Il pci riconquista le grandi città di Francesco Cevasco

Il pci riconquista le grandi città I comunisti in sensibile ripresa rispetto alle elezioni politiche dell'87 Il pci riconquista le grandi città De sorpassata a Milano e Napoli - Confermato il primo posto a Firenze, Bologna, Torino, Genova e Venezia - Verdi in crescita £ Goria ha Witfo il dv&lfo g&bè Martìmixzoii MELANO — Proviamo a tradurre i numeri in parole, le percentuali in stati d'animo, .e, in una Milano dove ha votato soltanto il 76,89 per cento (meno 5,30 rispetto alle europee dell'84, meno 12,42 rispetto alle politiche dell'87), scopriamo il disappunto della de (sorpassata dal pei), il trionfalismo del pei (non perde, anzi), la delusione mascherata del psi (non guadagna, anzi), l'amarezza del polo laico (una solenne figuraccia), l'allegria dei verdi (splendono sole e arcobaleno). Contentissimi quelli della Lega lombarda (bene a Milano, benissimo in Lombardia dove sono il quarto partito). Contenti i socialdemocratici (anziché dimezzarsi sono rimasti più o meno quelli che erano). Se la fanno andare bene i missini. E anche i demoproletari. Craxi può consolarsi con il suo successo personale. In città è "il preferito'-, quasi 60 mila voti tutti per lui. Dietro il segretario del psi spuntano le barbe di Roberto Formigoni (58 mila preferenze, ma il successo è ridimensionato dai risultati complessivi del collegio di Nord-Ovest) e di Giovanni Goria (44 mila voti) che ha superato (e non solo a Milano) il capolista de Mino Martinazzoli (33 mila). Nel pei, scontato il «pieno» di Occhetto (51 mila) e scontato il secondo posto del lombardo Cervetti (15mila), scontatoli buon piazzamento di Duverger ( 12 mila), due sorprese: la terza classificata Anna Catasta; illustre sconosciuta sindacalista, e il buon piazzamento di Michele Serra, giornalista dell'Unità e scrittore satirico che ieri mattina ha fatto sentire, in versi, la sua soddisfazione per i risultati del pei. Rivolgendosi a Occhetto, scrive: 'La mia felicità non ti nascondo Idi fronte al dignitoso risalireIdei voto comunista: resistiamo I appesi come un pomo a un vecchio ramo I e ci conforta sentirci duri e inermi Idi polpa sana e resistenti ai vermi'. ■ Male la sua lista, il polo laico, ma bene lui personalmente: Jas Gawronski con 18 mila preferenze è il primo. Milano — o almeno quello che resta dei socialdemocratici milanesi — ha scoperto di voler bene al ministro Ferri (3 mila voti) più che al segretario Cangila e -all'ospite radicale» Giovanni Negri (meno di 2 mila a testa). Ma il successo psdi più clamoroso è quello del senatore Giampaolo Bissi che nella sua Sondrio ha portato il partito al record nazionale: 7,8 per cento. Una bella figura personale hanno fatto nel psi Enzo Bettiza, l'assessore regionale all'Eco¬ logia Luigi Vertemati e Maria Magnani Noy a. Meno bella, nella roccaforte del partito, nella Milano dove Craxi era venuto a seguire l'andamento del voto, la figura fatta dal psi. A testimoniarlo, ieri, il silenzioso pranzo dello stato maggiore socialista al ristorante «Matarel». Più ottimistici i commenti ufficiali. Paolo PiUitteri, sindaco di Milano, noncandidato alle europee: 'Non va dimenticato che il nostro partito è abituato a ottenere più consensi nelle amministrative che alle europee. Comunque una cosa è chiara: la scelta che ho fatto, alla fine dell'87, la scelta di una giunta di sinistra si è rivelata giusta», il segretario regionale del psi Loris Zaffra se la cava così: 'In Lombardia l'onda lunga non c'è stata. Colpa di spinte localistiche impreviste come la Lega lombarda, e di voti che, come previsto, sono finiti alle liste verdi». «Grazie di resistere» era lo slogan che girava l'altra notte in via Volturno, sede del pei lombardo. E ieri, Roberto Vitali, segretario regionale comunista: «72 sorpasso? Confesso che non me lo aspettavo. Ma i comunisti se lo meritano. Perché hanno saputo respingere attacchi ingiusti». Chi è caduto male è il polo laico. 'Abbiamo fatto la figura del pollo laico», dicevano l'altra notte nella sede del pri milanese. E, ieri, il vicesegretario nazionale del pri Antonio Del Pennino ha indicato le cause della sconfitta: "Il voto alla Lega lombarda. Poi la diminuzione del numero dei votanti: colpisce soprattutto i partiti d'opinione». Astensionisti e «leghisti»: tutta colpa loro anche per Gianstefano Frigerio, segretario regionale della de che da ieri è anche preoccupato per 'il distacco dal sistema dei partiti». E intanto sorridono i comunisti, rìde il sole che ride, e in provincia ti senti dire con orgoglio: "Lumbard, parlemm lumbard!». Francesco Cevasco