Il non voto ha danneggiato i grandi partiti

Il non voto ha danneggiato i grandi partiti Tra astensioni, schede bianche e nulle oltre 11 milioni non si sono pronunciati Il non voto ha danneggiato i grandi partiti ROMA — Il «non voto» è il ! terzo partito italiano, dopo la de e il pei e prima del psi. I Le astensioni, le schede • bjanche e quelle nulle hanno ' toccato addirittura il 25 per cento degli elettori. In valoI re assoluto sono oltre 8 mi\ lioni gli italiani che hanno - disertato la consultazione . elettorale, cioè ben 3 milioni 5 in più rispetto alle ultime | politiche e 1 milione e mezzo E in più delle europee dell'84. | Altissimo è stato anche il , numero dei cittadini che hanno preferito mettere nel" l'urna la scheda in bianco oppure che se la sono vista .'. annullare: 2 milioni 656 mila, | pari al 7,1 per cento del vou tanti. E' un nuovo record ne- gativo: 11 milioni 241 mila, cioè un quarto dei 46 milioni -408 mila 468 elettori. Nelle ■precedenti europee dell'84 si i erano registrate un milione j 952 mila schede nulle e bian| che, mentre alle politiche ) dell'87 la cifra era rimasta "sostanzialmente Invariata (un milione 899 mila). I dati ufficiali, che sono stati resi noti dal ministero dell'Interno solo a 22 ore dalla chiusura dei seggi (anche perché è andato in tilt il «cervellone» che fa capo al Viminale), non comprendono gli italiani all'estero che avevano la duplice possibilità di votare in Italia o in uno dei consolati dei Paesi Cee (da Parigi non sono ancora giunti a Roma i risultati di un seggio, mentre in Spagna sono segnalati gravi problemi). Per il referendum per dare poteri costituenti al Parlamento europeo 1 dati sono ancor più significativi: ben 4 milioni 326 mila sono 1 cittadini che si sono astenuti. Le schede bianche sono state 2 milioni 753 mila, pari al 7,4% dei votanti, mentre sono 1 milione 573 mila quelle nulle. Ma, al dì là di singoli episodi che sono avvenuti in varie parti d'Italia soprattutto per protesta (è accaduto in Val Bormida per la vicenda Acna e a Manfredonia in Puglia per l'Enichem), come si spiega questo fenomeno che ha ormai assunto anche nel nostro Paese proporzioni notevoli? 'Normalmente alle elezioni europee è sempre cresciuto l'astensionismo, ma ora si è ridotto il numero dei voti validi. E'una novità assoluta perché per la prima volta si assiste alla crescita di entrambe le componenti dell'astensionismo', afferma il professor Arturo Parisi, ordinario di sociologia politica all'Università di Bologna e direttore dell'Istituto Cattaneo. •A mio parere — sostiene il docente — è plausibile l'asserzione della de di essere stata penalizzata dall'asUnsionismo. Dipende dal modo in cui viene raccolto il voto. Nel caso delle europee va tenuto conto che sono disponibili solo 81 posti rispetto ai 630 della Camera dei deputati. Ed è questa una prima differenza sostanziale con le politiche. Inoltre i candidati operano in collegi molto più ampi, perché una cosa è raccogliere voti su una circoscrizione di dimensioni regionali o sub regionali nel Sud, un'al¬ tra nell'intera Italia meridionale. Per essere eletti a Strasburgo occorre quindi appellarsi prevalentemente ai mezzi di comunicazione di massa o a reti organizzative già esistenti». Per il professor Parisi «i due partiti storicamente più esposti nella storia all'astensionismo sono stati de e pei». n professor Pasquale Scaramozzino, direttore dell'istituto di statistica di Pavia, è più prudente: «E' difficile stabilire se la de sia stata più danneggiata di altri partiti dall'astensionismo, che può essere dovuto a motivi vari (apatia, pretesta, eccetera). Da un anno avevo previsto che l'exploit delle liste locali si sarebbe avuto nell'89 e ancor più nel '90 in occasione delle amministrative. Il cittadino considera le europee elezioni di terz'ordine e quindi vota con maggiore libertà perché ritiene che la posta in gioco non sia alta». Pierluigi Franz

Persone citate: Arturo Parisi, Parisi, Pierluigi Franz, Scaramozzino