Piogge acide sull'Africa

Piogge acide sull'Africa L'inquinamento causato dagli incendi della savana Piogge acide sull'Africa NOSTRO SERVIZIO BONN — Nelle piogge sulle foreste equatoriali dell'Africa Centrale sono stati riscontrati alti livelli di ozono e composti acidi, paragonabili a quelli riscontrati in Europa e negli Usa. Il dato è tanto più sorprendente e preoccupante in quanto si tratta di una forma di inquinamento atmosferico solitamente attribuito alle emissioni di gas industriali. Lo rivela una ricerca condotta separatamente da due équipes tedesco-occidentali e francesi, presentata il mese scorso all'Università di Friburgo. Una scoperta che desta preoccupazioni sul futuro della foresta vergine africana, direttamente interessata dal fenomeno, ma che solleva anche Inquietanti interrogativi sulle ripercussioni planetarie del problema: l'Inquinamento acido e da ozono colpisce infatti una zona compresa tra il bacino del fiume Congo, nel cuore dell'Africa, e l'Oceano Atlantico, ma minaccia regioni ben più lontane. Le cause? Gli Incendi appiccati alla savana da contadini e pastori per adibire 11 terreno a coltivazione. Le fiamme si propagano per migliala di ettari, e liberano gas che trattengono 11 calore solare. I composti chimici generati dalla combustione degli arbusti principalmente ozono, monossido e biossido di carbonio, e metano, concorrono a produrre il famoso effetto-serra: la temperatura globale dell'atmosfera terrestre aumenta, producendo temibili squilibri ambientali, tra cui lo scioglimento progressivo delle calotte polari e l'innalzamento del livello degli oceani. Gli scienziati sottolineano che non è ancora possibile accertare gli effetti diretti di questa forma di inquinamento sulla foresta equatoriale, ma invitano a non sottovalutare l'impatto drammatico dei roghi africani sull'atmosfera del pianeta. «Non sappiamo ancora quanto la foresta africana sia sensibile alle piogge acide — afferma 11 dottor Melnrat Andrene, coordinatore dell'equipe tedesca —. Di certo però le sostanze prodotte dalle fiamme basterebbero a danneggiare le foreste negli Usa o in Germania-. Secondo il dottor Paul Crutzen dell'Istituto di Chimica Max Planck di Magonza, gli incendi che divorano la savana centro africana detengono Il primato mondiale dell'inquinamento atmosferico derivante dalla combustione di vegetazione. Immettono infatti nell'aria il triplo dei gas e delle particelle prodotti dagli incendi della foresta sudamericana, compresa quella amazzonica. •Almeno la metà di tutto il biossido di carbonio liberato dagli incendi delle foreste — prosegue Crutzen — proviene dall'Africa. Su scala planetaria la deforestazione è responsabile di un terzo del biossido di carbonio presente nell'atmosfera, mentre due terzi sono prodotti dai gas emessi dal combustibile fossile impiegato dalle industrie». Recenti rilevazioni compiute col satellite hanno accertato che gli incendi della foresta vergine interessano in Africa un'area molto più ridotta rispetto all'America Latina. Ma i roghi della savana sono molto più estesi e frequenti in Africa che in qualsiasi altra regione tropicale. C'è perciò da aspettarsi un aumento dell'inquinamento atmosferico proveniente da questa zona, in concomitanza con l'aumento della popolazione, che ha bisogno di nuovi spazi da coltivare. Analizzando l'acqua piovana, due gruppi di scienziati hanno rilevato un pH 4 di acidità, ovvero un livello quasi io volte superiore al normale. Il test riguarda campioni prelevati in tutte le foreste dell'Africa equatoriale, dalla Costa d'Avorio fino al Gabon e allo Zaire. La ricerca presentata a Friburgo mira a verificare il ruolo delle foreste equatoriali concordemente ritenuto vitale nella regolazione del clima e della vita sulla Terra. e. st.

Persone citate: Crutzen, Max Planck, Paul Crutzen