II figlio Ivan in Agricola

II figlio Ivan in Agricola II figlio Ivan in Agricola DAL NOSTRO INVIATO i RAVENNA — «fi mio obiettivo strategico è la fusione tra Montedison ed Enimont: Raul Gardini non arretra, affonda i suoi colpi, ribadisce che vuole diventare il padrone unico, incontrastato della chimica italiana: la joint venture con l'Eni è solo un passaggio del suo lungo percorso. La dichiarazione fatta all'assemblea della Montedi3on non è stata un'uscita estemporanea e le dure reazioni di Franco Reviglio e del mondo politico non lo hanno minimamente scosso. Anzi. Tra le mura di casa, alla riunione degli azionisti dell'Agricola, Il presidente del gruppo Ferruzzi si lancia a ruota libera su ecologia e capitalismo, uomini e industria. Non.è più il Gardini corrucciato e silenzioso di un anno e mezzo fa quando il mondo degli affari si Chiedeva se ce l'avrebbe fatta a togliere il gruppo dalle sabbie mobili in cui era scivolato. n capo di Ravenna ha solo certezze, 11 dubbio non lo sfiora nemmeno. Gardini non parla, sentenzia. E ne ha per tutti. Il ministro Fracanzani si lamenta? 'Fracanzani ha il tempo di riflettere sulle condizioni del contratto che abbiamo firmato», n presidente dell'Eni gli rimprovera di aver avuto troppa fretta? «Non so perché Reviglio ha parlato cosi, è inutile contestare le intenzioni, io ho il diritto di dire cosa voglio fare: è ragionevole pensare alla fusione fra due anni e mezzo, a meno che Cragnotti e Necci non facciano disastri'. Insiste: «La Montedison ha la chimica, l'Eni ha solo il 40% di Enimont, in tre anni voglio portare il fatturato della Montedison da 6000 a 10.000 miliardi. La fusione è necessaria, io voglio una grande società chimica inondiate per il "93, se un giorno là faremo sarà un grande giorno per lutti, per noi e per il Paese-. ^Sla presidente, il governo vi è venuto incontro con il decreto fiscale, e già volete tutta la chimica? Gardini, circondato dal suo stato maggiore (Cragnotti, Garofano, Trapasso, Picco, Magnani, Sama) che lo guarda con ammirazione, fa capire che il vero regalo lo ha fatto lui. «Per la creazione di Enimont io avevo diritto a un premio di maggioranza e non l'ho avuto, ho svenduto Una parte dei miei assetta: E se l'Eni, come sembra, non volesse uscire dalla chimica? 'Allora mi compra il mio pezzo di Enimont e torniamo a fare due pezzi di chimica, uno di Montedison e l'altro dell'Eni». Le emozioni non sono finite: Gardini vuole anche cambiare subito il nome a Enimont. Il presidente della Ferruzzl ritorna sull'assemblea della Montedison e il confronto con i verdi. Dice che l'incontro è stato 'altamente educativo, non abbiamo speso male quelle 12 ore, anche se non tutte le domande potevano trovare risposte soddisfacenti in quella sede: Aggiunge: «Per la prima volta mi sono sentito un anziano signore con responsabilità importanti, sono dispiaciuto di non essermi potuto confrontare con la coerenza che mi è solita: Come giudica il di¬ battito interno alla Conflndustrla, preferisce più Romiti o De Benedetti? 'Da tempo parlo un mio linguaggio — replica —, dobbiamo uscire dal ghetto delle miserie nazionali, bisogna guardare al mercato mondiale e non agli interessi territoriali degli industriali; se siamo cosi miserabili da litigare tra di noi perderemo le occasioni». Per l'Agricola annuncia importanti novità. Gardini lascia la presidenza della società, si tira da parte e affida l'incarico al fedele Sergio Cragnotti. Nel consiglio di amministrazione entrano due manager del gruppo: Carlo Vannini e Paolo Mortone. Ma la sorpresa è la nomina dei giovani eredi della famiglia ravennate. Due ventenni, entrambi sotto le armi: Ivan Francesco Gardini, figlio di Raul, e Massimiliano Ferruzzl figlio di Arturo. La dynasty padana continua. Rinaldo Gianola

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