Così Schubert rinasce con Berio di Sandro Cappelletto
Così Schubert rinasce con Berio Grande successo a Parigi di «Rendering» con l'Orchestra di Amsterdam Così Schubert rinasce con Berio Il compositore italiano ha completato i primi due movimenti della Decima Sinfonia che Fautore lasciò in abbozzo - Il risultato è stato accolto da un'autentica ovazione del foltissimo pubblico PARIGI — NeUe ultime settimane della sua breve esistenza, Franz Schubert iniziò a comporre una Decima Sinfonia: non riuscì a completarla, lasciando soltanto degli scarni abbozzi. Labili tracce sulle quali ha lavorato Luciano Berlo, orchestrando e completando 1 primi due movimenti di quel progetto mai realizzato. Commissionata dall'Holland Festival, l'opera ha avuto nei giorni scorsi la sua prima esecuzione ad Amsterdam prima d'iniziare una breve tournée europea, che l'ha portata l'altra sera, sempre nell'esecuzione dell'orchestra del Concertgebouw diretta da Nikolaus Hamoncourt, al Théàtre des Champs-Elysées. Una sala che, sin dalla sua inaugurazione, può andar fiera di una vera e propria vocazione verso l'avanguardia: qui si consumò infatti uno dei più esplosivi e fertili scandali musicali del nostro secolo, la prima esecuzione della Sagra della Primavera. Era il 1913 e il teatro parigino viveva la sua prima stagione. Oltre alla musica di Stravinskij, grande meraviglia destarono anche la facciata alta e solenne dell'edificio e soprattutto i palchi e le balconate sospese nel vuoto: arditezze ingegneristiche rese possibili dal cemento armato, che fu qui per la prima volta impiegato per costruire un teatro. -Rendering': quale, tra le tante possibili, è la migliore traduzione della parola inglese che Berio ha scelto come titolo per il suo lavoro su Schubert? Interpretazione, restituzione, omaggi? "Onore-, dice il compositore italiano. "Rendere onore a Schubert, attraverso un atto d'a- more». Amore che sembra ispirato anzitutto dalla fedeltà: dove s'interrompono gli schizzi di Schubert, anche lì Berio si ferma. E poi? Poi, introdotta dal suono purissimo di una Celesta, inizia a spargersi nell'orchestra una polvere di musica schubertiana. Diminuisce l'intensità del suono — come un segnale, perché subito si possa percepire il passaggio — ed è allora che si apre uno spiraglio su un magico orizzonte dove si muovono e si uniscono palpitanti, germinandosi uno dall'altro, come in un sogno, motivi tra i più celebri e amati di Schubert: melodie tratte da Winterreise e Schwanengesang, temi dell'ultima Sonata per pianoforte, dal Trio in mi bemolle maggiore. Una luce che s'irradia «lontano», «mormorando», «a poco a poco morendo», come precisano le indicazioni poste da Berio in partitura. E quando questa luce dirada, ricompaiono le tracce autografe della Decima: troppo ridotte per immaginare dove avrebbero condotto, se mai Schubert l'avesse completata. Ma è su questo limite, su questa domanda alla quale non possiamo rispondere, che s'innesta il senso più intimo dell'operazione di Berio: •Nessuno può ipotecare come avrebbe continuato Schubert. Ma nel colpo d'arco dell'Allegro iniziale sento un suono che sarà di Mendelssohn, in certi passaggi un vigore sinfonico che ricorda Brahms e nell'Andante un andamento popolaresco e così malinconico che antipa il Mahlerpiù sconsolato: E' un filo rosso che parte da Schubert e si snoda attraverso la musica di tanti e diversi autori. Ma sempre per accenni, ponendosi interrogativi più che offrendo risposte: come nell'emozionante finale dell'Andante, un canto d'addio, un lunghissimo mormorio d'archi — e qui davvero c'è più Berio che Schubert — che si spegne vibrando ad una frequenza altissima, luminosa. 'Rendering» è stato accolto da un'autentica ovazione da parte di un pubblico foltissimo — esauriti i duemila posti del teatro — e in gran parte formato da giovani. Applausi per Harnoncourt e l'orchestra, per l'intensità e la precisione dell'esecuzione, e acclamazioni per Berio. Apparso in palcoscenico, il compositore ha chiesto silenzio e ha detto: «C'è un errore nel programma di sala. Non sono io l'autore dell'opera, come è scritto, ma Schubert Io ho solo fatto qualche commento». Frase che ha scatenato altri applausi e prolungate richieste di bis. Ma, dopo l'intervallo, l'orchestra era attesa da un impegno non proprio lieve: l'Eroica di Beethoven. Sandro Cappelletto Luciano Berio: «Rendering è il mio atto d'amore per Schubert»
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