Il calcio pronto a schedare i tifosi

Il calcio pronto a schedare i tifosi La proposta di Gattai incontra il favore di molti presidenti della serie A Il calcio pronto a schedare i tifosi Bari e Verona mandano già gli elenchi alla Questura - «I violenti vanno emarginati» - No comment di Milan, Juventus e Sampdoria Ma il Torino non ci stas «Serve a poco» Arrigo Cattai, presidente del Coni, lunedì ha puntato l'indice contro le società di calcio: 'Occorre che vengano messi a disposizione della polizia gli elenchi degli appartenenti al tifo organizzato, in quanto è stato dimostrato il più delle volte che i violenti appartengono a quei gruppi'. Parole chiare, sulle quali non si può equivocare. Abbiamo girato ai responsabili del grande calcio l'Invito di Gattai: «Siete disposti a comunicare questi elenchi, a snidare gli elementi più pericolosi?'. La risposta della larghissima maggioranza è favorevole. Le società sono disposte. Mancano dalla lista alcuni club di primo piano, come Milan, Juventus o Sampdoria. Preferiscono non esporsi, per ora. Perché? Speriamo non sia timore. Perché il tifo più violento è fatto spesso di minacce, Intimidazioni nei confronti di presidenti che cercano di isolare i gruppi più facinorosi. Andiamo dunque alle opinioni. Ivan Ruggeri, vicepresidente dell'Atalanta: «La proposta del presidente del Coni è positiva. Ma per la schedatura farei dei distinguo; le responsabilità non vanno addebitate esclusivamente al tifo organizzato'. Il vulcanico presidente dell'Ascoli, Costantino Rozzi, non ha dubbi: «/ violenti vanno emarginati. E dobbiamo riuscirci prima che sia troppo tardi. La nostra tifoseria quest'anno è stata colpita da un evento luttuoso che ancora oggi sconvolge, la morte di Nazareno Filippini, aggredito dopo la partita con l'Inter, prima giornata di campionato. Sono d'accordissimo con Gattai, pronto a fare quanto possibile'. Il presidente del Bari è Vincenzo Matarrese, fratello del più nota Antonio, presidente della Federazione calcio. An¬ che lui non ha esitazioni: «Se la schedatura può costituire un deterrente contro la violenza negli stadi ben vengano i controlli preventivi. Noi schediamo già tutti i soci dei club attraverso un coordinamento che ha sede nello stadio. Schede regolarmente inviate in Questura'. H presidente del Verona Fernando Chlampan è stato forse finora il più coraggioso, nella battaglia «stadio pulito». Offre al proposito la sua esperienza: «71 nostro centro di coordinamento dei club ha schedato i suoi 16 mila iscritti, raccolti in 130 club. In ogni trasferta vengono sti¬ lati gli elenchi dei tifosi che salgono sui pullman organizzati ufficialmente. Purtroppo sono incontrollabili quei sostenitori che viaggiano coi mezzi propri oin treno-. Parole chiare anche quelle di Corioni, presidente del Bologna: 'Schedare i tifosi estremisti e i teppisti che agiscono al di fuori delle organizzazioni collegate alle società mi pare logico e anche semplice. La polizia, infatti, conosce praticamente tutti perché la stragrande maggioranza appartiene alla piccola delinquenza comune o all'ambiente dei drogati. Ma occorre fare di più: rin¬ chiuderli in camera di sicurezza la mattina della partita e lasciarli poi liberi soltanto la sera. La cosa è realizzabile trattandosi di poche decine di individui». Un tentativo energico di prevenzione, propone dunque. Arriva da Lugaresi, presidente del Cesena, anche un'autocritica: 'Concordo con la proposta Gattai, anche perché i teppisti incalliti sono quasi totalmente noti alle forze dell'ordine. Ma penso anche che le società debbono impegnarsi a fondo per attenuare le tensioni'. Dice il direttore sportivo dell'Inter, Beltrami: -Siamo pronti a fornire tutti gli elenchi degli affiliati alla nostra associazione, ma penso che questo non possa concorrere a risolvere il problema della violenza. A provocare disordini sono gruppuscoli che sfuggono al controllo delle società». Ma Beltrami è stato parzialmente smentito dal suo presidente Pellegrini, che proprio Ieri partecipando a un dibattito all'università Bocconi ha dovuto riconoscere la necessità di una maggior sorveglianza quando alcuni studenti hanno testimoniato che all'entrata numero 8 di San Siro avevano visto passare 'bastoni, mazze e coltelli'. Regalla, direttore sportivo della Lazio, è d'accordo: 'Schedare i tifosi? Noi da tre anni siamo già su questa strada, almeno per quanto riguarda le trasferte. Ogni pullman di tifosi al seguito ha a bordo un responsabile e prima della partenza il centro di coordinamento consegna alla questura di Roma un elenco dei partecipanti'. Borsano del Torino, ultimo arrivato al club dei presidenti, discorda dal coro: -La schedatura non risolve il problema della violenza'. Gli fa eco il presidente deUUdinese neopromossa in serie A, Pozzo: 'La mia società non è in grado di tenere l'elenco degli appartenenti al tifo organizzato'. Originale la posizione di Jurlano, presidente del Lecce: 'Prima di schedare i tifosi — dice — bisognerebbe mettere sotto processo una parte della stampa. Noi comunque riteniamo che la cosa migliore sia fare opera di prevenzione, con iniziative e controlli'. Ma la gran parte, si è visto, è favorevole. Dalla teoria si passerà alla pratica? La federazione calcio e la lega delle società sapranno coordinare queste buone intenzioni?

Luoghi citati: Lazio, Roma, Verona