Firenze, l'assalto al treno studiato due giorni prima

Firenze, l'assalto al treno studiato due giorni prima Firenze, l'assalto al treno studiato due giorni prima «Chi ha preparato la molotov voleva uccidere» FIRENZE — Cade l'accusa di strage per uno dei quattro appartenenti il commando che domenica ha teso l'agguato al treno dei tifosi bolognesi. Ed anche per gli altri tre l'imputazione potrebbe trasformarsi in quella, meno pesante di tentato omicidio plurimo. Il procuratore del tribunale dei minori. Giacomo Pucci, ha chiesto l'emissione del mandato di cattura per il ragazzo minorenne che lanciò la molotov con l'imputazione di tentato omicidio plurimo, fabbricazione e porto di materiale esplodente, attentato alla sicurezza dei trasporti. Stessa cosa potrebbe fare il sostituto procuratore Pietro Dubolino. competente per i giovani maggiorenni del quartetto. •Si è comportato da deficiente, ma sono certa che Maurizio non farebbe male a nessuno. Non è un violento-. Alessia, la fidanzata di Maurizio Igneri detto «il vizia», 23 anni, uno dei quattro dell'agguato, difende il suo ragazzo. E' incinta di otto mesi, dice che dovevano sposarsi presto, che Maurizio aveva smesso di bucarsi. Ma è una difesa inutile, visto che si sa con certezza che a lanciare la molotov è stato Enrico Bencini, detto «il baby». 18 anni fra qualche settimana. Maurizio Igneri, secondo la fidanzata, di quella bomba non sapeva nulla. Anzi, avrebbe tentato di impedire che fosse lanciata contro il treno, ma il compagno gli avrebbe detto: -Ci sto pensando da venerdì, l'ho preparata e ora non la tiro?-. Quindi il lancio, la vampata e il tifoso bolognese quattordicenne in fin di vita.

Persone citate: Enrico Bencini, Giacomo Pucci, Maurizio Igneri, Pietro Dubolino

Luoghi citati: Firenze