Castellino: «lo, evaso dalla comicità»

Castellino: «lo, evaso dalla comicità» Incontro con l'attore che gira a Parigi «La commedia di un giorno» di Arthur Jossé Castellino: «lo, evaso dalla comicità» Dice: «Il mio grande sforzo è stato difendermi dalla mia faccia brutta» ■ Un anno di intenso lavoro per diventare un «emerso», un interprete di cui non si può fare a meno - Ecco perché lavora moltissimo in cinema e tv: «Ho dovuto dire di no a Olmi, mi voleva per recitare Wilder a teatro» PARIGI — Sergio Castellato, attore italiano emerso nella stagione '88-89, è a Parigi da una settimana. Gira La commedia di un giorno (ma il titolo potrebbe cambiare) di Arthur Jossé, autore di Harem con Ben Kingsley e Nastassia KLnski, storia di un italiano trapiantato in Francia che proprio il giorno precedente la nascita del suo primo figlio si ricorda di dover mantenere ima promessa fatta al padre. •Prima di esser genitore anche tu — aveva detto suo padre — dovrai restituirmi tutto il denaro che ho speso per te: dal prezzo del primo pannolino a quello dell'ultimo libro di università e saldare ogni debito col tuo passato-. Perciò Alberto-Castellitto corre alla Gare de Lyon, sale sul primo treno per Roma, parte per ritrovare suo padre: ma il treno è un luogo surreale e metafisico e come in un lungo viaggio dentro la vita vi incontra tutti quelli ai quali ha tolto o dato qualcosa: Clara-Marie Trintignant la ragazza più amata e proprio perciò persa per sempre, Jeanne Moreau, una baronessa stravagante che si intromette nel suo passato, la moglie Eugenia Maruzo che lo ha legato a sé e sta per dargli un figlio, l'amico Marco Messeri col quale tenta un bilancio inutile, un altro giovane uo¬ mo, David Goldson, e infine a Roma il padre, Nino Manfredi. -E' una sorta .: Otto e mezzo dei nostri giorni, amaro e ironico allo stesso modo-, dice Castellitto che lo ha scelto a scatola chiusa, un anno fa, mentre girava in Francia a fianco di Alain Delon il film-tv Cinema di Lefevre, una coproduzione internazionale non ancora programmata in Italia. Trentacinque anni di età, sposato all'attrice teatrale Margaret Mazzantini, figlio di un impiegato dello Stato e di una casalinga, romano di Centocelle, storico quartiere operaio della capitale, cresciuto con due fratelli e due sorelle in Prati, Sergio Castellitto è diventato attore per ostinazione e follia. Diplomato ragioniere si iscrive all'Università e s'impiega in una ditta: passa da Sociologia a Lettere, da Lettere a Economia e Commercio. Poi molla tutto e va all'Accademia. A venticinque anni nel teatrino n Politecnico fa Un uomo è un uomo di Brecht: la sua carriera è cominciata. -Far l'attore — spiega — per uno come me, con una famiglia di gente normale alle spalle, significa rischiare dieci anni di vita senza nessuna assicurazione di farcela-. Prima La famiglia di Scola, poi Amore a cinque stelle, film con Mariangela Melato della serie Piazza Navona prodotto da Scola ma girato dal giovane Giannarelli; e ancora Come stanno bene insieme di Sindoni, trilogia tv con Stefania Sandrelli per raccontare i nostri ultimi trent'anni; Piccoli equivoci, commedia sull'impotenza e la solitudine dei trpntenni che Ricky Tognazzi ha ricavato dall'omonimo testo teatrale di Bigagli: tutte queste opere hanno fatto entrare Castellitto nella categoria degli attori «emersi», quelli per i quali si trova sempre una parte in un film, quelli ai quali chiede aiuto il teatro e che la televisione si contende per uno sceneggiato. -Il mio merito? Intanto la fortuna. Poi la consapevolezza di aver scelto un mestiere privilegiato e il senso di dover restituire il molto che si riceve facendo almeno scelte di qualità. Infine la capacità di difendermi dalla mia faccia buffa rifiutando con costanza e pazienza di farmi rinchiudere nello schema comico-. Molto teatro classico alle spalle da Misura per misura di Squarzina a Le tre sorelle di Krejca, qualche piccolo film di esordio da Giovanni senza pensieri di Marco Colli a Sembra morto ma è solo svenuto di Felice Farina, un'infilata di titoli tutti giusti tra l'anno scorso e quest'anno, lo hanno portato a potersi con¬ cedere il lusso di dire perfino qualche no. «Ho dovuto rifiutare la proposta di Ermanno Olmi di partecipare all'allestimento di Piccola città che segna il suo ritorno al teatro. Ma avevo troppi impegni già presi per potermelo permettere». E gli impegni già presi sono un quarto capitolo di Come stanno bene insieme, ambientato negli Anni 90, da fare al più presto per Raiuno che vuole riproporre l'intera serie; un progetto da realizzare in coppia con Roberto Giannarelli. regista al quale è legato anche da amicizia; una esercitazione di sceneggiatura da finire di scrivere insieme a Alberto Consarino ispirata a un fatto di cronaca a metà tra il nero e il grottesco. Soprattutto però, a legare Sergio Castellitto, è il film tv Cane sciolto di Giorgio Capitani, un serial della Rai con Laure KMng, Micheline Presle, Alessandro Haber, Nancy Brilli, incentrato sulla figura di un magistrato. La prima parte in tre puniate dovrebbe andare in onda in autunno, ma sono previsti almeno altri due episodi da girarsi nei prossimi anni. -In tutto questo — dice — vorrei anche trovare il tempo per vedere mia moglie che intanto lavora a Spoleto, e decidere magari se possiamo fare un figlio». Simonetta Robiony Sergio Castellino sarà un magistrato in un nuovo serial Rai

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