Laici, sconfitti e «incompresi» di Liliana Madeo

Laici, sconfitti e «incompresi» Delusione di pri e pli: l'alleanza non ha dato i risultati che si speravano Laici, sconfitti e «incompresi» Altissimo: «Non è stata capita la novità del polo laico» - Nessun commento di La Malfa - Medri (pri): «Qualche liberale ha sbandato» - Sterpa: «Penalizzati dalla presenza di Pannella» ROMA — Giorgio La Malfa è chiuso nel suo studio e non rilascia interviste, non fa dichiarazioni. Mercoledì prossimo — fa sapere — dopo la riunione della direzione del partito, terrà una conferenza stampa. Renato Altissimo — uno dei più illustri bocciati, sembra — è in volo dal Piemonte e nella sede del pli è atteso con ansia: sui video accesi scorrono gli ultimi flash di agenzia, e a voce, o per telefono, funzionari del partito diffondono la notizia che La Malfa sembra deciso a dimettersi, la voce che (se nel Sud i risultati lo permetteranno) la Pucci opterà per quella circoscrizione e allora si aprirà la strada per uno, almeno uno, dei candidati pli. La sconfitta è amara e netta. Nessuno tenta di minimizzarne le dimensioni. Ben altre erano le aspettative. Giorgio Medri, capo della segreteria politica repubblicana, fa il confronto con la campagna elettorale dell'84. Anche allora pli e pri si erano presentati uniti, ma allora, ricorda, «si trattò di un'alleanza strumentale, ciascuno di noi aveva paura di mostrare i segni di una flessione, e molto ci separava—infondo —dal pli'. 'Quella fu una campagna elettorale difficile — prosegue Medri — a differenza di questa. Qualche liberale ha sbandato. Come Costa, che ha speso un sacco di soldi e si è messo contro il segretario stesso del suo partito. Una cosa che fra noi sarebbe stata inammissibile. Ma, in questi mesi, la gente aveva capito — almeno ci era sembrato — che non c'erano sostanziali differenze fra noi. Le condizioni per un successo c'erano. Non è stato cosi». Altissimo, prima di lasciare Torino, ha ammesso: 'Prendiamo atto che l'elettorato non ha compreso la novità della proposta che liberali, repubblicani e federalisti hanno indicato per queste elezioni e soprattutto come prospettiva di rinnovamento del nostro panorama politico-. Si pensava di offrire un quadro politico «più semplificato», osserva Medri. Ma, rileva La Voce Repubblicana, 'le liste comuni fra partiti tendono a raccogliere meno voti di quelli raccolti separatamente. Questa tendenza è confermata anche dal risultato particolarmente positivo delle due liste verdi presenti in queste elezioni, che forse hanno raccolto se- paratamente più voti di quanti ne avrebbero raccolti insieme: Che cosa non ha funzionato, rispetto alle aspettative del progetto e della vigilia? Egidio Sterpa, vicesegretario pli, elenca: -Forse una maniera affrettata di presentare questo progetto: la presenza di Pannella che ci ha penalizzato e il fatto che i radicali non ci hanno portato i consensi che sono andati invece alle loro liste (anche noi, in questo senso abbiamo le nostre responsabilità, perché abbiamo accettato la candidatura di Pannella sema porgli condizioni di sorta, ci siamo comportati con lealtà e apertura senza valutare le conseguenze della sua presenza fra noi); un indice altissimo di astensioni; il fenomeno molto vistoso di liste come la Lega lombarda-. Per il radicale Teodori, invece, l'insuccesso è dovuto •alle incertezze e alle oscillazioni di pri e pli nel formulare il progetto della federazione, alla stampa e alla tv che non hanno informato la gente come si doveva-. Che cosa ha insegnato l'elettorato ai partiti del polo laico? Sterpa sottolinea ancora -l'estrema frantumazione, un vero spappolamento del quadro politico, che corrisponde al successo di formazioni come la Lega lombarda-. Medri dice: -Preoccupa la profondità della protesta popolare. La gente non ne può più di giochini. di crisi di governo, di schermaglie dc-psi. Se continuiamo cosi, la gente ci mollerà e voterà per formazioni politiche nuove. Il successo della Lega lombarda è straordinario. Sarà una bandiera come quella che, di questo passo, ci manderà a casa-. Ma è tutto il quadro uscito dalle urne che sconcerta e lascia perplessi. Sterpa sottolinea, stupito, -la tenuta del pei: chi poteva sospettarlo? Che cosa deve accadere perché il partito comunista, finalmente: si ridimensioni? ». Tutti, sia pure con toni diversi, puntano il dito contro Pannella. Per La Voce Repubblicana •si deve ritenere, alla luce dei risultati, che la presenza di Pannella abbia avuto riflessi più negativi che positivi. Noi avevamo valutato il rischio di una certa difficoltà per gli elettori nel cogliere il significato delle adesioni radicali alle liste, ma consideravamo che la piattaforma politica chiara, sulla quale si era costruita l'intesa, potesse contenere le resistenze dell'elettorato'. Medri parla esplicitamente di un -problema Pannello'. In casa pli i toni sono ancora più accesi. E adesso, quali prospettive per il progetto pli-pri-federalisti? Per ora sembrano tutti concordi: continuare, dopo aver riflettuto bene; il progetto politico va salvato, sono la tattica e la strategia che devono cambiare. Liliana Madeo Giorgio La Malfa

Luoghi citati: Piemonte, Roma, Torino