di andare in vacanza sul Mar Nero. In questo Grand Hotel del chi va e chi viene c'è anche il dramma di Bodini che, dopo dieci anni di panchina bianconera (e ima sola stagione da protagonista), con il probabile arrivo di Zunico dal Catanzaro come vice Tacconi, ha dieci giorni per trovarsi un'altra squadra. Bruno Bernardi