Il Corano non è merce

Il Corano non è merce Il Corano non è merce SERGIO QUINZIO Al cardinale Silvio Oddi, che per ragioni di età non è più il prefetto della Congregazione per il clero, ma che per ragioni di affinità continua a mantenere ufficiosamente aperto il dialogo della Santa Sede con il vescovo Lefebvre, non poteva naturalmente piacere l'idea dei Paolini di produrre e diffondere su scala mondiale videocassette che illustrano il Cofano. Ha protestato, ha detto che è uria paziia;,cheiè" uno scandalo «propagandare così potentemente altre religioni», e tanto più che a farlo sia una congregazione religiosa sorta proprio per propagandare la religione cristiana. Le cose, come sempre accade, si possono vedere in tanti modi. L'Islam conosce oggi, non solo in Iran, dure forme integraliste, e avanza nei diversi continenti. Che siano proprio dei cristiani ad alimentare in qualche modo questa spinta può suscitare perplessità. D'altra parte è vero che in non lontani incontri ad Assisi — in nome della pace, dell'ecumenismo e dell'ecologia — il Papa ha pregato non soltanto con gli adoratori dell'unico Dio, ma con i rappresentanti di religioni remotissime. Sull'altare della chiesa di San Rufino vennero intronizzati testi sacri buddhisti, e cioè di una religione agnostica se non addirittura atea. Non mi ricordo che, allora, il cardinale Oddi avesse protestato. Quel che manca è un metro di giudizio, un criterio di valutazione, Siamo a niez^ z'afla Irà 'cònsìeferare le «al-* tre religioni» come nemici da combattere, o almeno da ostacolare, e considerarle invece vie tutte fra loro, e con la nostra, pressappoco equivalenti. Se si guarda più da vicino, come sarebbe sempre doveroso fare, non mi pare che l'iniziativa dei Paolini sia così scandalosa. Del resto, la Radio Vaticana aveva dato ampiamente notizia di una conferenza stampa tenuta al Cairo qualche settimana fa per annunciare l'impresa culturale cattolico-islamica: erano presenti, e consenzienti, alcuni vescovi. La stragrande maggioranza dei cristiani pensa ad Allah come a un'«altra» divinità, e ignora completamente che il Corano dedica pagine di grande intensità religiosa ad Abramo, a Gesù, a Maria. I Paolini assicurano che le videocassette — concordate con alte autorità islamiche, e che saranno tradotte anche in lingue europee — mettono in luce soprattutto questi punti, nella speranza di contribuire a un allentamento, almeno, di tensioni e odi plurisecolari. Se e "così, l'idea'dei Paolini i' misembra accettabile e l'irti1 ziativa potrebbe favorire le tendenze moderate presenti nel complesso mondo musulmano. Semmai, a farmi difficoltà è il carattere di impresa commerciale internazionale che l'iniziativa assume. La San Paolo è una grande azienda, e il suo progetto è finanziato, insieme, dalla Società islamica per gli audiovisivi, con i suoi petrodollari. Ecco, che la religione entri sempre più nel mercato e nella sua logica turba un po' la mia ingenua coscienza di credente. E poi ci sono i fumetti: il Corano paolino, infatti, sarà a fumetti. Neanche questo mi piace. Forse, lo spero, non piacerà neanche a tutti i musulmani.

Persone citate: Gesù, Lefebvre, Oddi, Paolini, Silvio Oddi

Luoghi citati: Allah, Assisi, Cairo, Iran, San Paolo