Sequestrate pere al «veleno» di Francesco Grignetti

Sequestrate pere al «veleno» A Livorno, ma i responsabili dell'antisofìsticazione ammettono: guerra difficile da vincere Sequestrate pere al «veleno» ROMA — L'ultima trovata dei sofisticatoli è la difenilammina. Settanta quintali di pere provenienti dall'Argentina, che ne contenevano «quantitativi molto consistenti», sono stati sequestrati l'altro giorno a Livorno dai Nas. Si tratta di una sostanza chimica che previene le ammaccature dei frutti. Ma, nel caso delle pere, è un procedimento vietato, sospetto di tossicità per i consumatori. 1 carabinieri del Nucleo antisofisticazioni hanno avuto ordine dal ministero della Sanità di battere a tappeto i mercati e di scovare tutte le pere «sospette». Ma la lotta tra sofisticatoli e analisti non finisce qui. Le «invenzioni» sono infinite: olio di oliva miscelato a quello di semi, venduto a caro prezzo e poi «aiutato» con le provvidenze Cee; antibiotici gettati a palate nelle mangiatoie dei bovini per farli crescere in fretta; additivi chimici per una lievitazione «miracolosa» del pane. Il gas etilene, ad esempio, fa scomparire il «verde» dalla buccia delle banane. E fin qui è un procedimento ammesso perché innocuo. Ma i sofisticatoli lo utilizzavano nelle serre per far maturare a tempo di record le mele e le fragole. »La caccia alle adulterazioni è un lavoro senza fine — lamenta il professor Angelo Stacchini, direttore del Laboratorio alimenti dell'Istituto superiore di Sanità —; dobbiamo finirla con i mille campioni presi al dettaglio. Le analisi vengono effettuate in numero giusto; il problema è che spesso sonodoppioni; manca il coordinamento e la programmazione. Bisogna arrivare prima che il prodotto finisca sui banchi dei commercianti. E' molto più agevole e efficace operare al momento dell'importazione o della produzione'. Il mondo della sofisticazione alimentare è un universo sommerso. La sua storia racconta la continua rincorsa tra chi inventa nuove frodi e chi invece le deve scoprire e reprimere. I carabinieri dell'antisofìsticazione, ad esempio, n colonnello Giovanni Rossetti, comandante del Nucleo: 'Abbiamo sequestrato di recente in Puglia 1700 quintali di mosto in fermentazione. Come facevano a preparare il vino sema fare la vendemmia? Questa volta ci è andata bene; con le mele no. Erano trattate con un gas volatile, quando abbiamo fattole analisi non ce n'era più segno. Una, intuizione perduta». Oppure ci sono 1 vecchi laboratori provinciali d'igiene, oggi presidi multizonali. Dappertutto è la stessa lamentela: pochi uomini, sfibrati in assurdi doppioni di analisi. Spiega Gianfranco Pallotti, dell'Unione chimici igienisti italiani: 'In Italia ci sono 98 laboratori, uno per provincia, assolutamente scollegati. Non è difficile che tutti e novantotto facciano la stessa analisi sul medesimo prodotto: quando entrò in commercio il vino inscatolato, ad esempio, l'abbiamo analizzato tutti, novantotto risultati uguali. Non solo: dato che ogni laboratorio serve diverse Usi è frequente il caso che ci mandino tutti lo stesso campione. E noi siamo obbligati a ripetere l'analisi per ciascuno di loro: L'Istituto superiore di Sanità ieri ha organizzato anche un convegno su «I controlli dei prodotti alimentari». E' stata presentata una bozza di direttiva europea che vuole armonizzare i criteri e i metodi di intervento degli Stati membri. «Fino ad oggi ogni Paese è andato avanti alla sua maniera.— è stato detto —. Questo ha permesso che venissero lanciate accuse a destra e a sinistra per mancati controlli'. E' un modo eufemistico di dire che l'Italia è sul banco degli imputati. Accusa 11 professor Aleandri, direttore dell'Istituto zooprofllattico di Roma: 'Il decentramento prima, la riforma sanitaria poi, hanno messo in ginocchio il sistema dei controlli. E'stata smantellata la struttura centralistica per darla alle Regioni e poi alle Usi. Il risultato ora è assai discontinuo: ci sono Unità che funzionano bene, altre per nulla'. 'Davanti a una tale miriade di sofisticazioni è ridicolo procedere con laboratori onnicomprensivi — sostiene Giorgio Nebbia, senatore della Sinistra indipendente, professore di Merceologia — c'è bisogno di laboratori specializzati sui diversi settori. Tanti prelievi e poche mani sicure per le analisi'. Francesco Grignetti

Persone citate: Aleandri, Angelo Stacchini, Gianfranco Pallotti, Giorgio Nebbia, Giovanni Rossetti

Luoghi citati: Argentina, Italia, Livorno, Puglia, Roma