Varsavia, Jaruzelski è rimasto nudo

Varsavia, Jaruzelski è rimasto nudo Il paradosso di un governo privo di legittimità ma «costretto» a gestire il potere Varsavia, Jaruzelski è rimasto nudo Il portavoce: è nato il monopolio delle responsabilità - Un economista della nomenklatura: occorrono cambiamenti radkaH che costeranno^ pesanti ^ dal giuramento alla Costituzione > DAL NOSTRO INVIATO VARSAVIA — Quanto durerà l'ubriacatura post-elettorale polacca, chi rinsavirà per primo, Solidarnosc ancora incerto sui modi ed i tempi della gestione di una vittoria troppo ampia per le deboli strutture organizzative del sindacato, oppure il regime comunista frastornato dalla sconfitta ma tuttora padrone indiscusso delle leve del potere? Sono le domande che dominano la scena politica all'indomani della doppia consultazione legislativa. Interrogativi che galleggiano nel vuoto, nessuno oggi sembra in grado di scrutare dentro la sfera di cristallo. 'E'peggio di un elettroshock', ammettono sconsolati al partito quei pochi funzionari disposti al dialogo franco, aperto, mentre la base sollecita chiarimenti, i ranghi chiedono direttive ed il vertice si trincera dietro vaghe enunciazioni di principio. Sì alla prosecuzione del processo pluralista, il sistema va riformato all'interno e all'esterno, no agli avventurismi, niente colpi di testa. Ma come e soprattutto quando? L'attesa conferenza stampa settimanale del portavoce governativo Zbyslaw Ryko- wski non ha aggiunto molto alle chiavi di lettura dei giorni scorsi rendendole anzi più fumose. Nessuna indicazione sulle vie d'uscita dal paradosso in cui il voto di rifiuto ha cacciato il partito-guida, ormai orfano della legittimazione popolare però impossibilitato a cedere la mano secondo la prassi democratica occidentale. In sostanza, dice Rykowski, le autorità sono consapevoli che il rovescio subito alle elezioni non muta i dati di fondo dello scenario polacco («Negozi vuoti e tanta rabbia in corpo»), tuttavia celebrano con piena coscienza -la fine del monopolio del potere e la nascita del monopolio delle responsabilità- invitando la controparte ad assumersi il calicò di sua spettanza delV'inevitabile collaborazione costruttiva' che sarà oggetto di «approfonditi- negoziati bilaterali. n resto, dal totovoto sulla riconferma del presidente Jaruzelski all'offerta della grande coalizione che l'opposizione insiste nel respingere, dipenderà dagli umori dei tre organi statutari del Poup — Plenum, Politbjuro, Conferenza dei delegati — di imminente convocazione. Sull'incombente disastro congiunturale si è pronunciato invece fuori dai denti uno dei principali economisti della nomenklatura, il professor Waclaw Wilczynski. Parole di fuoco, citate con rilievo dal settimanale filogovernativo Reporter per denunciare i guasti -di oltre quarant'anni trascorsi nella folle illusione della pianificazione centralizzata dove ogni cosa era falsa, i prezzi senza significato, il lavoro inesistente. Lo stalinismo imperante ha impedito al socialismo di conseguire il traguardo dell'efficienza-. E poi la botta: -Occorrono cambiamenti radicali che costeranno pesanti sacrifici alla società. Gli accordi potere-opposizione della Tavola rotonda sono un fiasco, non hanno sciolto il nodo dell'economia polacca che rischia il collasso totale". Pronta la replica di So(idarnosc tramite il portavoce Janusz Onyszkiewicz. L'opposizione non si tirerà indietro, compirà il suo dovere di interlocutore rispettando il mandato antimarxista sancito dalla volontà degli elettori. Pertanto viene esclusa al momento la partecipazione al governo perché l'apparato comunista sopravviverà nei dicasteri tagliando l'erba sotto i piedi di eventuali ministri targati opposizione. Meglio quindi occuparsi dell'organizzazione del movimento, salito nelle ultime settimane a due milioni di iscritti. Incombe inoltre la mancata legalizzazione di Solidarnosc studentesca, mancano gli strumenti legali che assicurino la riabilitazione dei cinquantamila perseguitati degli Anni Ottanta, sul piano politico aleggia la controversia di come comportarsi nei confronti della scelta del presidente della Repubblica. Di sicuro Lech Walesa non si candiderà alla carica in alternativa a Jaruzelski. L'ha ribadito il Premio Nobel in un'intervista al settimanale tedesco Der Spiegel. ma lascerà liberi i seguaci di votare il generale a titolo individuale. Che già gridano vittoria. I 161 deputati e 99 senatori di Solidarnosc non dovranno infatti giurare fedeltà alla Costituzione -socialista- quando entreranno in Parlamento la prossima settimana. I governativi si sono dichiarati d'accordo a cancellare l'aggettivo in quanto -non rispecchia più la realtà del Paese-. Piero de Garzarclli

Persone citate: Janusz Onyszkiewicz, Jaruzelski, Lech Walesa

Luoghi citati: Varsavia