Falcone subito dall'Antimafia di Giovanni Bianconi

Falcone subito dall'Antimafia Ieri a Roma, poi ha partecipato ad un convegno di magistrati Falcone subito dall'Antimafia «Sono tranquillo, il mio lavoro continua» • «Spero di potermi abbronzare ancora un po'» Presto il Csm dovrà esaminare la sua richiesta per l'incarico di procuratore aggiunto a Palermo ROMA — Quando il corteo di macchine blindate si blocca sotto il palazzo della Procura generale, pistole e mitragliette stridono col sorriso ostentato da Giovanni Falcone. n giudice antimafia, protetto dai suoi angeli custodi in giubbotti anti-proiettile e con le armi spianate, ci tiene ad apparire tranquillo anche il giorno dopo il fallito attentato. Ai cronisti dispensa solo cordialità e mezze frasi, chiudendosi a riccio appena si accenna alla bomba che Cosa Nostra gli ha piazzato sotto casa. -Come vedete sono tranquillissimo, e continuerò a lavorare come sempre-, dice. E poi scherza sull'abbronzatura acquistata nei giorni di mare già fatti: -Ho preso un po' di tintarella, è vero, e spero di prenderne ancora-. E le indagini su questo attentato? Perché la mafia voleva ucciderlo proprio ora? Il giudice — vestito blu, ca¬ micia a quadretti e senza cravatta — ritorna serio: -Sono ipotesi di lavoro, scusatemi ma non posso proprio parlarne'. Qualcuno ha detto che la bomba mafiosa è cóllegata con il recente arresto di Totuccio Contorno, per il quale proprio Falcone ha firmato il mandato di cattura. Stavolta il sorriso si scioglie in una risata convinta: -Per cortesia, non diciamo sciocchezze!-. Il magistrato siciliano è venuto a Roma per incontrare alcuni componenti della commissione parlamentare antimafia e partecipare, nel pomeriggio, ad un convegno sulla riforma dei consigli giudiziari organizzato dal gruppo Proposta 88 e dal Movimento per la giustizia, la sua corrente associativa. L'attentato non ha cambiato di una virgola i suoi programmi. Quando entra nella sala del convegno, l'oratore si interrompe per dare il benvenuto a Falcone. -Grazie Giovanni per la tua presenza, particolarmente significativa oggi-, dice il presidente dal palco, e i convegnisti — giudici, avvocati e giuristi — si lanciano in un lungo applauso. Il magistrato pi, siede in fondo alla sala, ascolta come un semplice convegnista, ma subito intomo alla sua poltrona si radunano gli amici che vogliono salutarlo, esprimergli solidarietà, chiedergli notizie. Con un componente del Consiglio superiore della magistratura Falcone si apparta a lungo. Gli confida la serietà dell'attentato mafioso e tutta la sua preoccupazione per le nuove strategie delle cosche. All'ordine del giorno dell'organo di autogoverno dei giudici, la sua pratica tornerà presto. Cancellate le richieste per andare a lavorare a Roma o a Milano, Falcone ha mantenuto la domanda per ricoprire l'incarico di procuratore aggiunto a Palermo. Ma in corsa con lui ci sono almeno due magistrati con maggiore anzianità, ed è prevedibile che — come quando si trattò di scegliere il consigliere istruttore del capoluogo siciliano —, il Consiglio si dividerà ancora sul nome del giudice antimafia. Al convegno partecipa anche Loris D'Ambrosio, exmagistrato, divenuto uno dei tre più stretti collaboratori dell'Alto commissario Domenico Sica. Ieri notte l'intero staff del prefetto antimafia è volato a Palermo per rendersi conto della situazione. -Era certamente un attentato destinato a colpire — spiega D'Ambrosio —, e quello che più ci preoccupa e che certamente ci riproveranno. Le ipotesi per spiegare perché adesso e da quale clan è arrivata la bomba, sono molte, tutte plausibili e da verificare. Ma in queste cose anche la simbologia ha un senso: l'organizzazione era troppo simile a quella con cui la mafia ha ucciso Rocco Chinnici-. Giovanni Bianconi

Persone citate: D'ambrosio, Domenico Sica, Giovanni Falcone, Loris D'ambrosio, Rocco Chinnici, Totuccio Contorno

Luoghi citati: Falcone, Milano, Palermo, Roma