Armi strategiche, Bush sbaglia partenza
Armi strategiche, Bush sbaglia partenza Alla ripresa di Ginevra gli Stati Uniti propongono verifiche preventive, e irritano FUrss Armi strategiche, Bush sbaglia partenza DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Con la proposta americana di verifiche negli arsenali missilistici prima della firma del trattato, si è finalmente riaperta a Ginevra la trattativa sulla riduzione delle armi strategiche. Dopo una sospensione di sette mesi, dovuta non tanto al cambio della guardia tra Reagan e Bush, quanto alla riluttanza del nuovo Presidente a tornare al tavolo negoziale, i leader delle due delegazioni Richard Burt per gli Usa e Yuri Nazarkin per l'Urss hanno ieri tenuto il loro primo incontro nella città svizzera, li tono cordiale del colloquio ha mascherato a stento il disappunto dei sovietici per l'insolita richiesta americana delle ispezioni preventive, e soprattutto per l'esitazione mostrata da Burt nell'affrontare i problemi .lasciati in sospeso dal suo predecessore Kampelman., Richard Burt, 42 anni, ex ambasciatore a Bonn, ex direttore degli affari europei al Dipartimento di Stato, non è esattamente una colomba, ma insieme con Paul Nltze, guidò Reagan sulla strada del disarmo. Yuri Nazarkin, 57 anni, ex negoziatore sull'eliminazione delle armi chimiche, ex direttore degli affari intemazionali del ministero degli Esteri, è un manager duro, ma appartiene alla corrente dei gorbaciovìani moderati. Pur così diversi di temperamento, i due uomini potrebbero trovare una rapida convergenza. Ma come ha notato il New York Times, Bush è partito male: a parte la sorpresa dei controlli dei missili prima della loro riduzione, ha anche precisato che tra qualche mese 'assumerà nuove iniziative-, quasi a dire che nel frattempo tutto resta fermo. Quale preoccupazione na¬ sconde Bush «il temporeggiatore»? Quella instillatagli dall'ex segretario di Stato Kissinger secondo cui la riduzione delle armi strategiche prevista da Reagan, il 50 per cento, in realtà nuoce all'Occidente. Kissinger insiste perché le superpotenze riducano prima le armi convenzionali, invertendo le priorità dei negoziati sul disarmo impostesi negli ultimi vent'anni, e lo fa per un motivo molto semplice, perché in questo campo l'Urss è molto superiore agli Usa. La linea kissingeriana, adottata sia pure con riserva da Bush, ha fatto arrabbiare il Congresso, che ritiene il trattato sulle armi strategiche realizzabile entro un anno o due al massimo. Ma è difficile che il Presidente ceda. Nel novembre scorso, quando. Kampelman e l'Interlocutore sovietico Karpov aggiornarono i negoziati gi¬ nevrini, emerse un'intesa di principio sui missili balistici fissi di terra e sui missili balistici sottomarini, non più di 4900 testate nucleari e di 1600 vettori per parte. L'ostacolo maggiore parve superato, anche se sono rimaste in sospeso le questioni dei missili mobili di terra, dei Cruise di aria e di mare e delle «guerre stellari». I sovietici proposero la messa al bando dello Scudo spaziale e rigide limitazioni dei missili mobili e dei Cruise, gli americani dissero che avrebbero dato una risposta. In sette mesi invece non hanno preparato nulla Bush per ora appare inflessibile sulle «guerre stellari» tanto quanto Reagan, e vuole tempo per i missili mobili e i Cruise. Come giustificazione sostiene che, in ogni caso, non si può concludere un trattato se le verifiche non sono collaudate. Ennio Carette Ginevra. Scambio di saluti tra i leader delle due delegazioni Richard Buri (a sin.) per.gli Usa e Yuri Nazarkin per l'Urss
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