«Noriega mi aiutò ad ottenere il Nobel»

«Noriega mi aiutoòad ottenere il Nobel» «Noriega mi aiutoòad ottenere il Nobel» Il presidente del Costarica Arias ha ammesso che la fine delle ostilità in Nicaragua fu possibile grazie alla mediazione del dittatore panamense DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Il presidente del Costarica Oscar Arias ha ieri ammesso di dovere in parte al dittatore panamense Noriega il premio Nobel per la pace conferitogli nell'87. Non senza imbarazzo, Arias ha confermato quanto dichiarato da Noriega la settimana scorsa, e cioè che fu il dittatore a convincere il Nicaragua a firmare il trattato di Esquipulas dei cinque Paesi del Centro America nell'agosto '87. B trattato consentì i negoziati sulla cessazione delle ostilità in Nicaragua. -Noriega ha molta influenza sui sandinisti, soprattutto sulle forze armate, perché è legato al comandante Sorge», ha detto Arias. -Quando capii che la mia mediazione in Centro America rischiava di fallire, gli chiesi aiuto. Insieme con il mio predecessore alla presidenza del Costarica, Alberto Monge, e con l'allora presidente del Panama Arturo del Valle, discussi la situazione con Noriega a Chiriqui». Chiriqui è la città di confine del Guatemala dove pochi giorni dopo fu firmato il trattato. Noriega contattò prima Borge, poi il presidente nicaraguense Ortega, e riuscì a persuaderli che Esquipulas era nel loro interesse. Tra Arias e il dittatore si stabilirono così buoni rapporti, al punto che Noriega contribuì a finanziare la campagna elettorale di Arias. Questi retroscena del Nobel, portati alla luce da giornali e radio del suo Paese, hanno messo il leader costaricano in difficoltà, gettando una luce ambigua sulla sua condotta nella disputa tra Bush e Noriega. Come noto. Bush ha accusato Noriega di complicità dei «narcotraficantes» e ha invano tentato di indurlo a lasciare il potere. Arias ha mantenuto un difficile equilibrio tra i due leaders fino alle ultime elezioni a Panama. Quando ha visto che Noriega ha schiacciato l'opposizione vittoriosa alle urne, gli si è schierato contro. Ma alla riunione cruciale dell'Osa, l'Organizzazione degli Stati Americani, Arias ha seguito una linea conciliante con Noriega. Secondo Washington, il presidente del Costarica rischia di uscire indebolito dalla vicenda. Ieri il governo panamense si è dichiarato disposto a negoziare con l'opposizione sulla base delle proposte formulate dall'Osa: il ministro degli Esteri Ritter ha mandato un messaggio al segretario generale Baena Soares affermando il proprio impegno -a risolvere i gravi problemi a cui Panama si trove di fronte». Ma la Casa Bianca sospetta che si tratti di una manovra per allentare le pressioni internazionali. Mentre l'Osa infatti vuole le dimissioni di Noriega, il dittatore manifesta l'intento di conservare il potere, e di fare solo modeste concessioni all'opposizione. Arias finirebbe così per venire strumentalizzato. Bush ha ammonito che un'impasse spingerebbe gli Stati Uniti a riesaminare l'accordo sul canale di Panama, che dal loro controllo deve passare gradualmente a quello panamense entro il Duemila. Lo scontro potrebbe essere vicino: la fase di transizione incomincerà in autunno. Al di là dei retroscena, il trattato di Esquipulas resta l'unico strumento disponibile per la pace in Centro America. L'altro ieri, il presidente nicaraguense Ortega ha cercato il dialogo anche con gli Usa, chiedendo al cardinale di Managua Ovando y Bravo di mediare presso Bush. Ma prima ancora che il cardinale desse una risposta a Ortega, la Casa Bianca ha opposto un secco rifiuto: -Il dialogo, Ortega deve tenerlo con le altre nazioni centroamericane con l'opposizio interna», ha ribattutto il portavoce Fitzv/ater. e. c.