le opinioni del sabato

Brava la Val Bormida le opinioni Brava la Val Bormida GUIDO CERONETTI La gente continua a votarli, questi infami partiti, quantunque il missile Scheda Bianca sia migliorato in potenza. In Italia votare non è né un diritto né un dovere: è un piacere. E' un invito al ristorante, un riflesso di godimento che non mi spiego, una felicità, una promozione. E' anche un pecorismo e una fissazione. Se quegli ingegnosi farabutti indiranno tra non molto (già l'hanno in mente: vuoto nel vuoto) le solite Anticipate, non ho dubbi, purtroppo: altro galoppo verso le cabine.delle masse contente (contente specialmente di dare sfogo // allo scontento) e altri cali e ascese e sorprese all'interno del partitodromo, inesorabile stadio senza uscite. Costernanti anche certi mezzi milioni e più di preferenze: così popolari, quelle facce? Possibile? Possibile: c'è la prova numerica! L'unica consolazione me l'ha data la Val Bormida. Su seimilaottocentotrentadue elettori, i paesi della Bormida ne, hanno avuti, in cabina europea, in tutto, cinquecentosessantanove. Una rasoiata bianca di chi vive da decenni interminabili nell'aria e nell'acqua avvelenata, e si becca il cancro e le allergie, perché tutta la protezione dell'apparato statale, partitico, sindacale è sempre, da sempre, in definitiva e soltanto, per l'industria. Qualunque cosa faccia, l'industria viene prima, qualunque perdita rechi alla salute pubblica, deve essere salvata. Il ministero della Sanità è specializzato in sal¬ vataggi di industrie: turismo, chimica, tutto... Attrezzati in impostura, i supremi in visita nella valle (la Death Volley del Piemonte) rilasciano il loro grano sapienziale consueto: salviamo l'ambiente ma anche lei, la povera Acna che col cancro assicura anche il lavoro e la salute del commercio. Che cosa è l'ambiente} Già dire ambiente è porsi nel disumano, perché ambiente è un'astrazione. Io non sono un «ambientalista»: sono un essere umano offeso. Neanche gli elettori astensionisti della Bormida sono ambientalisti: è una popolazione fregata e offesa, così mite da dare, all'oppressione tecnica, al tumore industriale che gli sta sul petto, una risposta delle più calme, delle più civili: lo sciopero elettorale. Un voto contro l'Economia: bravi! Un antivoto di chiusura alle astrazioni: siamo un pezzo di Europa inquinata, una delle tante bandierine gialle sulla carta della grande Peste, la verità è questa, il resto è impostura: pace, mercato, diritti umani... No, qui ci si ammala, qui si respira male, qui si beve veleno, e tuttavia la tarasca è là, balena di miasmi, e nessuna Santa Marta viene a tagliargli la testa, anzi se ha il raffreddore corrono da Roma con l'aspirina. L'elettorato esemplare, quello della Valle Bormida: l'elettorato che non la beve, l'elettorato con le palle rotte, arcirotte, santissimamente rotte. Un bacio sulla punta delle dita a questa brava gente che non ho mai incontrato ma che appartiene ad una umanità che mi piace.

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