Vittoria del leader radicale, ne fanno le spese i liberali

Per la «droga libera» un seggio in Europa Per la «droga libera» un seggio in Europa ROMA — Un deputato a Strasburgo, 1*1,2% del voti: la Lista Ant iproibizionista sulla droga (di derivazione radicale) ha raccolto un successo insperato. Dalle urne è uscito un voto libertario, in parte erede dell'elettorato pannelliano, che premia una posizione provocatoria: "L'unico sistema per combattere veramente la criminalità è liberalizzare la vendita di sostanze stupefacenti e non punire ì drogati». Marco Taradash, giornalista di Radio radicale, si è presentato come capolista nelle circoscrizioni di Nord-Est, del Centro e delle Isole. Ora canta vittoria: «Nonostante l'ostracismo dei mass media abbiamo raccolto quasi mezzo milione di voti e ottenuto un seggio alla nostra prima presentazione elettorale. E' segno che l'opinione pubblica avverte la demagogia e l'impotenza di chi si affanna a spacciare per guerra alla droga una politica di proibizione che ha l'unico risultato di regalare il monopolio delle droghe al mondo criminale trascinandosi dietro una scia di violenza, corruzione e malattie». La Lista Antiproibizioni¬ sta nasce sull'onda della campagna radicale contro le proposte restrittive di Craxi. Dapprima viene formata una Lega internazionale antiproibizionista, che in Italia raccoglie firme di personalità illustri, da Arnaldi a Moravia, da Sciascia a Vattimo. In vista delle elezioni europee si dà vita alla «Lista»: un cartello provvisorio, in un contesto confuso per i radicali che stanno trattando per entrare In altre liste. E cosi vengono presentati una lista e un simbolo (la rosa) che secondo gli stessi radicali non dovevano più scendere in lizza. «Con gli enormi profitti che il monopolio del traffico della droga consente alla criminalità organizzata, il proibizionismo è divenuto il maggior alleato della mafia'. n messaggio sembra essere stato recepito, come appello libertario ma anche come proposta d'ordine. Tanto che in alcune aree (in Sicilia, ad esempio) si sono raggiunte punte del 3-3,5% dei voti. -Questo voto — dice Taradash —rende impraticabile la strategia repressiva: la normativa va ripensata tutta daccapo-. f.gr.

Persone citate: Arnaldi, Craxi, Marco Taradash, Moravia, Sciascia, Taradash, Vattimo

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma, Sicilia, Strasburgo