Sequi a Brescia, un biennio russo

Sequi a Brescia, un biennio russo Sequi a Brescia, un biennio russo I progetti del nuovo direttore del Centro Teatrale BRESCIA — Al Centro Teatrale Bresciano comincia un'epoca nuova. Ora che Sandro Sequi ne ha assunto la direzione, l'ex Loggetta sembra avere recuperato un clima costruttivo, dopo i contrasti e le turbolenze dell'ultimo anno. Le difficoltà cominciarono a novembre, con le dimissioni del direttore Borsoni, fondatore del Centro. A Borsoni seguì Cesare Lievi, che incontrò quasi subito l'ostilità di Roberto Bianchi, membro socialista del consiglio d'amministrazione. Bianchi voleva controllare da vicino la politica artistica del giovane Lievi e non gli perdonò la decisione d* non riprendere, dopo pochi giorni di recite in altre città. La famiglia Schroffenstein di Kleist messa in scena da Massimo Castri. A Bianchi sembrava a dir poco strano che uno spettacolo prodotto dal Centro non potesse essere visto a Brescia. Fu il secondo, traumatico divorzio. E' in questo scenario bellicoso che si colloca la nomina di Sequi, che dice: •Quando mi è stata offerta la direzione, mi sono spaventato». Ma poi, ottenute 'tutte le garanzie di libertà, nel rispetto del bilancio», ha accettato. Ora Sequi è al lavoro per impostare un progetto di prosa biennale centrato sul teatro russo. Per questa ragione andrà domenica a Mosca, dove porterà / villeggianti di Gorkij, lo spettacolo allestito l'anno scorso per lo Stabile di Catania e che nella nuova stagione sarà riproposto da Brescia. Un'altra ripresa sarà La famiglia Schroffenstein, con una variante: al posto di Eros Pagni ci sarà Renato De Carmine. 'Per quest'anno non farò spettacoli nuovi, anche perché non posso disattendere gli impegni già presi: Le stelle del firmamento di Puig per Catania e La sorpresa dell'amore di Marivaux per Venetoteatro. Ma dal febbraio del "90 cominceranno le nuove produzioni». Si comincerà con Play Strindberg di Durrenmatt, messo in scena da Roman Viktiuk, il regista della Taganka che nei giorni scorsi ha portato a Sesto Fiorenti¬ no la Fedra di Marina Cvetaeva. Lo spettacolo sarà interpretato da Luigi Pistilli e da Anita Laurenzi e sarà rappresentato al teatro Santa Chiara, la mitica Loggetta In questa sede si svilupperà, nell'autunno del '90, un ciclo di poesia teatrale russa con tre produzioni: l'Arianna della Cvetaeva; i Drammi lirici di Aleksandr Blok comprendenti La baracca del saltimbanco. La sconosciuta e La rosa e la croce; terzo pannello del trittico, il Pugacev di Esenta riscritto in chiave biografica, cioè affrontando il tema dell'artista in esilio. Il rapporto con l'Unione Sovietica non si esaurirà con lo scambio di spettacoli o di artisti. Spiega Sequi: -Vorrei organizzare un festival russo a Brescia, diciamo dieci giorni di gemellaggio. Inoltre, intorno al ciclo di poesia teatrale, vorrei promuovere dei convegni sugli autori, organizzare mostre e concerti, per far sentire le risonanze e la ricchezza di un mondo culturale molto complesso-. o.g.

Luoghi citati: Brescia, Catania, Mosca, Unione Sovietica