Fermate quei veleni

Fermate quei veleni Troppe discariche chimiche minacciano le falde Fermate quei veleni L'allarme viene dal direttore dell'Acquedotto - «Occorre al più presto una bonifica, tocca a Regione e Protezione civile intervenire» L'Azienda acquedotto municipale di Torino chiede aiuto alla Regione ed alla Protezione civile per affrontare l'inquinamento idrico: occorre bonificare al più presto le discariche chimiche esistenti, le quali inquinano le falde che riforniscono i pozzi. n 70 per cento dell'acqua consumata dai torinesi, 190 milioni di metri cubi all'anno, proviene dai 200 pozzi che pescano a diverse profondità sul territorio dei Comuni della prima e seconda cintura. Anche perché sono ora 22 i centri abitati attorno a Torino serviti dall'Azienda acquedotto torinese, per un 1 milione e 237 mila abitanti. Ma adesso l'insidia chimica che fa chiudere le fonti di approvvigionamento si chiama tricloroetilfosfato, trielina. tetracloetilene; e non mancano tracce di atrazina, molinate, bentazone, simazina. Per alcuni pozzi occorre mischiare l'acqua con quella potabile, per poter diluire le sostanze inquinanti. Le infiltrazioni Inquinanti provengono dalle decine di discariche di sostanze chimiche e industriali sparse nell'area metropolitana. Sono anni che infettano le acque e le falde, senza che nessuno sia mai intervenuto per bonificare queste veleni. Queste bombe chimiche sono situate a Pianezza, Rivoli, Orbassano (che di recente ha avuto alcuni pozzi inquinati), Beinasco, Rivalta (con addirittura 30 mila tonnellate sepolte lungo il torrente Sangone), Borgaro, Robassomero, Chieri. Almeno quelle conosciute, poi ci sono quelle abusive, in cui si scarica solitamente di notte, tuttora utilizzate. 'Occorre al più presto una bonifica — afferma l'ingegner Giorgio Merlo direttore dell'acquedotto — non è ammissibile che queste discariche continuino ad avvelenare le falde ed i pozzi senza che si intervenga. La Regione e la Protezione civile devono agire immediatamente. perché siamo costretti a chiudere dei pozzi. Inoltre i costi di potabilizzazione sono in continuo aumento: D ministero dell'Ambiente nell'88 ha stanziato appena 150 miliardi per interventi sulle discariche: solo per il Piemonte non basterebbero 300 miliardi. Di fronte a questo ed altri problemi ecologici che coinvolgono la città, i dirigenti delle municipalizzate torinesi (Acquedotto, Raccolta rifiuti, Trasporti torinesi, Azienda energetica, Consorzio Po-Sangone) e l'assessore all'Ecologia Gianfranco Guazzone, hanno costituito un coordinamento per un programma di salvaguardia dell'ambiente e del Po. g. doL Sono decine le discariche che inquinano le falde dell'acquedotto