«Rai, 100 miliardi buttati» di Ruggero Conteduca

«Rai, 100 miliardi buttati» Le accuse dei giudici ai vertici della tv per i film superpagati «Rai, 100 miliardi buttati» Berlusconi aveva offerto la metà ai produttori Cecchi Gori - «Troppi soldi anche per telefilm acquistati in Usa» - Manca respinge le accuse sugli «sperperi» della Carrà: «Non ero ancora presidente» ROMA — Ottanta miliardi nel mega-accordo con i produttori Cecchi Gori, altri venti nel contratto con la «TBS Entertainment Co.». In tutto 100 miliardi: questa la cifra che il sostituto procuratore generale Ettore Maresca ritiene che Biagio Agnes e altri diciotto dirigenti Rai abbiano sperperato pur di accaparrarsi un pacchetto di film. La vicenda risale a due anni fa e l'accusa è di peculato. Nomi e cifre sono contenuti nel testo delle comunicazioni giudiziarie che nei giorni scorsi sono state notificate ai piani alti di viale Mazzini. Insieme al direttore generale Agnes, il magistrato ha indiziato di reato altri dirigenti, capistruttura e funzionari dell'ufficio legale. Questi i nomi: Pio Gambini De Berti, direttore della seconda rete; Guido Bellet, dirigente degli affari legali dell'Ente; Enrico Gabutti e Angelo Guglielmi rispettivamente dirigente e direttore della terza rete; Massimiliano Gusberti e Luigi Locatelli, dirigente e direttore della seconda rete; Carlo Livi, vicedirettore generale per i supporti Rai; Emmanuele Milano, vice-direttore generale per la Televisione Rai; Mario Motta, vice-direttore generale per il coordinamento delle reti; Carlo Orichuia, dirigente la rete televisiva; Ernesto Quintano, dirigente 2.rete; Emilio Rossi, vice-direttore generale per i piani delle attività aziendali; Giuseppe Rossini, attualmente in pensione e all'epoca direttore della prima rete; Maria Carmela Sadurny, funzionarla della prima rete; Luigi Valentini, direttore della seconda rete; Lorenzo Vecchione, dirigente Affari legali; Pier Francesco Zarcone, funzionario Af¬ fari legali; Attilio Zoccali. direttore Affari legali. Agnes e gli altri dirigenti sono indiziati di aver •distratto a profitto del gruppo societario 'Cecchi Gori' la somma di 80 miliardi stipulando quattro contratti intesi a teletrasmettere una serie di pellicole cinematografiche del valore commerciale di 80-90 miliardi, per un compenso, invece, di 170 miliardi di lire». Avrebbero acquistato inoltre dagli americani film per un valore commerciale di 10 milioni di dollari, pagandone 25. Ma altre stranezze vengono alla luce dalla lettura del contratto stipulato nel marzo del 1987 fra la Rai e i Cecchi Gori. L'accordo era per la fornitura di 300 pellicole, in cambio di 170 miliardi. Dei 300 film, solo 107 sarebbero stati quelli trasmessi in prima visione sul piccolo schermo, sui restanti vi era solo un diritto di replica. La Rai si assumeva inoltre i costi dei materiali. Ma non è tutto. Ai due produttori romani veniva concesso anche un altro regalo. Dallo sfruttamento nelle sale cinematografiche delle pellicole prodotte assieme (al 50 per cento) al Cecchi Gori sarebbe andato il 60 per cento degli incassi e alla Rai solo il 40. Da notare che per lo stesso pacchetto di film Berlusconi aveva offerto 80 miliardi. Non una lira di più. Leggerezza, malafede o solo necessità di concorrenza? Lo stabilirà il magistrato. Per quanto riguarda invece l'addebito di frode fiscale nei confronti di Agnes, dell'ex presidente Sergio Zavoli e dell'attuale Enrico Manca, per la tournée americana di Raffaella Carrà e la tardiva iscrizione dei relativi capitoli di spesa in bilancio, l'inchiesta è ancora più datata e si riferisce agli anni '85-'86. Ieri l'ufficio di presidenza della Rai ha precisato che Manca è entrato in carica solo nell'ottobre '86 ed ha firmato il bilancio di quell'anno nella sua qualità di rappresentante legale dell'azienda. 'La conseguente estraneità ad ogni possibile addebito — è detto nella nota della presidenza —è stata già illustrata al magistrato». Ruggero Conteduca

Luoghi citati: Roma, Usa